Sono giovani, gentili, belle e dolcissime: sono le star del K-Pop, il nuovo genere musicale che viene dalla Corea.
Negli ultimi tempi si sente molto parlare di K-Pop. I più grandi non sapranno di che cosa si tratta ma i giovani, in genere sempre attenti alle tendenze che arrivano da ogni parte del mondo, sanno già di che si parla. K-Pop è l’abbreviazione di “Korean Pop”, ossia una corrente musicale che viene dalla Corea del Sud. Erroneamente considerato da alcuni come uno stile popolare, il K-Pop è un genere innovativo, all’avanguardia e che contiene al suo interno un mix di elementi presi da ogni parte del mondo. Pop occidentale, rock, musica sperimentale, jazz, gospel, latino, hip hop, R & B, reggae, dance elettronica, folk, country, classica e giapponese: tutti questi stili si uniscono alla tradizione coreana e fanno il K-Pop.
La nascita del K-Pop
Il K-Pop nella sua accezione più moderna è nato nel 1992, con il gruppo Seo Taiji and Boys. Successivamente, nel 1996, questo genere è diventato una vera e proprio sottocultura underground molto in voga soprattutto tra gli adolescenti, che non facevano che ascoltare e ispirarsi al K-Pop. Ma è nel 2003 che si è verificato il boom: i cantanti hanno iniziato a essere dei veri e propri idol, ossia delle icone osannate e venerate in tutto il paese. Radio, internet, cinema, televisione: non c’era posto che non vedesse presenti gli artisti del K-Pop. Gli idol hanno invaso il Giappone – soprattutto grazie all’avvento dei social network e della rete – e poco tempo dopo anche l’America Latina, l’India, il Nord Africa, il Medio Oriente e il mondo occidentale. Insomma, il K-Pop è diventato un fenomeno di portata globale.
Uno stile poco spontaneo
Il mercato musicale coreano è molto diverso da quello cui siamo abituati in occidente. Le principali etichette discografiche offrono contratti vincolanti a potenziali artisti – spesso in giovanissima età – e li istruiscono al fine di diventare dei veri e propri idol. I ragazzi prescelti devono sottoporsi a lezioni di musica, danza, lingue straniere e altro per molte ore al giorno. Un sistema di addestramento da alcuni definito “robotico” e che non ha mancato di sollevare critiche. La formazione di un K- Pop idol non è affatto economica, anzi: in genere le aziende arrivano a spendere anche tre milioni di dollari a persona.
Il successo degli idol
Caratteristica principale dei cantanti di K-Pop è il loro mettere in campo delle performance molto occidentali ma che non abbandonano le proprie radice asiatiche. Come vengono lanciati questi artisti? Incredibile ma vero, il battesimo musicale di un idol non è in radio, ma in televisione. Questi, infatti, si deve presentare al pubblico in tutta la sua figura per sperare di ottenere successo. Le doti canore contano, ma entrano in gioco in un secondo momento. Si pubblicano poi i video su YouTube per raggiungere il mercato mondiale ma, prima del video musicale vero e proprio, i gruppi e i cantanti idol diffondono foto e trailer del teaser.
Fuori dai confini
Il K-Pop sta diventando così famoso che numerose star internazionali hanno iniziato a scrivere testi per loro. Tra questi troviamo artisti del calibro di will.i.am e Sean Garrett, ma anche Kanye West si sta interessando a questo nuovo genere che a oggi conta milioni di fan in tutto il mondo.