Pupi Avati Art Exhibition: Luca Musk celebra il grande regista con un evento su YouTube

Cinema

Il 17 ottobre alle 15.00 su YouTube debutta Pupi Avati Art Exhibition, mostra ideata da Luca Muscio, in arte Luca Musk, per l’International Production Design Week 2025. Un omaggio pittorico al grande regista bolognese, con acquerelli e chine ispirati ai suoi film. All’evento parteciperanno Pupi Avati, Antonio Monda, Cesare Bastelli, Giovanni Gifuni e Carlo Poggioli

Il 17 ottobre 2025 alle ore 15.00, il canale YouTube di Luca Musk ospiterà un evento unico: Pupi Avati Art Exhibition, una mostra digitale realizzata in occasione dell’International Production Design Week 2025.
L’illustratore e scenografo Luca Muscio, in arte Luca Musk, dedica al regista bolognese una serie di opere ad acquerello e china, ispirate ai suoi film più amati, dal gotico italiano ai ritratti più intimisti.

Il progetto, autorizzato da DueA Film, nasce anche grazie ai materiali d’archivio e alle fotografie di scena messe a disposizione da Cesare Bastelli ed Elen Rizzoni, storici collaboratori di Avati.

Un evento in streaming per l’arte e il cinema

Durante la diretta, sarà trasmessa un’intervista esclusiva a Pupi Avati, seguita dagli interventi di Antonio Monda (docente di cinema alla NYU), Cesare Bastelli, Biagio Fersini, Giovanni Gifuni e dello stesso Luca Musk.
A sostenere l’iniziativa interverrà anche Carlo Poggioli, presidente dell’ASC (Associazione Scenografi, Costumisti e Arredatori).

L’incontro offrirà una riflessione sul legame profondo tra cinema e arti visive, un tema caro ad Avati e al suo immaginario poetico, capace di fondere memoria, sogno e provincia in un unico sguardo.

L’occhio pittorico del cinema

Nel dialogo con Luca Musk, Pupi Avati riflette su come l’immagine filmica possa trasformarsi in pittura, mantenendo intatta la propria forza evocativa.
Le opere di Musk, osserva Antonio Monda, riescono a restituire “un senso di movimento anche quando nascono da un semplice fotogramma”, rivelando così la loro natura profondamente cinematografica.

Ogni pennellata, ogni tratto di china diventa così un omaggio alla poetica del regista di “La casa dalle finestre che ridono”, dove la malinconia e la meraviglia si intrecciano come in un racconto sospeso tra sogno e realtà.

Se fosse un cocktail

Pupi Avati Art Exhibition avrebbe il sapore di un Bloody Rosemary, variazione eretica e profumata del Bloody Mary: pomodoro e gin al posto della vodka, una goccia di aceto balsamico, pepe nero e un ramo di rosmarino bruciato.
Un rito laico e campestre, dove la terra incontra il sangue e la memoria si fa incenso. È il cocktail del gotico padano, del mistero contadino e delle leggende sussurrate nei campi: quello che si beve all’imbrunire davanti a un quadro che sembra muoversi, o a un film che respira ancora.

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