Euridice Axen incanta Cinepop

Cinema

Paolo Nizza

Euridice Axen
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L'attrice, premiata per sua straordinaria interpretazione nel film Loro di Paolo Sorrentino, è la nuova conduttrice di Cinepop. A partire dal primo ottobre, Euridice con la sua ironia, il suo fascino e la sua grazia, ci porterà alla scoperta del mondo del cinema. L'abbiamo incontrata e intervistata

Tacchi a spillo fucsia, abito rosa e nero, Euridice Axen, per citare Alfred Hitchcock, “è la vita senza le parti noiose". Inafferrabile, ironica, fascinosa, Euridice ha un eloquio veloce preciso, efficace. Si capisce subito che è nata per recitare. Figlia d'arte, sua madre à la svedese Eva Axen, suo padre Adalberto Maria Merli, ti incanta come la ninfa di cui porta in nome incanto Orfeo. E in molti attraverserebbero l'Ade per incontrarla. D'altronde bastano le inquadrature di The Young Pope in cui in pochi attimi riesce a interpretare una conduttrice televisiva tutta faccine e ferocia, per capire il suo volitivo talento attoriale. Non a caso poi Paolo Sorrentino l'ha richiamata in Loro.

Al netto delle scene di nudo, Euridice è riuscita a rendere credibile un personaggio lontanissimo dalla sua personalità, a rendere Tamara, la moglie ambiziosa e spregiudicata di Riccardo Scamarcio una figura dolente e non solo una vacua parvenu tutta cocaina e sexy lingerie. Insomma Euridice Axen è davvero una sorta di Zelig al femminile, un Proteo affascinante e talentuoso in grado di interpretare con stile tutti i colori e le sfumature del cinema.

Come sarà la tua conduzione di Cinepop?

Brillante, spiritosa e scattante. Ho la tendenza a parlare velocemente. E questa mia caratteristica, che magari al cinema devo limitare, credo, invece, si sposi bene con le peculiarità del programma.

All'interno di Cinepop hai una rubrica preferita?

Le sto cominciando a conoscere. Al momento mi piace Cosa mi consigli, che trovo molto carina. In generale sono tutte molto utili perché con rapidità ed efficacia riescono a informare e divertire.

Come è nato il desiderio di recitare?

Durante l'infanzia. Mia madre era un'attrice, mio padre pure. Quindi già a tre anni ho respirato l'aria del set. In realtà all'inizio volevo fare la conduttrice. Poi ho intrapreso un'altra strada: infatti i miei genitori si ricordano i miei monologhi davanti alla telecamera.

Per Peter Brook "l'attore è un perenne bambino."

È vero. Io ho 5 anni (lo dice ridendo). Certo sto cercando di non avere 5 anni negli aspetti più negativi e puerili, tipo il narcisismo esasperato, la mancanza di responsabilità. Però nella leggerezza, nel gioco spero di averli sempre 5 anni.

Invece Vittorio Gassman diceva che "un attore sano è un paradosso."

Sono d'accordo. Bisogna tendere all'equilibrio, ma non troppo Se sei eccessivamente centrato ed equilibrato, rischi di non avere niente da raccontare.

Nell'interpretare Tamara, la moglie di Riccardo Scamarcio nel film Loro, sei stata fantastica. Come ti sei preparata per un ruolo così difficile e distante da te?

Più che preparata mi sono lasciata andare completamente e mi sono fatta guidare da Paolo Sorrentino, che aveva le idee chiarissime. È stato un lavoro di sottrazione. Per paradosso, nonostante il personaggio sia molto carico, abbiamo tolto più che aggiunto.

Il tuo nome di battesimo deriva da Orfeo 9, la prima opera rock italiana, dove tua madre interpretava il personaggio di Euridice. Ti senti una persona rock?

Io mi sento molto rock nella vita, soprattutto nel modo di pensare. Invece nella quotidianità sono molto precisa. Sono del segno della vergine ascendente acquario. La vergine è metodica, l'acquario rock.

So che ami il cinema e i film di Hitchcock, e il tuo personaggio preferito è Marnie.

Ho delle affinità con Marnie. Davanti a qualcosa che mi spaventa mi paralizzo. Non riesco a reagire immediatamente e a volte non riesco a capire di cosa ho paura.

Sempre a proposito di thriller e gialli, a ottobre Sky Cinema celebra Agatha Christie.

Mi piace Agatha Christie. In particolare i film con Miss Marple. Quello che preferisco è Assassino al galoppatoio.

Ami anche il genere horror?

Sì. soprattutto quello piscologico. Poi di recente ho recitato, in The End? L'inferno fuori, un'opera prima di Daniele Misischia, prodotta dai Manetti Brothers. Ho interpretato uno zombie e ho potuto dar sfogo a tutta la mia rabbia. È stato molto divertente.

In Cinepop si parla anche di serie tv? Le guardi?

Mì è piaciuto tantissimo Il Miracolo interpretato dal mio amico Tommaso Ragno, che è stato bravissimo. Ho amato anche 1992, 1993 e ovviamente Gomorra.

A proposito di produzioni Sky. Ti piace X Factor?

Molto. Spero quest'anno di riuscire a vedere una puntata dal vivo. Quello che mi diverte di più del programma sono i provini. Mi piacerebbe essere in giuria per assistere alle audizioni. Certe volte ti diverti, altre irrompono dei concorrenti con delle voci incredibili che ti commuovono.

Che tipo di musica ascolti?

Molto varia. Ho una predilezione per il rock, Pearl Jam, Red Hot Chili Peperà, Marlyn Manson. Ma ascolto anche il pop.

Che rapporta hai con i social?

Uso molto Instagram. Mi diverte molto. Amo ritoccare le foto, ma senza esagerare.

Finita la storia con l’attore spagnolo Raúl Peña, ora sei single. Cosa deve fare un uomo per conquistarti?

Mi piace un uomo che sia vivo intellettualmente, ironico, spiritoso pieno di voglia di vivere e con le idee chiare. Fisicamente non ho un tipo ideale. Ho avuto relazioni con uomini molto diversi tra loro. Ma la cosa più importante che mi faccia innamorare come dice Elena Sofia Ricci a Toni Servillo nel film Loro.

Infine perché uno dovrebbe guardare Cinepop?

Perché in 10 minuti ti racconta in maniera autorevole originale e divertente il mondo del cinema. Un programma dedicato agli appassionati, ma anche ai semplici curiosi. Provare per credere.

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