Mostra del Cinema di Venezia 2025, il manifesto è firmato da Manuele Fior

Cinema

Vittoria Romagnuolo

Immagine tratta dal profilo Instagram de La Biennale

L'illustratore e fumettista italiano di fama internazionale ha omaggiato l'arte cinematografica e la città della Mostra immaginandola come un luogo fantastico. Venezia era già stata d'ispirazione per "Celestia", graphic novel del 2020

Manca poco più di un mese all'inizio della 82esima Mostra del Cinema di Venezia e nello stesso giorno dell'annuncio dei titoli in programma la Biennale ha diffuso anche l'immagine del manifesto di un'edizione che si annuncia ricca e imperdibile.
Il manifesto, che campeggia nella homepage del sito della kermesse ed è stato diffuso anche via social, è un'illustrazione realizzata da Manuele Fior
Il fumettista ed illustratore italiano, il cui lavoro è apprezzato e riconosciuto nel mondo, ha immaginato una città lagunare fantastica, un luogo dove ogni anno la magia del cinema rinasce rendendo concreti i sogni di chi fa i film e di chi li guarda.

Manuele Fior e la sua Venezia onirica

La Mostra del Cinema di Venezia 2025 si affida allo sguardo onirico di Manuele Fior, illustratore e autore di graphic novel dal tratto riconoscibile, che ha collaborato con Le Monde, Vanity Fair e The New Yorker e che ha già disegnato i manifesti di diversi grandi eventi, dal Salone Internazionale del Libro di Torino al Premio Strega. 
Fior e Venezia sono legati da tempo. L'autore, nato a Cesena, ha ultimato la sua formazione in Architettura alla IUAV. Venezia è stata poi la sua casa più recente, dopo anni passati in giro per l'Europa. 
Venezia, città magica, sognante, antica, misteriosa, senza tempo, è sempre stata fonte di ispirazione per Fior. L'autore l'ha trasformata in Celestia, la città immaginaria dove è ambientata un'opera omonima in due volumi pubblicata da Oblomov. Tra quelle pagine, Venezia appare diversa da sé eppure riconoscibile.
Nel manifesto per la Mostra del Cinema 2025 la città è rappresentata attraverso i suoi tetti e i suoi camini che svettano verso un cielo su cui si appoggiano nuvole dorate, come quelle di Mattia Tiepolo. 
Protagonisti, insieme all'architettura della città lagunare, tre figure, tre ragazzi che recitano, fanno il cinema, guardano verso l'orizzonte, verso il futuro. Sono tre, come in Jules et Jim o in The Dreamers. Uno di essi ha tra le mani un ciak italiano, con la battuta di legno in basso - diversa da quello americano che è posta in alto. Una vera chicca. 
Fior ha commentato così l'illustrazione con Fumettologica: "La mia proposta per l’immagine della Mostra del Cinema ha voluto spostare l’orizzonte in alto, sopra i tetti e tra i camini veneziani che, isolati dal loro contesto, sembrano appartenere a un paese fantastico, immaginario. Eppure sono sotto gli occhi di chiunque passeggi per le calli". 

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