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Baby K, il coraggio e la femminilità di una Icona: l'INTERVISTA

Musica

Fabrizio Basso

Icona è il nuovo lavoro di Baby K. L'album, che uscirà il 16 novembre, è stato anticipato dal singolo Come no: un apripista di impatto per il nuovo album che vede la totale direzione artistica di Baby K. La abbiamo incontrata e intervistata

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(@BassoFabrizio)

Icona
, il nuovo album di Baby K, arriva a distanza di 3 anni da Kiss Kiss Bang Bang, dal quale fu estratta la pluripremiata Roma-Bangkok feat. Giusy Ferreri che si avvale di 9 dischi di platino e oltre 226 milioni di visualizzazioni su YouTube, record assoluto per un’artista italiana. Ma non è il primo record al quale Claudia Nahum, in arte Baby K, ci ha abituato. Infatti, in questi anni, ha collezionato premi e primati in ogni modo, non ultima la sua hit estiva, Da Zero a Cento che ha ottenuto il doppio disco di platino e superato 100 milioni di visualizzazioni su YouTube. Icona è stato anticipato dal singolo Come no uscito lo scorso 26 ottobre, entrato subito tra i brani più trasmessi dalle radio. Un apripista di impatto per il nuovo album che vede la totale direzione artistica curata da Baby K. Icona è un album che rappresenta a pieno l’animo poliedrico di Baby K. Se difatti da una parte troviamo le super hit “Da Zero a Cento” e “Voglio Ballare con Te” feat. Andrès Dvicio, che rappresentano il lato più pop e mainstream di Claudia, dall’altra passiamo invece a brani più diretti, con una Baby K rapper più in forma che mai. Grandi nomi la accompagnano tra i featuring, a partire da J-Ax presente nel brano “Certe Cose” a Vegas Jones e Gemitaiz che collaborano insieme in “Vibe”. Chiude l’album la traccia “Sogni d’Oro e di Platino”, che Baby K descrive come il brano che più la rappresenta. La abbiamo incontrata e intervistata.

Claudia, finalmente è arrivato Icona.
Sono tre anni che aspetto l’uscita di un mio disco e ci siamo, sono contenta: tre anni sono tanti ma sono stati necessari, Icona mi rappresenta molto. E’ un disco positivo, i messaggi sono positivi. La femmina alfa esiste, il mio genere è urban pop e sono felice di percorrere una nuova strada. Sento di avere dato qualcosa di nuovo nel genere. Mi sento rappresentata in toto da questo disco.
Non sarà facile portarli dal vivo. Per altro le prime due date sono il 28 marzo 2019 a Milano e il 29 a Roma.
Ho maturato un repertorio che sta in piedi, ho fatto divertire le piazze con singoli che hanno avuto molto successo. Tradurlo sul palco non è difficile, è viscerale. Voglio portare l’energia sul palco: io sono sempre stata apprezzata per l’energia. Non è stato un problema allora e non lo sarà ora, Icona sarà energia rap ma anche momenti più intimi. E’ importante che ci sia un live articolato con un capo e una coda che sul palco mi lascia libera di fare quello che voglio.
I suoi brani sono molto attuali.
E' vero e penso di avere portato novità nel rap ma anche nel pop, c’è azzardo, c’è coraggio. Quello che resterà al di là dei numeri è quello che il pubblico porta con sé. Resteranno i messaggi, dietro Sogni d’oro e di platino c’è un’ode a un sogno. I messaggi resteranno nel tempo come i singoli di successo perché legati a un preciso periodo di ognuno di noi.
Sogni d’oro e di platino è un brano cui è molto legata.
E’ significativo perché è un’ode ai sogni. E’ un brano importante perché è giusto sognare prima di mettere le mani avanti
E' lei l'Icona? Cosa rappresenta oggi una icona?
Non è autoreferenziale. Che significa oggi quella parola? Ci sono ragazzine già in posa da star e ragazzini opinionisti. Cosa è l’icona nell’era dei social? Siamo in un piccolo mondo dove tutti vogliono essere protagonisti. Da lì nasce la riflessione su cosa significa oggi diventare una icona. Nella canzone spiego il mio punto di vista: nella prima strofa una ragazza dice di volerlo diventare, poi entro con la mia idea, per me icone sono Michael jackson o Madonna. Lui lo è da un guanto, un particolare crea l'icona. Il tempo rende icona, è l’eterno. Bisogna fare sacrifici, dedicarsi all’arte ed essere pronti a rivoluzioni personali. Sudore e sacrificio nel bene e nel male. Ma dedizione in toto all’arte fino a sacrificarsi.
Oggi si vive di singoli ma lei investe su disco e concerti.
L’album è necessario per esporsi artisticamente. Certo i singoli si prestano a club e discoteche, fanno ballare. Ma disco e concerto sono fondamentali per poterti rappresentare in toto. Sul palco ci sono io e chi viene ai concerti deve cogliere tutte le mie sfumature. I singoli mostrano un lato ma io sono un essere umano raccontato da tutti gli altri brani che diversificano.
E' un disco femminile.
Non riesco a fare a meno di portare la femminilità nei brani. In scrittura il mio punto di vista è femminile ma inteso come forza. La mia è una donna che sceglie e se asseconda è perché lo vuole e ne è consapevole. Per me è importante rafforzare questa figura. Donne solo vittime? Ci sono super donne che studiano, lavorano, rientrano in più ruoli. E’ importante che qualcuno ricordi come sono fatte le ragazze oggi. Una forza che ho accentuato dai tempi in cui ho cominciato a essere una femmina alfa.
Nessun brano in inglese eppure lei è cresciuta all'estero, è titolatissima a provarci.
Gli italiani molto legati al testo. In Inghilterra si tende ad ascoltare il ritmo, il vibe, qui si da molta più importanza al testo per cui non ha senso essere vicini al mondo anglosassone. I miei messaggi sono forti in Italia. Il mio viaggio formativo inglese mi ha fatto seguire un percorso diverso. Ho conosciuto il rap lì, quello con le influenze londinesi. Ha un sound diverso dall’hip hop che si ascolta nel resto del mondo.
Ci sarebbe stata una collaborazione K-Pop.
Ci ho pensato ma non è andata, in futuro spero ci sia un’altra possibilità Si sta affacciando molto in Europa e sarebbe una bella esperienza.
Come no ha sonorotà esotiche.
E’ un disco con sonorità attuali e ha personalità. Ho un mio stile al di là della moda del momento. Come no ha un ritmo orientale, io sono nata a Singapore e ho trascorso i primi anni in Indonesia. Sono molto affascinata e legata all’Oriente: mi dicono che mangio di più di una intera famiglia cinese. Dunque un certo ritmo fa parte del mio percorso personale e dunque in un brano mi piace ci siano queste influenze.
Cura molto l'immagine?
Deve rispecchiare la musica ma non per vanità, per coerenza. Amo giocare con la moda, è una cosa divertente che permette di giocare con gli stili. L'immagine è identitaria, è la ciliegina sulla torta della musica. La curo ma non è l’ambizione primaria pur restando divertente.
Nei ringraziamenti sembra di entrare in un contesto mistico.
Ho un lato legato alla spiritualità. C’è un ringraziamento di tutto quello che è stato il mio percorso fino a oggi. Ringrazio le forze del mondo che mi hanno portato a chiudere un percorso. Spesso gli artisti sono alla ricerca della cosa perfetta che li rappresenti. Ci tengo alla musica, è espressione e identificazione.
Come racconta Icona?
Il disco ha permesso di completare un profilo: da una parte sono portatrice di spensieratezza e divertimento attraverso i singoli ma l'album è impacchettato con azzardo perché credo di avere cambiato un po’ le regole del gioco e portato sonorità diverse. Dopo Roma-Bangkok e Voglio ballare con te molti si sono spostati sul latin. Ma la prima che lancia il sasso o vince o perde.
Lei?
Con Roma-Bangkok credo di avere vinto e lo dico senza essere presuntuosa. Però un artista non è solo in una maniera. Io nel mio lavoro ho messo tutto quello che rientra nel concetto di Urban.
Ci parli della sua femmina alfa.
E' un po’ evoluta: chi viene dal rap vuole rappresentarsi con una forza irruente, ora sono meno agguerrita e più divertita, la musica è libertà, è un gioco, è espressione. E’ femminilità. C’è tutto nel mio disco. Anche il rap è forte e non introspettivo. Sono una femmina alfa più evoluta e cresciuta. C’è ancora una questione culturale: la novità crea sempre diffidenza, come l'essere diverso. Io sono donna e scrivo dal mio punto di vista ma siamo tutti esseri umani.
La produzione è stata affidata per gran parte a Rocco Rampino.
E' stato importante non solo per la produzione ma per le affinità, lui è il pezzo mancante di un puzzle, ci capiamo al volo senza bisogno di parlare troppo. E’ misti-culturale come lo sono io. Ha saputo interpetare tutti i mondi e i capitoli che volevo attraversare e raccontare.