L’Unesco non ha dubbi: il genere giamaicano del reggae è un patrimonio dell’umanità. 5 canzoni che hanno definito il genere
È uno stile musicale contagioso come il ritmo che lo contraddistingue. Il reggae è un genere nato per la prima volta in Giamaica, ma tutti i paesi sudamericani hanno dato la loro personalissima interpretazione di un genere che ormai è sbarcato oltreoceano per essere apprezzato nel mondo.
Il reggae giamaicano
Il reggae è nato in Giamaica negli anni ’60 come un genere popolare discendente dallo ska, sviluppandosi poi attraverso la variante del rocksteady. L’obiettivo di questa musica era fortemente radicato nelle classi sociali più basse, un grido di coraggio dedicato agli emarginati nella disperata lotta per i diritti fondamentali. Il primo reggae denunciava le ingiustizie e si gettava a capofitto nelle dinamiche sociali e spirituali dell’umanità, raccontando con sensibilità tematiche calde come la diaspora.
Di recente, la musica reggae della Giamaica è stata insignita del titolo di “patrimonio mondiale immateriale dell’umanità” dall’Unesco, riconoscendo il lavoro sociale di un movimento che, nei decenni successivi, ha gettato le basi per la musica attuale tanto amata. Ecco 5 canzoni che hanno definito il genere reggae:
- “One Love/People Get Ready” di Bob Marley
- “Get up, Stand Up”, The Wailers
- “No Woman, No Cry” di Bob Marley
- “Marcus Garvey”, Burning Spear
- “The Harder they Come”, di Jimmy Cliff
“One Love/People Get Ready” (1977)
Bob Marley è forse uno dei protagonisti indiscussi del reggae giamaicano. Tra le sue canzoni di speranza e lotta sociale, non dimenticheremo mai “One Love / People Get Ready”, rilasciata per la prima volta insieme ai The Wailers in una versione più ska. La canzone contiene un’interpretazione della canzone “People Get Ready” dei The Impressions.
“Get up Stand Up” (1973)
Scritta da Bob Marley e Peter Tosh, questa canzone del 1973 dei The Wailers è un successo destinato a non scomparire con il tempo che passa. Questo brano emozionante che invita le persone a non cedere i loro diritti è stato anche l’ultimo eseguito dal vivo da Bob Marley, il 23 settembre 1980.
“No Woman No Cry” (1975)
Scritta nel 1975 da Bob Marley, questa canzone è stata rilasciata la prima volta per il disco “Natty Dread”, e inclusa poi nella greatest hits “Legend”. La canzone, il cui testo è stato successivamente attribuito a Vincent Ford, è fortemente ispirata alla vita nel ghetto giamaicano e invita a non lasciarsi prendere dallo sconforto dovuto alle difficoltà quotidiane. “No Woman, No Cry” è un richiamo a non lasciarsi andare al pianto, perché le cose un domani andranno meglio.
“Marcus Garvey”, Burning Spear (1975)
Tratta dal terzo album dei Burning Spear, “Marcus Garvey” è una canzone ispirata all’omonimo eroe nazionale giamaicano, sindacalista e profeta dietro alle prime idealizzazioni del movimentodel rastafarianesimo. Il disco è stato successivamente catalogato come uno dei capisaldi del genere reggae, trovando un posto nella storia della musica.
“The Harder they Come”, Jimmy Cliff (1972)
Una delle canzoni più belle di sempre secondo il Rolling Stone: “The Harder they Come” è un brano del 1972 di Jimmy Cliff, uno dei fondatori del root reggae. Il pezzo è così amato che moltissimi artisti hanno deciso di interpretarne una cover, facendola ricordare anche al giorno d’oggi come una delle tracce più emozionanti del reggae.