Morto l'attore Graham Greene, sfiorò l'Oscar per Balla coi lupi
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Volto indimenticabile di Balla coi lupi, Graham Greene diede dignità ai nativi americani sul grande schermo. Con uno sguardo intenso e misurato, seppe trasformare un ruolo in un’eredità culturale
Aveva uno sguardo che non urlava mai, ma che arrivava dritto al cuore. Graham Greene, l’attore che con Balla coi lupi divenne il volto fiero e malinconico dei nativi americani, se n’è andato a 73 anni a Toronto, dopo una lunga malattia. Nato nella Riserva delle Sei Nazioni in Ontario, di origini Oneida, era arrivato al cinema quasi per caso: lavorava come tecnico del suono prima di scoprire la recitazione. “Sono stato semplicemente fortunato”, diceva con modestia, “tanti altri hanno dovuto sgomitare, io ero lì nel momento giusto”. La fortuna, sì. Ma soprattutto la grazia, la misura, la forza silenziosa che lo trasformarono in Kicking Bird, lo sciamano che in Balla coi lupi guardava Kevin Costner con diffidenza e poi con rispetto. Quel ruolo, nel 1990, gli valse una candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista e cambiò per sempre la rappresentazione dei nativi sullo schermo.
Il suo valore aggiunto
Da lì iniziò un percorso che lo portò a lavorare in Maverick, Die Hard – Duri a morire, Il miglio verde, Molly’s Game e persino in The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2. Ogni volta con la stessa coerenza: mai caricatura, mai stereotipo, sempre un personaggio vero.
La televisione gli regalò altre stagioni indimenticabili: Northern Exposure, Longmire, Goliath, Reservation Dogs, The Last of Us, Tulsa King. Serie diverse, generi diversi, eppure sempre la stessa capacità di rendere tridimensionale anche il ruolo più piccolo, di restituire dignità a chi per troppo tempo era stato relegato a sfondo.
Non era un divo
Greene non era solo cinema e tv. Nel 2000 vinse un Grammy Award per i suoi audiolibri per bambini, l’anno dopo ricevette una stella sulla Canada’s Walk of Fame. Ma al di là dei premi, restava un attore che non cercava la ribalta, fedele a un modo di intendere la recitazione come mestiere e missione. Non era un divo, non voleva esserlo. Greene non cercava la luce dei riflettori: portava la sua, discreta e necessaria, come un fuoco che scalda senza bruciare. Resterà in quell’occhiata obliqua di Kicking Bird, nel suo silenzio pieno di orgoglio, nell’eredità di un attore che ha saputo cambiare l’immaginario di Hollywood senza mai smettere di essere se stesso.