Sting, le canzoni più famose dell’artista

Musica

Oggi Sting compie 67 anni, ecco le sue canzoni più celebri

Una carriera eccezionale: sia come frontman (cantante e bassista) dei Police, sia da solista. Stiamo parlando, naturalmente, di Sting (al secolo Gordon Matthew Thomas Sumner), che oggi compie 67 anni, essendo nato il 2 ottobre del ’51 a Wallsend, in Inghilterra, nella contea del Tyne and Wear. Una discografia disseminata di successi, quella del cantautore inglese, e di cui proviamo a riportare gli esempi più eclatanti. Le 5 canzoni più famose di Sting:

  1. Russians
  2. Englishman in New York
  3. Fragile
  4. Fields of Gold
  5. Seven Days

Russians (The Dream of the Blue Turtles, 1985)

Il pezzo è tratto dal primo album da solista di Sting, “The Dream of the Blue Turtles”, pubblicato nel giugno dell’85. Canzone in cui il cantautore inglese si schiera apertamente contro la politica della Guerra Fredda e contro la dottrina della cosiddetta “distruzione mutua assicurata” tra la Russia e gli Stati Uniti. Nella musica è evidente il riferimento a “Lieutenant Kije Suite, Op. 60”, di Sergej Prokof’ev. Il video, in bianco e nero, porta la firma del fotografo Anton Corbijn.

Englishman in New York (Nothing Like the Sun, 1987)

Terzo singolo estratto dal secondo album da solista dell’ormai ex Police, “… Nothing Like the Sun”, dell’87. Protagonista della canzone è l’attore, scrittore e icona gay inglese Quentin Crisp, da poco trasferitosi da Londra a New York. Della canzone è stato anche fatto un remix dal dj e produttore olandese Ben Liebrand, che ha ottenuto un enorme successo. Il pezzo è stato inoltre risuonato da Sting, con la Royal Philharmonic Orchestra, e inserito nel disco “Symphonicities”.

Fragile (Nothing Like the Sun, 1987)

Una delle due canzoni più celebri di Sting, sempre tratta dal suo secondo album da solista, “...Nothing Like the Sun”, dell’87. Un successo talmente grande da aver portato il cantante a pubblicare il pezzo anche in due versioni in lingua straniera: “Fragilidad” in spagnolo e “Fragil” in portoghese, inserite nell’ep “Nada como el sol”. La canzone è dedicata all’ingegnere civile statunitense Ben Linder, ucciso nell’87 dai Contras mentre era al lavoro su un progetto idroelettrico in Nicaragua.

Fields of Gold (Ten Summoner’s Tales, 1993)

Ed ecco il secondo pezzo più famoso del musicista inglese, estratto dal suo quarto disco da solista “Ten Summoner’s Tales” del ’93. Nel brano, anche una cornamusa del Northumberland suonata da Kathryn Tickell. “Fields of Gold” è la canzone dell’intera discografia di Sting ad aver raggiunto la posizione più alta delle classifiche. Forse è stato questo a spingere l’artista a riregistrarlo nel 2006, quando la canzone è stata inserita come bonus track nell’album classico “Songs From the Labyrinth”, in cui la voce del cantante era accompagnata da un solo liuto.

Seven Days (Ten Summoner’s Tales, 1993)

È uno dei pezzi più famosi di Sting, nonostante si tratti di una specie di filastrocca sui giorni della settimana. Una sorta di “Yellow Submarine” in chiave Police, vista anche l’aggiunta finale: nell’ultima parte della canzone, infatti, il cantante accenna i versi di “Every Little Thing She Does Is magic”, uno dei pezzi più celebri della band di cui l’artista inglese è stato a lungo il frontman.

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