Nirvana: 27 anni fa usciva “Nevermind”

Musica

Il 24 settembre 1991 Kurt Cobain, Dave Grohl, Krist Novoselic sconvolgevano il mondo della musica rock

24 settembre 1991. Una data destinata a cambiare la storia della musica rock. A Los Angeles, i Red Hot Chili Peppers battevano il colpo della loro carriera con “Blood Sugar Sex Magik”. Da Seattle (anche se l’album fu anch’esso inciso a Los Angeles) la risposta travolgente dei Nirvana, che davano alle stampe il loro capolavoro “Nevermind”. Doveva essere un disco di conferma per Kurt Cobain e compagni dopo il buon esordio di “Bleach” (1989) ed invece dalle 250 mila copie che sperava di vendere la Geffen Records l’album ha sfondato quota 30 milioni, continuando tutt’ora a far registrare vendite in tutto il mondo. Uno dei dischi più importanti, influenti e di successo della storia del rock.

La gestazione di “Nevermind”

Pochi mesi dopo aver esordito - con un discreto successo - con “Bleach”, il frontman del gruppo Kurt Cobain ed il bassista Krist Novoselic si misero presto al lavoro su nuove tracce per il seguito della loro prima uscita sulla lunga distanza. C’era però un problema: Chad Channing, da qualche anno batterista della band, se n’era andato e sorse quindi il problema della sostituzione. È Buzzo Osbourne, membro di un altro gruppo seminale della scena grunge come i Melvins, a fare al duo il nome di un giovane molto promettente: Dave Grohl. L’attuale leader dei Foo Fighters va a completare il terzetto quando le prime tracce del disco stavano già prendendo forma: infatti alla pubblicazione dell’album solo in “Polly”, la batteria è di Channing. Alla produzione c’è poi un altro giovane del quale si parla un gran bene: Butch Vig, che proprio con “Nevermind” spicca il volo diventando uno dei producer più richiesti in ambito rock negli anni Novanta e Duemila. Una prima incisione dei brani del disco fu effettuata nell’aprile 1990 negli Smart Studios di Madison, Wisconsin, ma quella definitiva è del maggio-giugno dell’anno successivo nei mitici Sound City Studios di Van Nuys, nel deserto californiano. Il titolo, “Nevermind” (“Non importa”), è già a suo modo un manifesto: quello del menefreghismo depresso della generazione grunge. La discussa copertina, invece, nacque da un compromesso tra la band e la Geffen: Cobain e Grohl volevano l’immagine di un parto in acqua, l’etichetta si oppose fermamente e ne nacque così il celebre scatto firmato da Kirk Weddle.

Accoglienza ed eredità

Vista la produzione indipendente firmata Geffen, l’uscita del disco non suscitò inizialmente troppi clamori. Pur se l’accoglienza fu subito positiva, viste le melodie orecchiabili combinate alla furia tipica del punk, ci volle un po’ al disco per diventare l’icona che è oggi. Il tempo che ci ha messo “Smells Like Teen Spirits” a conquistare tutto il mondo. Trascinato dal successo planetario del primo singolo (che ha vinto due MTV Video Music Awards e si è spinto fino alla sesta posizione nella classifica dei singoli in America), “Nevermind” ha compiuto l’impresa di salire fino alla vetta della classifica americana all’inizio del 1992, spodestando nientemeno che “Dangerous” di Michael Jackson. Rotto quell’argine, il successo fu planetario, con i singoli successivi “Come As You Are”, “Lithium” e “In Bloom” a completare l’opera. Una svolta epocale quella segnata dal capolavoro dei Nirvana, che aprì le porte del mainstream non solo agli altri alfieri del grunge (Pearl Jam, Screaming Trees e Soundgarden su tutti) ma riportò il rock alternativo nelle classifiche e nella cultura pop dell’epoca, tra depressione, droghe e camicie di flanella.

Questa la tracklist originale dell’album:

  1. Smells Like Teen Spirits
  2. In Bloom
  3. Come As You Are
  4. Breed
  5. Lithium
  6. Polly
  7. Territorial Pissings
  8. Drain You
  9. Lounge Act
  10. Stay Away
  11. On A Plain
  12. Something In The Way + Endless Nameless (ghost track)

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