Introduzione
Un viaggio intimo con Sua Santità il XIV Dalai Lama, che a 90 anni condivide riflessioni universali sulla pace e sulla gioia interiore. Dalai Lama – La saggezza della felicità arriva nelle sale italiane il 6, 7 e 8 ottobre con Wanted Cinema, arricchito da eventi e incontri che trasformano la visione in un’esperienza collettiva di meditazione, spiritualità e consapevolezza
Quello che devi sapere
Il film che trasforma la visione in un’esperienza di vita
C’è una dolcezza disarmante e insieme un’urgenza radicale in Dalai Lama – La saggezza della felicità (Wisdom of Happiness), documentario che il pubblico italiano potrà vedere soltanto il 6, 7 e 8 ottobre nelle sale, distribuito da Wanted Cinema. Non si tratta di un film qualsiasi, ma di un’opera che suona come una lettera al mondo, il possibile testamento spirituale di uno dei leader più carismatici e longevi del nostro tempo: Sua Santità il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso.
Girato in occasione del suo novantesimo compleanno, il documentario non si limita a raccontare una vita straordinaria, ma invita gli spettatori a un incontro diretto e intimo con il Dalai Lama. Un dialogo che non ha nulla di retorico, ma che risuona con semplicità e profondità, illuminato da un senso dell’umorismo che rende accessibili le riflessioni più complesse.
Un film evento tra meditazione e testimonianza
a saggezza della felicità non sarà solo un’esperienza cinematografica. In Italia, l’uscita sarà accompagnata da una serie di appuntamenti speciali: proiezioni arricchite da dialoghi, momenti di meditazione collettiva e interventi di figure autorevoli della comunità buddhista italiana. Tra queste, Lama Paljin Tulku Rinpoce, che interverrà a Biella e Milano, trasformando le sale in luoghi di riflessione condivisa.
Wanted Cinema ha voluto che il film diventasse un’esperienza viva, capace di coniugare il rito collettivo del cinema con la profondità della meditazione. L’idea è quella di costruire comunità intorno a un’opera che parla di pace, compassione e felicità come chiavi per affrontare un presente attraversato da guerre, crisi ambientali e incertezze globali.
Dalai Lama: una vita tra esilio e compassione
Il film, diretto da Barbara Miller (#Female Pleasure), Philip Delaquis e Manuel Bauer, con la collaborazione di Richard Gere e Oren Moverman come produttori esecutivi, offre uno sguardo ravvicinato sul percorso umano e spirituale del Dalai Lama.
Attraverso immagini contemplative e rari materiali d’archivio, il documentario rievoca la sua infanzia nel Tibet, l’intronizzazione a soli cinque anni, la fuga drammatica nel 1959 a causa dell’invasione cinese e l’esilio a Dharamsala, in India, dove oggi vivono oltre 150.000 rifugiati tibetani.
Quella del Dalai Lama è stata una “rivoluzione silenziosa”: la scelta di opporre alla violenza soltanto il potere della non-violenza, della compassione e del dialogo. È per questo che nel 1989 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, primo leader spirituale a lanciare un appello per la salvaguardia del pianeta in termini moderni e universali.
Saggezza antica e urgenze contemporanee
Il cuore del film è la voce del Dalai Lama, che a 90 anni non smette di guardare al futuro. Le sue riflessioni intrecciano le radici millenarie del buddhismo tibetano con i valori e i problemi del nostro tempo: la violenza diffusa, le guerre, il collasso ambientale.
Il messaggio è radicale nella sua semplicità: la felicità nasce dentro ciascuno di noi, ma solo coltivando una compassione autentica e universale possiamo trasformare il mondo. Non è un’utopia: gli strumenti per costruire una società pacifica e prospera sono già nelle nostre mani.
La collaborazione con Richard Gere e Oren Moverman
Un aspetto che rende questo documentario ancora più prezioso è la presenza di Richard Gere e Oren Moverman come produttori esecutivi. Gere, attore e attivista da decenni vicino alla causa tibetana, racconta di aver incontrato il Dalai Lama nel 1982, un’esperienza che ha cambiato la sua vita.
Secondo Gere, La saggezza della felicità è un film “audace e innovativo”, che permette di vedere il Dalai Lama in una dimensione mai mostrata prima: uno sguardo diretto in camera, un rapporto personale con ogni spettatore, come se ci si trovasse seduti davanti a lui.
Un’opera cinematografica e spirituale
I registi Barbara Miller e Philip Delaquis non hanno voluto costruire un documentario tradizionale. Piuttosto, hanno cercato di creare un’esperienza cinematografica immersiva, capace di fondere immagini simboliche del nostro pianeta con le parole del Dalai Lama.
Il risultato è un film che vibra di bellezza visiva, meditazione e profondità filosofica, restituendo la percezione di un incontro diretto con una figura che ha segnato la storia contemporanea senza mai smettere di ripetere: “La felicità è nelle nostre mani.
Un messaggio universale per il pubblico
Dopo i passaggi in festival internazionali come Zurich, Woodstock, Dharamsala e Lugano, Dalai Lama – La saggezza della felicità ha chiuso il Vesak 2025, la più importante festività buddhista, celebrata a Milano con la partecipazione dello stesso Richard Gere e di Jetsun Pema, sorella di Sua Santità.
Ora il film arriva nelle sale italiane come evento unico, destinato a toccare non solo gli appassionati di cinema spirituale o documentari, ma chiunque avverta il bisogno di ritrovare serenità, speranza e senso di comunità.
Perché, come ricorda il Dalai Lama, “la liberazione è nel palmo della tua mano”: un insegnamento che questo documentario riesce a restituire con potenza poetica e cinematografica, rendendo lo schermo una porta aperta sulla nostra interiorità.