Patty Pravo e Briga insieme a Sanremo con la canzone "Un po' come la vita". Una coppia a sorpresa che ha colpito il pubblico
Patty Pravo è tornata al Festival di Sanremo in coppia con Briga. Un duetto davvero inaspettato per il brano “Un po’ come la vita”. La leggenda della musica italiana, alla sua decima partecipazione, insieme ad un rapper al debutto assoluto al Festival di Sanremo. La 69esima edizione della kermesse canora ha regalato anche questa coppia, nata un po’ per caso ma che sembra funzionare a dovere. Il brano è scritto tra gli altri da Gaetano Curreri, autore di tantissimi brani di successo e leader degli Stadio. Non è la prima volta che Patty Pravo canta una composizione di Curreri, già nel 1997 regalò al pubblico “..E dimmi che non vuoi morire”, brano scritto in coppia con Vasco Rossi. Come dichiarato dalla stessa Patty Pravo, il brano “Un po’ come la vita” è un suggerimento a prendere la cose dal lato buono del cuore, quello che ci aiuta a trovare quel “senso della vita” che dovrebbe guidare i nostri passi oltre ai muri che ci nascondono gli orizzonti… per essere finalmente in grado di trovare, dentro di noi, quegli spazi “infiniti come il cielo” che ci rendono liberi e protagonisti della nostra vita. Il brano farà parte di“Red” il nuovo disco di Patty Pravo, in uscita il prossimo 8 febbraio. Nello stesso giorno Briga pubblicherà l’album "Il rumore dei sogni".
Patty Pravo e Briga, il testo di “Un po’ come la vita”
Un po’ come la vita
Senza più sognare
Di esistenza e di ironia
E scivolare...
E scivolare via
Come dire «ancora un po’»
Andare a cercare
Quella cosa che fa sempre un po’ più male
Ma che porta in un momento
A riconsiderare il vento
E poi gridare a me che non credo
Che il confine è l’unica cosa che non vedo
Tu dove vuoi volare…?
Hai tempo per pensare
Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire
Ricorda di giocare
E di portarti altrove
Io resto qui a capire come illuminarmi il cuore
Come illuminarci il cuore
Tu credi di volare
Ma l’illusione della gioia toglie il fiato anche alla notte
Magari prova a immaginare che sul retro della vita
Ci sia un immagine più forte
E non mi basterà il ricordo
Vorrei trovarmi nell’esatta condizione
Di una luce alla stazione
Su un binario abbandonato
Dove il viaggio non è mai iniziato
Per poi gridare a me che non credo
Che l’orizzonte è l’unica cosa che non vedo
Tu dove vuoi volare…?
Hai tempo per pensare
Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire
Ricorda di giocare
E di portarti altrove
Io resto qui a capire come illuminarmi il cuore
Come illuminarci il cuore
Ridammi una notte che brilla
Invece di un cielo di corvi
Non ti ricordi
Quando eravamo due corpi
Uniti nel prendere i colpi
Noi sapevamo come illuminarci
Prima di prenderci a calci
Prima di metterci al collo
Pure le croci degli altri
Solo per assomigliarci
E poi gridarmi ancora che non credo
Ma in questo tunnel così buio io non guardo indietro
E la fine è l’unica cosa che non vedo
Tu dove vuoi volare...?
Hai tempo per pensare
Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire
Ricorda di giocare
E di portarti altrove
Io resto qui a capire come illuminarmi il cuore
Come illuminarci il cuore