Giorgia reinterpreta alcune tra le canzoni che più ha amato nella sua vita. Un progetto concepito non solo per i fan dell’artista ma anche per chi, proprio come lei, ha ascoltato e riascoltato gli indimenticabili brani inclusi in Pop Hearth. Una occasione speciale per scoprire ancora una volta la meravigliosa voce di Giorgia che reinterpreta le sue canzoni del cuore, riarrangiate da Michele Canova. La cover è firmata dal giovane artista romano Marco Bettini. La abbiamo intervistata
(@BassoFabrizio)
La differenza, la grande differenza che fa di Pop Heart un grande album e non un bell'album, sta nella scelta dei brani: Giorgia ha scelto quelli che ama e non quelli che più si avvicinano alle sue tonalità. Ogni brano è cucito sull'anima e si sente. Un viaggio in più generazioni. Un percorso emotivo che accarezza i pensieri. Abbiamo intervistato Giorgia per entrare ancora di più, con le sue parole, in Pop Heart, in uscita il 16 novembre.
Giorgia partiamo dalla scelta dei brani.
Ho ragionato da ascoltatrice e non da cantante. Ho messo in fila grandi successi internazionali e nazionali che hanno scaldato il cuore di molte generazioni.
Ha fatto tutto da sola?
Certo. Perché sono tutti brani che mi sono sempre piaciuti sia da ascoltare che da cantare per questo motivo non potevo delegare. Ho dato peso alle parole, ai testi delle canzoni che ho scelto di reinterpretare.
C'è molto degli anni Ottanta.
Vero. Chissà, magari avevo voglia di rivivere la mia adolescenza perduta! Un’adolescenza totalmente pop.
Cosa significa Pop Heart?
Il titolo è venuto alla fine di tutto, una volta che abbiamo concluso l’album ho notato che tutte le scelte che ho fatto erano totalmente di cuore e ho scoperto di avere un cuore pop. L’ispirazione è il gioco tra pop, arte e cuore.
Come è stato confrontarsi artisticamente con cantanti che un tempo ammirava e che ora sono diventati amici?
Quello che ho cercavo era l’interpretazione, ho cercato di rispettare al massimo il brano originale. Non è facile cantare le canzoni degli altri perché devi rispettare chi l’ha cantata la prima volta. Mi sono riascoltata tutte le canzoni molto attentamente per rispettare l’originale ma facendole mie. Mi sono concentrata nel mettere la mia voce al servizio delle altrui parole. Ripeto, in questo album i testi sono la cosa più importante.
Sulla cover leggiamo un...volume 1?
Al momento non c’è pronto un volume due, però è una possibile strada che mi sono lasciata aperta. Intanto vediamo come va il primo!
C'è una lacuna che si chiama anni Novanta.
In quegli anni io già lavoravo e avevo già un ascolto "rovinato", dalle canzoni cercavo di assorbire e imparare sempre qualcosa, era un ascolto con un secondo fine. Non era un lo ascolto perché mi piace e lo sento.
Ha ritrovato la purezza delle origini.
Invecchiare mi ha fatto tornare un po’ come ero prima, per questo motivo nell’album ci sono canzoni della mia giovinezza e canzoni attuali.
Qualcuno degli ospiti verrà a farle una sorpresa durante il tour?
Non so cosa succederà, sicuramente qualcuno lo inviterò ma ho scelto tutti artisti in giro. Sicuramente sarà un tour molto bello e più giocoso perché non ci sarà l’ansia di cantare il nuovo album, ma solo pezzi che tutto il pubblico conosce.
Cosa accadrà il 23 novembre nel Duomo di Milano?
Un progetto bellissimo. Insieme a Caritas Ambrosiana e al comune di Milano si creerà questo concerto all’interno del Duomo di Milano per raccogliere fondi per i bambini disabili. Sarà tutto documentato in maniera chiara e visibile. Io sarò elegantissima in Dior e canterò insieme alla mia band e all’Orchestra Roma Sinfonietta.
E' pronta? Sarà una serata magica.
Suonare con l'orchestra è meraviglioso: ci stiamo impegnando a riadattare i miei brani pop per essere cantati all’interno del Duomo, oltre ai miei brani proporrò l’Ave Maria di Schubert e due brani di Pop Heart.