Un album dedicato alle emozioni: è il prossimo album di Romina Falconi, anticipato da “Le 5 fasi del dolore”
Una donna vestita da sposa, disperata, dal pianto incontenibile. Forse lasciata sull’altare. Dopo i cartelli “Caduta saponette” con cui erano state tappezzate le strade di Milano, Romina Falconi torna con una nuova trovata commerciale. La “sposa triste” – così è stata ribattezzata sui social – non era che un pretesto per la cantante romana, per presentare il suo nuovo singolo, “Le 5 fasi del dolore”, in uscita oggi.
Il nuovo album
«In molti mi hanno detto che le mie canzoni sono prive di una “lezione finale”, di una morale. E allora ho pensato di scrivere un concept album, in cui ogni pezzo racconta uno stato emotivo diverso», ha spiegato ieri la cantante a Milano, in un incontro con la stampa. Una conferenza particolare, costruita come fosse una terapia di gruppo, con i giornalisti disposti in cerchio e, di fronte, Romina Falconi, affiancata da due analiste. «Invece di farmi accompagnare da un chitarrista, questa volta ho chiamato due psicologhe, che attesteranno che – nonostante i testi che scrivo – non sono matta», ha aggiunto la Falconi, ridendo.
Le 5 fasi del dolore
Il singolo “Le 5 fasi del dolore” è dedicato all’abbandono. «È un argomento che mi sta molto a cuore. Vivevo con il mio compagno, ma la fine della nostra convivenza è stata quasi tragicomica. Io ho sbattuto la porta urlandogli che lo stavo lasciando per sempre, immaginando che lui mi avrebbe pregato di rimanere. La sua risposta, invece, è stata “Vabbè”», ha raccontato la Falconi. «Per me è stato un vero e proprio lutto». «Spesso si crede che la fine di una storia sia più facile da affrontare rispetto alla morte di una persona, ma non è così», ha spiegato una delle due analiste. «Mentre con la morte c’è un distacco necessario, definitivo, quando finisce una storia l’ex continua a vivere di fronte ai nostri occhi: soprattutto oggi, con i social network».
Il rifiuto
«La fase del rifiuto è quella in cui non ci si rende conto di vivere un dolore. Però è un dolore che va affrontato fino in fondo, altrimenti non se ne esce», continua la Falconi.
La rabbia
«È stata la fase in cui mi sentivo più viva. Mi sono arrabbiata tantissimo, perché avvertivo il bisogno di reagire. Ero cattiva come credo di non essere mai stata in vita mia, e mi sentivo pure in colpa per questo».
Il patteggiamento
«Questa è la mia fase preferita! Probabilmente nella mia vita precedente ero un principe del foro. Sono persino arrivata a chiedere a un uomo di fare l’amore con me per un’ultima volta, che è una cosa tristissima. È il momento in cui si pensa che esista ancora una possibilità e che questa sia solo nelle nostre mani».
La tristezza
«Ho scoperto dei lati di me che non avrei mai voluto conoscere. In molti dicono che è dalle brutte esperienze che impariamo e maturiamo, ma spesso preferiremmo rimanere ignoranti e vivere in pace. Io penso che il vincente diventi tale solo dopo averne passate tante. Io in questa fase mi sono sentita molto sola».
L’accettazione
«Mi sono resa conto di essere arrivata a questa fase quando ho ricominciato a ridere di gusto, quando ho smesso di andare a controllare ogni giorno il profilo del mio ex su Facebook».
L’esperimento della “sposa triste”
L’esperimento della “sposa triste” non è andato come Romina avrebbe immaginato. La partecipazione emotiva da parte delle persone che hanno assistito alla scena è stata totale ma, nonostante siano stati in pochi ad aver tirato fuori il cellulare per immortalare la scena, sono stati ancora meno ad avvicinarsi alla donna per provare a darle conforto, o semplicemente per porgerle un fazzoletto. «Questa società rifiuta l’idea del dolore», ha spiegato una delle due analiste. «Sui social network ci mostriamo sempre sorridenti, felici e vincenti. La sofferenza dell’altro fa paura. E proviamo vergogna nei confronti di una persona che piange in pubblico».
Il centro di ascolto
Dall’11 ottobre al 10 novembre, presso la Galleria Santa Radegonda, in Piazza Duomo a Milano, Romina Falconi aprirà un centro di ascolto per cuori infranti: un luogo in cui l’artista romana sarà disponibile a parlare con chiunque ne abbia voglia di storie finite e abbandono.