Il regista, nato il 20 marzo, ha denunciato con le sue pellicole le difficoltà della comunità afroamericana negli Stati Uniti, raccontandone le storie con uno stile unico e personale. Nella sua filmografia capolavori come “Fa’ la cosa giusta” e “La 25esima ora”, ma anche documentari e omaggi ai grandi della cultura pop
Shelton Jackson "Spike" Lee è nato ad Atlanta, in Georgia, il 20 marzo 1957. Il nomignolo Spike, che in inglese vuol dire sia ‘magro’ che ‘ ribelle’, gli viene dato dalla madre non solo a causa del carattere indisciplinato, ma anche per la sua corporatura esile e resistente allo stesso tempo –
Spike Lee trascorre l’infanzia a New York, città che sarà al centro di molte delle sue pellicole. Terminato il college, si iscrive alla prestigiosa scuola di cinematografia della New York University, dove si diploma nel 1983 con un ‘opera intitolata “Joe's bed - Stuy Barbershop: We cut heads”. Il lungometraggio gli vale numerosi riconoscimenti, e l’anno successivo decide di fondare la casa di produzione “40 Acres & A Mule Filmworks” con l'obiettivo di entrare nel mercato cinematografico raccontando storie di neri per i neri –
Il primo grande successo arriva nel 1986 con “Lola Darling”, commedia sofisticata che racconta la vita di una ragazza afroamericana che si divide tra tre amanti. Il film, girato in dodici giorni con un budget di 165.000 dollari, ne incassa oltre sette milioni. Spike Lee è anche produttore, montatore e attore del film, e il personaggio da lui interpretato, Mars Blackmon, diventa una vera e propria icona tra gli afroamericani –
Risale al 1989 “Fa’ la cosa giusta”, uno dei film più controversi, ma anche più apprezzati, di Spike Lee. Al centro della pellicola, le vicende di un gruppo di personaggi di differenti etnìe che abitano a Brooklyn ed entrano a poco a poco in collisione tra loro. Il film è presentato al Festival del cinema di Cannes, ma nonostante sia tra i favoriti per la Palma d’oro, non vince alcun premio. “Fa’ la cosa giusta” è considerato uno dei capolavori del cinema ed è stato inserito nella classifica dei migliori film di tutti i tempi dell’American Film Institute. In foto, il cast del film ne celebra il 25esimo anniversario –
Negli anni ’90 Spike Lee continua a produrre film che trattano temi molto cari alla comunità afroamericana, della quale descrive i problemi quotidiani e la lotta per l’integrazione. Tra i titoli di maggior successo “Crooklyn”(1994), “Jungle Fever”(1991) e “Malcolm X”(1992), biopic dedicato all’attivista per i diritti neri che permette a Denzel Washington di guadagnare la nomination all’Oscar e il premio come Miglior attore al Festival di Berlino –
Diverse, invece, le tematiche al centro dei suoi successi nel decennnio successivo. Tra i titoli più riusciti ci sono “La 25esima ora”(2002), ambientata nella New York post 11 settembre, e il thriller “Inside Man”(2006), ad oggi il suo più grande successo al box office. In foto, il cast del film “La 25esima ora” –
Nel corso della sua carriera, Spike Lee ha diretto anche un film in Italia, intitolato “Miracolo a Sant’Anna”(2008). Al centro della pellicola c’è l’eccidio di Sant’Anna, episodio che ebbe luogo il 12 agosto 1944, quando le SS uccisero più di 500 persone, in maggior parte donne e bambini. La pellicola è stata criticata duramente dell’Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia, e si è rivelato uno dei maggiori flop al botteghino del 2008 -
Spike Lee è un grande tifoso di basket, in particolare della squadra dei New York Knicks sin dall’infanzia. Proprio alla pallacanestro dedica il film “He got game” (1998) e dirige successivamente “Kobe doin’ work” (2009), documentario in cui racconta una giornata tipica di Kobe Bryant–
Spike Lee ha firmato anche videoclip di artisti come Stevie Wonder, Eminem e Michael Jackson. Proprio in onore di quest’ultimo, con cui aveva collaborato al video di “Don’t care about us”, Lee ha realizzato il video tributo “This is it” e “Bad 25”, documentario che celebra i 25 anni dall’uscita dell’album “Bad”-
Spike Lee è stato nominato due volte all’Oscar, ma è riuscito a vincere la statuetta solo nel 2016, quando la giuria dell’Academy gli ha conferito un premio alla carriera –
Il regista è molto impegnato in una serie di battaglie politiche e sociali. Sceso in campo per denunciare la violenza della polizia nei confronti dei cittadini afroamericani, chiede da anni un maggior controllo dell’uso delle armi negli Usa. È un sostenitore del Partito Democratico e ha appoggiato la candidatura di Barack Obama in passato e di Bernie Sanders alle ultime primarie –