Franco Battiato: i 5 album più importanti della sua carriera

Musica

La musica non lo scorderà mai: Franco Battiato è uno dei cantautori e compositori più amati d’Italia. Ecco 5 dei suoi dischi più famosi

Non c’è uno stile preciso che identifichi la produzione artistica di Franco Battiato, che ha fatto dell’eclettismo un marchio di fabbrica. Dal pop degli anni sessanta fino al rock progressivo e l’avanguardia degli anni successivi, il filo conduttore che lega Franco Battiato alla sua musica è la poesia con cui ogni parola e ogni strumento musicale riesce a legarsi a un concetto, a un’idea, e divenire una fonte d’ispirazione. Tra gli interessi trasversali che hanno impreziosito i suoi dischi, ci sono certamente la meditazione, l’occultismo, la teoretica filosofica e i temi sociali, raccontati con impareggiabile vocabolario.

Ecco 5 dei dischi più importanti della carriera di Franco Battiato:

  1. L’era del Cinghiale Bianco
  2. La Voce del Padrone
  3. L’arca di Noè
  4. Gommalacca
  5. Dieci Stratagemmi

L’era del Cinghiale Bianco (1979)

Pubblicato per la EMI, “L’era del Cinghiale Bianco” è un album del 1979 che ha riscosso un moderato successo all’epoca (soprattutto se paragonato a dischi come “La Voce del Padrone”), ma che in retrospettiva ha segnato un momento molto importante per la carriera di Franco Battiato. La title track, infatti, è probabilmente considerata una delle canzoni più importanti e più belle dell’intera – ricchissima – produzione di questo grande artista.

La Voce del Padrone (1981)

Un grande successo commerciale per Franco Battiato, ma anche uno degli album più importanti della storia della musica italiana. “La Voce del Padrone” è uscito nel 1981 e ha venduto oltre un milione di copie, consacrando il nome di Battiato all’olimpo musicale. La critica lo definisce, a pieno titolo, “un raffinato connubio di pop e poesia”, ma è stato il popolo – con un sondaggio – a insignirlo del titolo di secondo album più bello della musica leggera italiana. A superarlo, solo “Crêuza de mä” di De André. Tra i singoli divenuti leggenda, menzioniamo sicuramente “Cuccurucucu”, “Centro di Gravità Permanente” e “Bandiera Bianca”.

L’arca di Noè (1982)

“L’arca di Noé” è un noto disco degli anni ’80 di Franco Battiato. L’album vende oltre 550 mila copie e rimane al primo posto nelle classifiche di vendita per molti mesi. Il singolo più famoso del disco è certamente “Voglio vederti danzare”, sebbene molte delle canzoni di questo disco abbiano fatto discutere la critica dell’epoca per i temi, in apparenza, fortemente politicizzati. A far discutere, soprattutto “Radio Varsavia” e “L’esodo”.

Gommalacca (1998)

Il ventesimo disco di inediti di Franco Battiato si intitola “Gommalacca” ed è stato pubblicato con l’etichetta Polygram. Per questo disco, l’autore si avvale della collaborazione di alcuni artisti dell’alternative rock italiano, tra cui Morgan dei Bluvertigo, Ginevra di Marco, Madaski e Ru Catania. Si tratta di uno dei dischi più sperimentali di Battiato, definito dalla critica come un “alto esempio di techno hard rock intellettuale”. Tra i brani più emozionanti dell’album, sicuramente “Shock in My Town”, “Auto da Fé”, “Il ballo del potere” e “Casta Diva”.

Dieci Stratagemmi (2004)

“Dieci stratagemmi – Attraversare il mare per ingannare il cielo” è il ventiquattresimo album di Franco Battiato, pubblicato con la Sony Music. Questi “dieci stratagemmi” sono in realtà le 10 track che compongono un album che contrappone il rock progressivo all’elettropop e alla new wave. Dal disco, sono stati estratti i singoli “Tra sesso e castità”, “Le aquile non volano a stormi”, “Ermeneutica” e “Odore di polvere da sparo”. Hanno collaborato al disco alcuni nomi del rock italiano, tra cui Saturnino (per il basso di “Fortezza Bastiani”) e Cristina Scabbia dei Lacuna Coil al brano “I’m That”.

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