Numero Sconosciuto, tutto sul docufilm Netflix sullo scandalo di cyberbullismo in Usa
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Si intitola Numero sconosciuto: uno scandalo di cyberbullismo – titolo originale Unknown Number: The High School Catfish ed è il docufilm prodotto da Netflix che racconta lo scandalo di cyberbullismo che ha sconvolto l’America.
Dal true crime televisivo al fenomeno Netflix il passo è breve, ma l'originalità del progetto sta nel fatto che questo docufilm catalizza l’attenzione degli spettatori raccontando una vicenda che nulla ha a che fare con serial killer o truffatori incalliti. Qui i protagonisti non sono criminali professionisti, ma persone comuni, capaci però di azioni talmente estreme da scuotere un’intera comunità.
Il documentario, firmato da Skye Borgman – già regista di Girl in the Picture e Abducted in Plain Sight – segue un caso di cyberbullismo protrattosi per un anno e mezzo, fatto di messaggi ossessivi e minacce via smartphone che hanno segnato profondamente due adolescenti del Michigan, in Usa.
Vi avvertiamo del fatto che di seguito potrebbero esserci spoiler. Benché si tratti di una storia vera di dominio pubblico e che molte persone conoscono, se non volete scoprire chi si cela dietro lo stalking di cui tratta questo docufilm è bene che non proseguiate con la lettura dei seguenti paragrafi.
Scopriamo di seguito tutto quello che bisogna sapere su Numero sconosciuto: uno scandalo di cyberbullismo. Nel frattempo, potete guardare il trailer ufficiale del docufilm di Netflix (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick) nel video che trovate in alto, in testa a questo articolo.
Quello che devi sapere
La vicenda di Lauryn Licari e Owen McKenny
La storia del docufilm Numero sconosciuto: uno scandalo di cyberbullismo ruota intorno a Lauryn Licari, appena tredicenne, e al suo fidanzato Owen McKenny. I due, soprannominati “la coppia d’oro” perché insieme sin dalle scuole medie, diventano improvvisamente bersaglio di un molestatore anonimo che li perseguita con continui messaggi provenienti da numeri sconosciuti.
Tutto comincia poco prima di Halloween del 2020 con un messaggio di gruppo. A Lauryn e Owen arriva un testo che mette in dubbio la loro relazione: “Ciao Lauryn, Owen ti sta lasciando”. A seguire, altre frasi come “Non gli piaci più e non gli piaci da un po’” e “È ovvio che desidera me”. Se inizialmente la cosa appare come una provocazione isolata, l’incubo esplode un anno dopo, quando i messaggi riprendono con un ritmo vertiginoso: circa cinquanta al giorno.
Parole cariche di insulti e minacce
Numero sconosciuto: uno scandalo di cyberbullismo racconta come le parole rivolte a Lauryn siano cariche di insulti e minacce. Intanto Owen riceve commenti esplicitamente sessuali. Lo stalker dimostra di conoscere dettagli della vita quotidiana della ragazza, dal modo in cui si veste alle acconciature che sceglie. Da qui nasce il sospetto che l’autore faccia parte della cerchia scolastica. Coinvolti studenti e genitori, le accuse iniziano a ricadere su vari coetanei, ma senza esito. Nel frattempo, il tono dei messaggi diventa sempre più violento, fino al culmine: un testo che incita Lauryn a togliersi la vita.
Il molestatore si serve di un’app in grado di generare numeri telefonici sempre nuovi, rendendo vano ogni tentativo di bloccarlo. Le indagini delle forze dell’ordine sembrano arenarsi, almeno fino all’intervento di un esperto informatico dell’Fbi, che riesce finalmente a risalire al colpevole. La rivelazione lascia tutti senza parole.
Lo sconcerto davanti all’inspiegabile
***Attenzione: qui trovate uno spoiler***
Il vero shock del docufilm Numero sconosciuto: uno scandalo di cyberbullismo, però, non riguarda soltanto la durata e la quantità dei messaggi – migliaia, protratti per oltre un anno e mezzo – ma l’identità della persona che li ha inviati.
Colei che ogni giorno assisteva da vicino alla sofferenza di Lauryn, che vedeva la figlia sprofondare in un incubo e che accusava ingiustamente altri ragazzi, era proprio chi avrebbe dovuto proteggerla: sua madre.
La scena catturata dalla bodycam di un agente, che mostra Lauryn abbracciare la donna subito dopo la scoperta, resta tra i momenti più perturbanti mai raccontati in un true crime.
L’identità dello stalker
***Attenzione: seguono spoiler***
Ciò che racconta il docufilm Numero sconosciuto: uno scandalo di cyberbullismo è davvero impensabile.
Quando la polizia si presenta a casa di Lauryn Licari, la verità viene finalmente svelata: dietro quei messaggi si nasconde Kendra, la madre di Lauryn. È la stessa donna che, insieme al marito e ai genitori di Owen, aveva implorato aiuto e accusato altri adolescenti. Una volta smascherata, Kendra confessa quasi immediatamente.
Le accuse a suo carico sono pesanti: due capi di imputazione per stalking su minore e altri due per aver intrapreso comunicazioni finalizzate a commettere un crimine. Nell’aprile 2023, Kendra si dichiara colpevole delle accuse di stalking e viene condannata a una pena compresa tra 19 mesi e cinque anni. Nell’agosto 2024 ottiene la libertà vigilata.
Da quel momento, un ordine restrittivo vieta qualsiasi contatto tra madre e figlia. Eppure, nonostante la gravità dei fatti, Kendra continua a inviare a Lauryn e-mail colme di affetto e complimenti. Intanto, il padre di Lauryn ottiene il divorzio e l’affidamento esclusivo della ragazza, mentre la donna lascia il carcere ben prima del massimo previsto dalla sentenza.
Il mistero delle motivazioni
Il nodo centrale di Numero sconosciuto: uno scandalo di cyberbullismo, Unknown Number: The High School Catfish, non ha turbato soltanto la comunità coinvolta, ma anche la regista Skye Borgman. Intervistata da Tudum, ha dichiarato: “Non credo che Kendra comprenda pienamente le sue motivazioni”.
Nel documentario, infatti, la donna attribuisce le proprie azioni a un trauma personale, un’aggressione subita quando aveva la stessa età della figlia. Secondo Borgman, Kendra ha confessato di provare paura di fronte alla crescita di Lauryn: “Parla di quanto fosse spaventoso vedere la sua unica figlia crescere”, ha spiegato la regista, aggiungendo che “questo l’ha spinta a inviare quei messaggi, nel tentativo di tenere Lauryn vicina”.
Alcuni osservatori, tra cui il procuratore David Barberi e alcuni funzionari scolastici, hanno ipotizzato che dietro al comportamento di Kendra possa celarsi una versione digitale della sindrome di Munchausen per procura – oggi nota come disturbo fittizio imposto su un altro. Borgman, tuttavia, invita a cautela: “Attribuirle una base medica è problematico, ma ci sono elementi che richiamano il desiderio di ferire qualcuno per mantenerlo vicino”.
La realtà, interamente basata su fatti documentati, si è conclusa in modo drammatico per Kendra: arrestata per stalking nei confronti di due minori, ha trascorso un anno e mezzo in carcere. Una volta uscita, non ha più avuto occasione di incontrare la figlia.