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A Star is Born: La recensione del film con Lady Gaga e Bradley Cooper

Recensioni

Paolo Nizza

Bradley Cooper dirige e interpreta la quarta trasposizione cinematografica di E' nata una stella. Arricchito da una fantastica colonna sonora, un melò struggente con un'inedita e straordinaria Lady Gaga. Al cinema dall' 11 ottobre

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“Chi non ha luce in viso, non diventerà mai una stella." Così scriveva il poeta William Blake. Versi che trovano conferma nel volto acqua e sapone esibito da Stefani Joanne Angelina Germanotta, nota ai più come Lady Gaga. Nel film A star is Born, liberata dal make up estremo, dalla chioma platino, dagli abiti di carne, dalle surreali scarpe armadillo, dall’allure sibaritico, la pop star mette a nudo il proprio cuore, la propria anima. Nella parte che fu di Janet Gaynor, Judy Garland, Barbara Streisand, Lady Gaga trova i toni giusti per rigenerare una storia nota, per rendere emozionante un racconto di cui conosciamo già la fine. Il merito di questa nuova e riuscita trasposizione cinematografica di E' nata una stella va soprattutto alla regia di Bradley Cooper. Al suo esordio dietro la macchina da presa l'attore orchestra un melò struggente in cui le ragioni del cuore sfidano le leggi dello show business. A partire dalla scena iniziale di A Star is Born. In un locale per drag queen, tra paillette e lustrini, va in scena l'incontro tra due solitudini. Ally, cameriera di giorno, cantante di notte, in calze a rete e tubino nero canta la Vie en rose travestita da travestito Jackson Maine (interpretato dallo stesso Cooper) è una star, minata dall’alcol e dal dolore. Un rocker fotografato un attimo prima di imboccare il viale del tramonto. Un artista tutto solo, seduto sul lato sbagliato della vita soffocato da un groviglio di disperazione. Ma a volte basta una voce per cambiare o uno sguardo per innamorarsi. Certo non saranno solo rose e fiori a palesarsi in questa liaison in cui l’amore e la carriera danzano vertiginosamente e pericolosamente avvinghiati. Gioie, dubbi, rabbie e speranze si inseguono sullo schermo mentre in sottofondo si cantano queste parole “Sto cadendo/Quando le cose vanno bene mi ritrovo sempre a desiderare un cambiamento/ E nei tempi brutti, ho paura di me stesso.”

E tra un concerto e una premiazione, una performance e una sbronza, A Star is born trasporta sullo schermo il mito di Galatea e Pigmalione, con la semplicità del gesto di un dito passato sul profilo di un naso per molti troppo pronunciato. Il film calibra gioie e dolori, lacrime e risate,  rinunciando ai colpi troppo bassi. Tuttavia è impossibile non commuoversi quando nel finale Lady Gaga canta "I'll never love Again". Come diceva Friedrich Nietzsche: “ In virtù della musica le passioni godono di se stesse.” E attraverso una love story cadenzata da una potente colonna sonora originale, A Star is Born ci restituisce il piacere di emozioni primarie, di sentimenti autentici. In fondo la vita è un romanzo. E a volte sembra un cineromanzo. Un dramma che si trasfigura in melodramma. Sicché tutti sogniamo di stare lontani dall'acqua bassa, sfondare la superficie, stare dove non possono farci del male.