The Mauritanian, la vera storia del film stasera in tv

Cinema

Va in onda su Rai 3, giovedì 2 ottobre, il film del 2021 diretto da Kevin McDonald. La pellicola porta in scena il libro "12 anni a Guantanamo" di Mohamedou Ould Slahi, detenuto nella famigerata prigione dal 2002 al 2016

The Mauritanian, in onda su Rai 3 giovedì 2 ottobre, segna l'adattamento cinematografico di 12 anni a Guantanamo, pubblicato da Mohamedou Ould Slahi, detenuto nel campo di prigonia dal 2002 al 2016.

La vera storia di Mohamedou Ould Slahi

Nato in Mauritania nel 1970, nono di tredici fratelli, Mohamedou Ould Slahi arriva in Germania per studiare informatica grazie a una borsa di studio. Dopo l’11 settembre 2001, viene sospettato dagli USA di avere legami con al-Qaeda. Nel 2001 venne convocato dalla polizia in Mauritania e “consegnato” agli americani: viene portato prima in Giordania, poi a Bagram (Afghanistan) e infine trasferito a Guantánamo Bay, la prigione militare statunitense più volte al centro delle cronache per i suoi abusi e i suoi metodi detentivi. Nonostante non vi siano prove concrete contro di lui, Slahi viene sottoposto a detenzione indefinita, interrogatori durissimi e torture fisiche e psicologiche approvate dal governo statunitense.

 

Anni dopo, due avvocati americani, Nancy Hollander e Teri Duncan, accettano di difenderlo pro bono. Il caso diventa un simbolo della lotta per i diritti umani, dal momento che Slahi non era mai stato incriminato ufficialmente. Le confessioni risulteranno tutte estorte, con torture brutali.

 

Dal carcere, Mohamedou Ould Slahi scrive il diario Guantánamo Diary, pubblicato nel 2015. Inizialmente oggetto di pesanti censure e omissis da parte del governo americano, il libro diventa un caso.

 

Nel 2016, il tribunale ordina la sua scarcerazione, in quanto non esistono prove sufficienti a giustificarne la detenzione. Slahi viene rimpatriato in Mauritania dopo 14 anni di prigionia senza processo.

La trama e il cast

Protagonista di The Mauritanian (2021) - nei panni di Mohamedou Ould Slahi - è Tahar Rahim. Il film racconta l'arresto e la detenzione di Slahi nella prigione di Guantánamo Bay, le torture fisiche e psicologiche subite. La sua vicenda prende una svolta quando l’avvocata Nancy Hollander, interpretata da Jodie Foster, e la sua collega Teri Duncan, interpretata da Shailene Woodley, accettano di difenderlo, ingaggiando una lunga battaglia legale contro un sistema che vuole mantenerlo in silenzio. Sul fronte opposto, il procuratore militare Stuart Couch, interpretato da Benedict Cumberbatch, si trova a dover scegliere tra portare avanti un’accusa basata su prove ottenute con la tortura e la sua coscienza morale. Il film alterna scene di carcere, momenti di tensione legale e riflessioni etiche, mettendo in luce il dramma umano e le contraddizioni politiche della “guerra al terrore”. Accanto ai protagonisti compare anche Zachary Levi nei panni di Neil Buckland, legato alle indagini. Diretto da Kevin Macdonald, il film intreccia denuncia civile e storia personale, offrendo un ritratto intenso di resilienza, ingiustizia e ricerca di verità.

Approfondimento

Golden Globe, Jodie Foster vince per "The Mauritanian"

Spettacolo: Per te