Cinema italiano unito contro le guerre: l'appello social per Gaza da Milani a Barbera
Cinema
Oltre 500 professionisti del mondo del cinema italiano partecipano a una campagna social per denunciare le atrocità delle guerre e l’emergenza umanitaria in Palestina. Un'iniziativa collettiva per rompere il silenzio e chiedere compassione, azione e giustizia
È partita oggi una campagna social condivisa da numerosi esponenti del cinema italiano per denunciare la carestia in corso nella Striscia di Gaza e, più in generale, le conseguenze dei conflitti armati sui civili. Tra i promotori figurano registi come Riccardo Milani, il direttore della Mostra del Cinema di Venezia Alberto Barbera, attori, produttori e altri nomi del settore. Tutti uniti in un’azione di comunicazione coordinata, rilanciata sui propri profili personali e istituzionali. L’iniziativa è nata all’interno della chat “W il cinema italiano”, che raccoglie oltre 500 professionisti dell’audiovisivo. Alle ore 12.30, in contemporanea, è stato pubblicato un messaggio comune accompagnato da una delle recenti immagini ANSA/EPA che documentano l’emergenza alimentare a Gaza. L’iniziativa nasce da una chat collettiva intitolata “W il cinema italiano”, un gruppo che conta oltre 500 iscritti tra professionisti e operatori dell’audiovisivo. La miccia è scattata di fronte alle immagini quotidiane che raccontano la devastazione umanitaria a Gaza, dove la carestia sta colpendo in modo sempre più drammatico bambini, donne e anziani.
Il post per sensibilizzare l'opinione pubblica
“Ogni giorno vediamo immagini che non vorremmo vedere, che ci tolgono il sonno. […] Ora però siamo di fronte a un altro orrore: la condanna a morte per fame e per sete che aspetta una popolazione di bambini, donne, vecchi. È inaccettabile. È disumano. Non possiamo restare indifferenti. Facciamo appello all’umanità che ci resta. Dobbiamo reagire. È il momento di dire, tutti insieme: Basta!”, si legge nel post condiviso.
L’obiettivo della campagna è sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere istituzioni e media a non distogliere lo sguardo dalla situazione nella Striscia, dove il conflitto in corso ha aggravato una crisi umanitaria già profonda. Il messaggio richiama la necessità di non assuefarsi alla violenza dei conflitti, con particolare attenzione alle vittime civili e alle condizioni di estrema povertà e malnutrizione che colpiscono migliaia di persone, soprattutto bambini.
In poche ore, una portata collettiva
Il gesto, pur a titolo personale, ha assunto in poche ore una portata collettiva, trasformandosi in un’azione pubblica diffusa tra chi lavora nel mondo del cinema. Il messaggio è stato rilanciato trasversalmente, coinvolgendo nomi legati anche a festival, fondazioni e istituzioni culturali. Non si tratta di un appello organizzato da associazioni o enti ufficiali, ma di un’iniziativa spontanea maturata all’interno del settore cinematografico, che ha scelto di intervenire con un’azione coordinata per esprimere una presa di posizione chiara. Nel corso della giornata, l’iniziativa ha continuato a raccogliere adesioni e condivisioni, configurandosi come una delle mobilitazioni digitali più significative del cinema italiano degli ultimi mesi su un tema di attualità internazionale.