Un film crudo e introspettivo. Agnus Dei di Anne Fontaine racconta la storia di un gruppo di religiose violentate dai soldati russi nel 1945. Martedì 15 novembre alle ore 20.50 sarà possibile vederne alcuni minuti in anteprima su Sky Cinema Cult: il film sarà nelle sale cinematografiche il 17 novembre
di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)
L'angoscia di una nuova vita per chi crede nella vita eterna. Siamo nel 1945, la seconda guerra mondiale è finita ma il male che ha seminato germoglia ancora. E lo fa nel ventre di alcune delle 25 religiose che sono state stuprate dai soldati russi. Questo è Agnus Dei, il film di Anne Fontaine che arriva nella sale cinematografiche (con Good Films) il 17 novembre ma del quale potremmo vederne alcuni minuti in anteprima martedì 15 alle ore 20.50. E in anteprima noi lo abbiamo visto per portarvi in questa pagina cupa ma che al momento dell'epilogo apre i cuori alla speranza.
A ispirare la storia è il diario di Madeleine Pauliac: era una giovane dottoressa nel 1945 quando fu "invocata" in un convento di Varsavia per assistere delle suore incinte. Come ne Il Nome della Rosa il segreto doveva restare chiuso tra le mura spesse del convento. Le abbazie, nella letteratura, e dunque nella realtà, sono spesso custodi di impietose vicende. A interpretare la dottoressa è l'astro nascente del cinema francese Lou De Laage. La regista ha scelto di chiamarla Mathilde. Sceglie il buio affinché il segreto resti protetto. Si fa accompagnare dalle tenebre ad assistere le suore incinte. Ma tutte le consorelle sono state ripetutamente stuprate. Alcune sono morte. E in alcuni istanti, nel film, si intuisce che c'è chi rimpiange il ricongiungimento a Dio. Perché quelle che in grembo portano il frutto della violenza forse hanno un destino peggiore.
Eppure la Fontaine riesce a edulcorare il dramma con un linguaggio lieve, che non stempera il contesto ma lo umanizza. Un percorso intimo che si illumina nel finale quando le creature nascono e a chi lo desidera è concesso di abbracciare la nuova vita che nasce prima che le venga sottratta per sempre e il convento inghiotta le suore e il loro dramma. La vita vince e la Fede torna ad abbracciare le religiose. In fondo al dubbio c'è una candela che si chiama speranza. Trema ed è fioca, ma la sua fiamma non si spegnerà mai.