Il diario di Bridget Jones usciva in Italia 20 anni fa: 10 curiosità sul film

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Era il 19 ottobre 2001 quando la pellicola, una commedia romantica con uno sguardo sui meccanismi che muovono la mente femminile, arrivò nei cinema italiani. E fu subito un grande successo di pubblico. Il ruolo è valso alla protagonista, Renée Zellweger, una candidatura all'Oscar come migliore attrice

Il Diario di Bridget Jones è una commedia romantica del 2001, diretta da Sharon Maguire, con Renée Zellweger, Hugh Grant e Colin Firth. Uscita nei cinema italiani il 19 ottobre 2001, è tratta dal romanzo omonino di Helen Fielding, che a sua volta ha tratto ispirazione da alcune rubriche che la scrittrice teneva sul The Independent e sul Daily Telegraph e che avevano un ottimo riscontro da parte dei lettori. Racconta la storia di una 30enne un po’ maldestra, animata dal desiderio di fare carriera, in cerca dell’amore e della forma fisica perfetta. Questo racconto dell'odissea di Bridget per trovare l'anima gemella offre uno sguardo sui meccanismi che muovono la mente femminile. Ecco alcune curiosità sulla pellicola.

I sequel

Il film ha avuto due sequel (seguendo la trilogia della Fielding): Che pasticcio Bridget Jones!, girato nel 2004, e Bridget Jones’s Baby, girato nel 2016.

Bridget è in tutte le donne

Bridget Jones è senza dubbio una delle figure femminili più iconiche della cultura pop: il suo essere una pasticciona, le sue mutande XXL e i momenti imbarazzanti che la vedono protagonista la rendono irresistibilmente unica. Anti eroina per eccellenza, Bridget è goffa, insoddisfatta, fuma, mangia e non ne fa mai una giusta. In tutte le donne c’è, in fondo, un po’ di lei.

Renée Zellweger si sente Bridget

La stessa Renée Zellweger, che ha prestato il suo volto e il suo fisico (dovendo ingrassare di 12 chili) al personaggio, in una intervista al Sun ha rivelato di avere molto in comune con la 30enne single della trilogia di Helen Fielding: "La guardo ed è come se mi sedesse accanto e tra di noi ci fosse uno specchio. Siamo uguali, davvero. Soprattutto perché in comune abbiamo tutto quello che nessuna donna vorrebbe avere in comune con lei. Ma questo è anche il suo bello, il suo essere così vera, così simile alle donne vere. Mi riferisco alla forza di continuare a lottare per ciò che vogliamo, fallimento dopo fallimento. Il fatto di dover accettare, alla fine, tutte le nostre imperfezioni. Non sono cose propriamente “belle”. Ma sono vere. La realtà è questa".

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Premi e riconoscimenti

Il film ha avuto moltissime candidature per i premi più prestigiosi: una candidatura agli Oscar per Renée Zellweger come migliore attrice protagonista, due candidature ai Golden Globe, una come miglior film musicale o commedia e una come migliore attrice in un film musicale o commedia a Renée Zellweger, ben quattro nomination ai Bafta come miglior film britannico, come migliore attore non protagonista a Colin Firth, migliore attrice protagonista a Renée Zellweger e migliore sceneggiatura non originale a Helen Fielding, Andrew Davies, Richard Curtis e una candidatura ai SAG Awards.

Colonna sonora in rosa

Una commedia romantica e umoristica di questo genere non poteva non avere una colonna sonora al femminile. Quasi tutti i brani che compongono la colonna sonora selezionata e composta dal compositore britannico Patrick Doyle sono infatti interpretati da cantanti femminili, in linea appunto con lo spirito del film.

Il ruolo di Colin Firth

L’attore Colin Firth, che interpreta Mark Darcy, non è stato scelto a caso. La scrittrice Helen Fielding, infatti, lo aveva adorato nella miniserie della Bbc "Orgoglio e Pregiudizio", nella quale ricopriva i panni di Fitzwilliam Darcy. E così non solo si è ispirata a quel personaggio, per la stesura del romanzo, ma lo ha proprio indicato come l’unico Mark Darcy possibile.

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Hugh Grant, il bello e dannato

Hugh Grant voleva a tutti i costi interpretare il bello e dannato che fa perdere la testa a Bridget. Quando ha fatto il provino, ha affermato che se non gli fosse stato assegnato quel personaggio non avrebbe preso parte al film. Tra l’altro per Grant è stato il primo ruolo da cinico seduttore. Fino a quel momento eravamo infatti sempre stati abituati a vederlo in quelli dell'inguaribile romantico.

Renée Zellweger e l’inglese

L’attrice, americana, ha dovuto studiare dizione prima delle riprese. Per essere davvero credibile nei panni di Bridget Jones, che è britannica, e per far sì che l’accento inglese le risultasse del tutto naturale, la Zellweger oltre a seguire corsi ad hoc di dizione, usava la pronuncia all'inglese anche nella vita di tutti i giorni. 

I signori Jones "arrivano" da Hogwarts

Nel film, il papà e la mamma di Bridget Jones sono interpretati da due personaggi che hanno preso parte anche alla saga di Harry Potter: Jim Broadbent e Gemma Jones sono infatti il professor Lumacorno e l’infermiera Chips. Anche Jude, l’amica di Bridget, interpretata da Shirley Henderson, arriva da Hogwarts, dove ha impersonato Mirtilla Malcontenta.

Riscontro al botteghino

In Italia al Box Office Il diario di Bridget Jones ha incassato 13,8 milioni di euro. Ne ha incassati 280 milioni in tutto il mondo.

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