100X100CINEMA: Francesco Castelnuovo ci racconta il nuovo programma di Sky Cinema

Cinema

Fabrizio Basso

Francesco  Castelnuovo

100X100CINEMA è il nuovo programma pensato per gli amanti del cinema, per chi ha desidera di tenersi informato sulle ultime novità in uscita nelle sale e per chi ama aggiornarsi sui film in programmazione sui canali Sky Cinema. In onda ogni giorno alle ore 21.00 su Sky Cinema Uno Sky Cinema Due, vede alla conduzione Francesco Castelnuovo: lo abbiamo intervistato

(@BassoFabrizio)

Il nuovo viaggio ha una certificazione straordinaria che è anche diventata un nome: 100X100CINEMA. E' il nuovo programma pensato per gli amanti del cinema, per chi ha desidera di tenersi informato sulle ultime novità in uscita nelle sale e per chi ama aggiornarsi sui film in programmazione sui canali Sky Cinema. In onda ogni giorno alle ore 21.00 su Sky Cinema Uno Sky Cinema Due, vede alla conduzione il giornalista Francesco Castelnuovo che accompagnerà lo spettatore in un viaggio quotidiano attraverso rubriche di approfondimento e interviste esclusive, dove passeranno ospiti famosi del mondo cinema e dove non mancheranno le situazioni per vivere il cinema come un gioco. Protagonista del nuovo programma anche il Cinemaniaco Gianni Canova che porterà lo spettatore ad approfondire i film, attraverso l’analisi di scene cult e i racconti magici. Nell'attesa abbiamo intervistato Francesco Castelnuovo.

Francesco è in arrivo una piccola, grande rivoluzione di cui tu sei il capofila.
Indagheremo sul mondo del cinema seguendo la nuova line up dei canali e io ne sarò l'accompagnatore come volto riconoscibile legato ai nostri canali e alla comunicazione interna.
Come è la nuova line up?
Più vicina alla linea inglese, più concentrata sui generi e sulle passioni. Avremo i canali Drama e Romance, saremo un po' più anglofili.
Le percentuali?
Intanto mi piace sottolineare che il titolo è una idea del nostro vice presidente Nicola Maccanico. Mi sento di dire che avremo un 60 per cento legato alla programmazione e un 40 a tutto quello che avviene nel mondo del cinema.
Un progetto germogliato in fretta 100X100CINEMA.
Il seme è stato lanciato circa un mese fa, in pieno fermento Oscar. Ma da subito abbiamo ragionato sul concetto di arricchimento.
Ci fai un esempio?
Tra le prime protagoniste ci saranno Sara e Marti, le nuove stelle Disney. Ci sarà un servizio che parla di loro e del film mentre io racconterà chi sono le giovani nuove star. In questo modo evitiamo doppioni.
Un altro?
Uscirà il primo film di Aldo senza Giovanni e Giacomo. Il tema è il significato di essere migrante, lui viene scambiato per un marocchino. Raccontiamo di quando da Palermo arriva a Milano: negli anni Sessanta e ci sono 365mila immigrati dal Sud. Tutti lo percepiscono come siculo ma lui in famiglia ha parlato sempre milanese. Deve imparare quell'idioma per questioni filmiche.
Questo tuo approccio curioso come si sposa con la programmazione di Sky?
Ne parlerò non limitandomi solo al...non perdetevi! Ci metto le mie esperienze personali di interlocutore di star, potrei raccontare di quando ho incontrato Eva Green, che rappresenta la mia icona sexy, oppure di Dwayne Johnson.
Possiamo parlare di un appuntamento in tre parti?
Certo. Uscite nelle sale, i film presenti sui canali e gli inviti di visione. Ci sarà un numero whatsapp per chiedere consigli.
Come funziona?
Faccio un esempio: m scrive un ragazzo che ha un appuntamento con una ragazza russa e vorrebbe proporle un film del suo paese e vuole sapere cosa abbiamo in programmazione. Allora io gli dico che forse per un primo approccio è meglio virare su un altro genere.
Tipo?
Io opterei per un horror. Come diceva John Landis un film horror offre sempre un buono spunto per prendere per mano una ragazza. E noi abbiamo le Notti da Horror.
Hollywood e Cinecittà sono sempre luoghi di fascino o la decadenza li ha colpiti irrimediabilmente?
Come brand Hollywood vince facile, resiste negli anni. Ha una continuità di missione che si legge anche nei remake e nei sequel che da una parte cercano una sicurezza di investimenti, dall'altra proseguono una tradizione culturale importante.
Cinecittà?
E' meno forte come brand. Non è mai stata fatta un Walk of Fame. Bisognerebbe valorizzarla, fare in modo che ci siano più visite. Matteo Rovere ha fatto un'opera meritoria con Il primo Re, con i suoi effetti speciali, gli stuntman, i maestri d'ascia e tante altre figure ha dato vista e lustro a una tradizione.
Ma visitare Hollywood non può far crollare la poesia? La casa di Pretty Woman è piccolissima e non una villa palladiana.
E' la magia del cinema, è il larger than life. Uno dei primi film che mi ha segnato è stato ET. Lo vidi a Roma al Super Cinema, una sala che oggi non esiste più. Avevo poco più di 11 anni e mi sembrava un luogo immenso. Ci sono tornato anni dopo e mi è parso un cinema normale. Il cinema è tornare bambini, è incredulità.
I miti vanno conosciuti o guardati con amore ma a distanza?
Io credo vadano sempre conosciuti. Quando uscì Lettere da Ivo Jima intervistai Clint Eastwood: ero in soggezione, lo immaginavo autorevole e ruvido come il suo texano dagli occhi di ghiaccio. Eravamo a Berlino. Entrai nella sua stanza e lui guardava fuori dalla finestra. Mi è venuto incontro e mi ha stretto la mano in modo morbido, lo ho guardato e ho visto un nonno. Gli regalai un dvd di Per qualche dollaro in più di Sergio Leone restaurato con la partecipazione di Sky e lui si emozionò.
Un altro ricordo?
Steven Spielberg in occasione dell'uscita di Lincoln. C'erano lui e Daniel Day-Lewis e stavamo aspettando Sally Field. Gli dissi che ero felice di avere 50 minuti per l'intervista, in una precedente occasione ne avevo avuti quattro ma mi era rimasto impresso il calore umano. Al termine dell'intervista Day-Lewis mi strinse la mano e mi disse: "hey ragazzo, sai fare questo mestiere". E Spielberg aggiunse: "stavolta mi lasci tu la sensazione di calore umano."



 

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