Marco Malvaldi il maltrattato del BarLume svela la magia della serie: INTERVISTA

Spettacolo

Fabrizio Basso

Marco Malvaldi
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Arriva su Sky Cinema Uno, lunedì 15 gennaio alle ore 21.15, il secondo film de I Delitti del BarLume, La battaglia Navale. Abbiamo intervistato chi con la sua penna ha inventato questa magia, lo scrittore toscano Marco Malvaldi

(@BassoFabrizio)

L'inizio non è dei migliori. O forse sì. Perché Marco Malvaldi, nel suo ormai tradizionale cameo da attore ne I Delitti del Barlume, viene maltrattato. Ma superata la cordiale aggressività di Tiziana, ovvero Enrica Guidi, ci porta tra le pagine che hanno dato origine a questa produzione originale di Sky Cinema Uno (lunedì 15 gennaio alle ore 21.15 vedremo il secondo film, La battaglia Navale) e ci racconta il presente e un po' di futuro in questa intervista.

Malvaldi ormai ci ha preso gusto a fare l'attore.
A farmi maltrattare? La quarta stagione è terminata che Tiziana mi maltrattava, la quinta riprende nel segno della continuità.
Almeno si diverte a recitare?
E' ganzo ma è giusto che lo faccia chi lo fa per mestiere.
Si è defilato il ruolo di Filippo Timi alias Massimo.
Infatti una storia è nata da questa situazione. E' entrato nella trama Stefano Fresi. Il suo personaggio Beppe Battaglia ha l'attitudine alla vita di un monaco zen. Qualunque cosa accada lui si sposta, anche solo di un centimentro. Il suo personaggio entrerà anche nei miei libri sul BarLume.
Cosa le piace de I Delitti del BarLume?
Continua a esserci il giusto mix di ironia e indagine.
Cosa la rende una serie speciale?
Ormai funziona come una cena tra amici: c'è chi porta il dolce, chi il vino, chi l'antipasto...l'organizzazione è perfetta.
Oltre a Stefano Fresi c'è Corrado Guzzanti.
Non ci siamo mai incontrati sul set, mentre con Fresi è capitato. Quest'ultimo è l'equilibrio, Guzzanti è il surreale.
La gente ama le sue storie e i film che ne vengono tratti.
A costo di apparire banale ribadisco che in questo genere di storie mi piace il fatto che tutto cambi perché nulla cambi. E' come la vita. Un nonnulla può diventare una rivoluzione.
Il fattore divertimento?
Le rispondo citando un proverbio Yiddish: se vuoi far ridere Dio raccontagli quello che farai domani.
Ora che il barista Massimo, cioé Timi, è defilato, si candida lei come nuovo sex symbol?
No. Quel ruolo è di Pino il pescatore che vedrete ne La Battaglia Navale: lui si che è un latin lover. E poi gioca a ping pong.
Le piace?
Ho fatto agonismo. Mi sto impegnando perché nelle prossime sceneggiature compaia un tavolo da ping pong.
Così al posto dei maltrattamenti di Tiziana mettiamo racchettate sui testicoli?
Non mi stupirei se accadesse.
Il nuovo libro su I Delitti del BarLume?
Dovrebbe uscire in primavera, il titolo potrebbe essere Bocce Ferme. Sempre per Sellerio, ovviamente.
Altra attività letteraria?
Sto lavorando a un saggio breve sulla matematica della linguistica e su un giallo scritto a quattro mani con una persona in carcere a Volterra.
Come vi siete trovati?
Ho tenuto un corso di scrittura creativa tra quelle mura, lui si è dimostrato particolarmente fervido di immaginazione. Mi ha detto che aveva un'idea, quando me la ha esposta gli ho detto...scriviamola!
Ha vissuto una estate da leader delle classifiche con Negli Occhi di chi Guarda (Sellerio Editore). Ci dice due libri letti di recente che la hanno colpita? Non nel senso di maltrattamenti...
Un delitto inglese di Cyril Hare edito da Sellerio e Il Controsgobbo di Alessandro Canale edito da Marsilio.

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