Giulia Mei e Anna Carol, sono loro gli album dell'anno: l'intervista doppia
Musica
Principianti di Anna Carol e Io Della Musica Non Ci Ho Capito Niente di Giulia Mei sono i due dischi indie-emergenti mi belli, originali e coraggiosi del 2025. Le due cantautrici sono venute a trovarci in redazione
Due album che raccontano la nostra epoca ognuno da una prospettiva originale e identitaria: si tratta di Principianti di Anna Carol e Io Della Musica Non Ci Ho Capito Niente di Giulia Mei, due cantautrici uniche, sensibili e profonde. Le due cantautrici dei due album dell'anno del mondo indie-emergenti sono ventute a trovarci in redazione per una intervista doppia.
Anna e Giulia, vostri gli album dell'anno indie-emergenti: rispettivamente Principianti e Della Musica io non ho Capito Niente i titoli. La prima reazione quando lo avete saputo?
Giulia: Felicità! in questo disco ci ho messo tutto, lavoro, fiducia e fede. Vedere che quello che io ho visto è stato visto da altri è meraviglioso.
Anna: Ne sono onorata. E anche di condividerlo con Giulia rende il riconoscimento ancora più bello.
A loro modo entrambi gli album, oltre che di amore, parlano di libertà: quale è la tua idea di libertà oggi?
Giulia: E' difficile risponderti perché si rischia la retorica. Stiamo verso una più vera e libera rispetto a quello di oggi, la libertà è movimento.
Anna: Oggi, come sempre, la libertà è non dover seguire degli schemi.
Quale è la tua canzone che vorresti consegnare alla posterità?
Giulia: Non Bandiera perché spero diventi obsoleta e banale perché quelle libertà di cui parlo saranno state raggiunte, ti direi La Bellezza.
Anna: In questo momento una che saprei anche suonare tra un secolo, direi Diversi Tipi Di Dolore.
Se doveste condividere una cover, quale è la prima che proporreste e perché?
Giulia: Perché mi piace la canzone scelgo Come è Profondo il Mare di Lucio Dalla.
Anna: Non ho dubbi, Tristezza di Ornella Vanoni.
Nelle vostre canzoni c'è anche parecchia disillusione e cito H&M di Giulia ed E' Così che si fa di Anna: vi sentite parte di una generazione cui viene sottratto il futuro?
Giulia: Io sì e mi sento anche un po' presa in giro, ci sono state raccontante verità assolutizzate che poi non lo erano. Siamo stati sedotti e abbandonati dalle aspettative. Non è vittimismo ma realismo, stiamo vivendo un piccolo disastro.
Anna: Più che quello che ci viene sottratto parli di quelli che viene ci viene imposto e di come deve essere. Ma poi prendiamo atto che non è come deve essere o che non funziona per noi.
So che siete andate l'una al concerto dell'altra: mi fate un commento reciproco?
Giulia: Tenerezza nella sua voce ma anche grinta. E un romanticismo sparso ma non mieloso con uno sguardo ironico.
Anna: Una bella scoperta della sua versione discografica e poi è piaciuto perché valorizza il songwriting.
May Day di Anna e Bandiera di Giulia le vedo molto potenti per il messaggio forte di libertà e consenso negli affetti. Sono un manifesto generazionale. Siete d'accordo?
Giulia: E' l'ascoltatore che deve essere rappresentato, Bandiera manifesta una urgenza da donna e da cittadina del pianeta.
Anna: Assolutamente, le nuove generazioni stanno imparando a essere nette in quello che vogliono o non vogliono.
La musica è condivisione: cosa può fare in questo mondo di guerre, muri e razzismo?
Giulia: Esistere e continuare a raccontare, denunciare attraverso la sua voce.
Anna: Mi viene da dire niente. O tutto. Sono del segno dei pesci dunque dico può fare ma non deve obbligatoriamente.
Il tuo rapporto con la Fede?
Giulia: Non sono cristiana, ho una religiosità diversa che porta ad aderire ai propri valori e a una prospettiva importante da perseguire profondamente con i miei mezzi, la musica in primis.
Anna: E' un discorso vasto, personalmente ho fede in tante cose. Ne vorrei di più, penso a un bel porto con tanti moli.
Sai cucinare? quale è il tuo piatto forte?
Giulia: No, forse potrei azzardare qualche dolce.
Anna: So cucinare, anche se sono pigra. Ma la pizza la so fare benissimo.
Sei istintiva o razionale?
Giulia: Profondamente entrambe, quasi al 50 e 50.
Anna: Sono pesci ascendenti vergine dunque sono molto razionale ma so essere pure assai istintiva.
Il tuo armadio è in ordine? E quale è il capo di abbigliamento cui non sai dire di no?
Giulia: E' un quadro dadaista, una esplosione nucleare. Sono fissata con i jeans, o molto scuri o molto chiari e poi i calzini che perdo spesso e restano spaiati.
Anna: Non è in ordine il mio capo preferito è la tuta, mi piacciono le cose comode.
Vacanze è mare o montagna? C'è un luogo del cuore?
Giulia: Mare tutta la vita e il luogo è Trabbia, in particolare la spiaggia della Pietra Piatta.
Anna: In estate il mare e in inverno la montagna. Da una parte ci sono le Dolomiti e dall'altra il mare della Corsica.
L'ultimo libro che hai letto e che ti ha emozionato?
Giulia: Mi ha fatto pensare quello di Fabico Ciconte che si intitola Il cibo è politica. Spiega che certe scelte etiche del cibo poi non lo sono. Ci sono scelte a monte che sono conservative.
Anna: La casa del Sonno di Jonathan Coe per la storia e per un argomento che mi interessa che è il sonno, il non dormire.
La sera sul divano davanti alla tv: film o serie tv? E un titolo iconico?
Giulia: Serie piacere ma preferisco i film, non ho un genere mi vengono in mente C'Era una Volta in America di Sergio Leone e Così è La Vita di Aldo Giovanni e Giacomo.
Anna: Non ho la televisione e raramente uso il pc per guardare film o serie televisive. Se torno dai miei è diverso. Mi vine in mente Stranger Things ma aggiungo che forse per le serie non ho pazienza.
Se avessi la macchina del tempo per un giorno chi vorresti essere e dove vorresti tornare?
Giulia: Vorrei tornare in altri momenti della mia vita per non commettere alcuni errori. A lungo raggio sono sempre curiosa del periodo di Elisabetta I. Oppure la stagione bohémien e dei poeti maledetti in Francia.
Anna: In questo momento sono affascinata da Marlene Dietrich e vorrei cantare in tedesco.
La tua vita è un film a colori o in bianco e nero? Nel senso ti senti in debito o in credito con la vita?
Giulia: Mi sento in debito e a colori. Il mio problema è di dovermi sempre guadagnare le cose, ho la sindrome dell'impostore.
Anna: Sarebbe a colori perché mi ricorda il contemporaneo. Ma poi ti dico entrambe se no perché mi dovrei alzare la mattina?
Il tuo rapporto con lo sport?
Giulia: Non ci vogliamo bene, è una storia complicata ma ho iniziato la palestra.
Anna: Ho la mentalità sportiva e vivo tutto come un allenamento ma non son competitiva se non con me stessa. Ma la mentalità sportiva c'è.
Se dovessi dedicare alla tua compagna di podio una poesia, quale sceglieresti o che poeta?
Giulia: Aprirei un libro di Patrizia Cavalli e le leggerei le sue poesie.
Anna: Indubbiamente Mariangela Gualtieri.
C'è una canzone sua che avresti voluto scrivere tu?
Giulia: Voglio una vita col fuso orario e cambiare orario...il titolo è Il Contrario.
Anna: C'è ed è H&M, che la interpreto come una canzone sui debiti della vita ed è assolutamente poetica.
Proponimenti per i primi mesi del 2026?
Giulia: Volermi più bene, accettare i miei errori e continuare a sbagliare. L'errore porta a nuove strade, voglio assomigliare di più alla mia musica. E continuare con la palestra.
Anna: Il duro lavoro. Voglio concretizzare cose che ho già in testa.