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Van Gogh. Tra il grano e il cielo: la RECENSIONE

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Fabrizio Basso

Ancora 2 giorni al cinema, il 10 e l'11 aprile, per Van Gogh. Tra il grano e il cielo, il film evento che offre un nuovo sguardo sul genio olandese, attraverso il lascito della più grande collezionista privata di opere del pittore, Helene Kröller-Müller, la donna che ai primi del Novecento giunse ad acquistare quasi 300 suoi lavori, tra dipinti e disegni. A impreziosire il film le musiche originali di Remo Anzovino, il Van Gogh del pianoforte

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(@BassoFabrizio)

Una storia colorata e drammatica. Una storia sbagliata, viene da dire. Pensando a Pierpaolo Pasolini. Ma stavolta siamo in altri luoghi e in un'altra epoca, con le mani nella pancia e nella testa di un uomo che prima di abbracciare la follia ha cambiato il mondo in dieci anni. Una pittura ossessiva, con i colori sulla tela che ribaltano quelli della natura. Vincent Van Gogh è uno degli artisti più amati di sempre. Non c'è modo per conoscerlo meglio che approfittare di questi due giorni, 10 e 11 aprile, quando in tanti cinema d'Italia va in scena Van Gogh. Tra il grano e il cielo. Dopo il successo di Loving Vincent che ha portato nelle sale un totale di 240mila spettatori, Van Gogh. Tra il grano e il cielo, il film evento che offre un nuovo sguardo sul genio olandese, attraverso il lascito della più grande collezionista privata di opere del pittore, Helene Kröller-Müller nata nel 1869 e morta 1939, la donna che ai primi del Novecento, ammaliata da un viaggio tra Milano, Roma e Firenze giunse ad acquistare quasi trecento suoi lavori, tra dipinti e disegni, senza averlo mai conosciuto. Il film è visibile, martedì 10 e mercoledì 11 aprile, in anteprima mondiale nei cinema italiani e a seguire in cinquanta paesi del mondo; prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital, è diretto da Giovanni Piscaglia e scritto da Matteo Moneta con la consulenza scientifica e la partecipazione di Marco Goldin, la partecipazione straordinaria di Valeria Bruni Tedeschi come voce narrante e la colonna sonora originale di Remo Anzovino. Ulteriori informazioni e l’elenco completo delle sale cinematografiche sono consultabili su www.nexodigital.it.

Quella di Van Gogh è una vita inquieta e nomade. E dunque non poteva che trovare pace in questo museo avvolto dalla natura e dunque da quei colori che per una (breve) vita Vincent ha inseguito, modificato, stravolto, accettato, combattuto, contaminato. Il Kröller-Müller Museum è un museo statale dei Paesi Bassi situato a Otterlo, villaggio compreso nel comune di Ede in Gheldria, al centro del parco nazionale De Hoge Veluwe. Lì questa donna amante della pittura, una mecenate post medicea, ha raccolto tanto della produzione del pittore di Zundert. In Van Gogh. Tra il grano e il cielo attraversiamo la sua vita attraverso i suoi spostamenti. Molti soggetti si ripetono nei suoi disegni e lui sfida l'ignoto dipingendo la notte, quella parte di giorno che stravolge i colori, che la tela te li mostra con un tono e la mattina con un altro. Anche a Parigi, nelle sue notti a Pigalle e a Montmartre, le sue mani impastano colori quando il cielo è più buio. Ritrae persone e luoghi, colori e situazioni. Il Sud della Francia, la Provenza, Arles sono per lui la Natura perfetta. Alloggia in una pensione. Dorme quasi seduto, il suo letto è piccolissimo. Ad Arles lo raggiunge l'amico Paul Gauguin ma la loro amicizia non regge la convivenza. La tensione cresce, Gauguin sceglie di andarsene, Van Gogh si taglia un orecchio, lo avvolge in un foglio di giornale e lo dona a una prostituta sua amica, Rachele. Ormai è entrato nel sentiero della malattia mentale. Muore, sparandosi un colpo di pistola al petto, il 29 aprile 1890 dopo due giorni di lucida agonia. Nell'eternità lo accompagnano le musiche originali, per lui scritte, 128 anni dopo, da Remo Anzovino.