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Sotto le foglie, cosa sapere sul film di François Ozon

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TRAILER Sotto le foglie, il nuovo film di François Ozon
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TRAILER Sotto le foglie, il nuovo film di François Ozon
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Introduzione

Il film Sotto le foglie, diretto dal regista francese François Ozon, è al cinema dal 10 aprile.

Quello che devi sapere

LA TRAMA

Il dramedy thriller segue l’anziana Michelle (Hélène Vincent), una mite signora ottantenne che vive in una casa con un piccolo orto in un paese in Borgogna. Nella settimana di Ognissanti riceve la visita della figlia Valérie (Ludivine Sagnier) e dell’amato nipote Lucas (Garlan Erlos) ai quali, però, Michelle cucina per sbaglio alcuni funghi velenosi che avvelenano la figlia. Valérie, che disprezza la madre e le rinfaccia il passato (la donna è un'ex prostituta), riparte subito per Parigi e porta con sé anche Lucas, che avrebbe dovuto invece trascorrere alcuni giorni con la nonna. Nel frattempo, Vincent (Pierre Lottin), figlio della migliore amica della protagonista, Marie-Claude (Josiane Balasko), “che ha fatto delle sciocchezze”, esce di galera. Nessuno sembra dargli possibilità di riscatto, tranne Michelle, che incontra così un altro cuore puro capace di sbagliare.

LA TRAMA

L'ISPIRAZIONE AUTOBIOGRAFICA

Scritto da Ozon e da Philippe Piazzo, il film si ispira a un episodio autobiografico del regista. Come ha raccontato a Nouvel Obs, quando lui era bambino una zia aveva infatti cucinato un piatto di funghi che aveva provocato un’intossicazione a tutti i membri della famiglia.

L'ISPIRAZIONE AUTOBIOGRAFICA

I PREMI

La pellicola, che è campione di incassi in Francia con quasi 700.000 spettatori, ha vinto diversi riconoscimenti, come il Premio della Giuria per la Miglior sceneggiatura e il premio per il Miglior attore non protagonista a Pierre Lottin al Festival di San Sebastián, e ha ricevuto una candidatura ai César per la Miglior attrice a Hélène Vincent.

I PREMI

LA SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO

Ozon sottolinea il contrasto tra la serenità dei luoghi e il tormento interiore dei protagonisti, che affianca a sfumature anche irreali, come la visione di un fantasma. Tuttavia, il regista non giudica mai i personaggi. La scena iniziale del film si svolge in chiesa, mentre il parroco commenta un passo del Vangelo su Maria Maddalena, che unge e asciuga i piedi di Gesù con i propri capelli. “Avevo voglia di mescolare le difficoltà dell'invecchiare a un aspetto thriller nella narrazione, partendo dal presupposto di lasciare alcuni elementi e molti non detti fuori campo per permettere allo spettatore di farsi il proprio film e di formulare la propria interpretazione sul comportamento di Michelle o di Vincent”, ha dichiarato Ozon. “Spesso la vita ci offre inavvertitamente la possibilità di realizzare i nostri desideri più profondi e più segreti. Abbiamo la tendenza a santificare e idealizzare le persone anziane, a dimenticare che hanno vissuto un'esistenza più complessa di quanto sembra, che sono state giovani, che hanno una sessualità, un inconscio”, ha proseguito. “Volevo far percepire tutta l'ambiguità del bisogno di Michelle di rivedere il proprio nipote. Nulla è del tutto chiaro o volontario nelle sue azioni: sono influenzate dalle circostanze, dalla casualità, dall'immanenza. Volevo anche che il film ci spingesse a interrogarci sui nostri comportamenti, sulle nostre reazioni quando un nostro caro è sospettato di aver commesso un atto che disapproviamo, ma al quale non abbiamo assistito. Il dubbio si insinua. Fino a che punto siamo disposti a proteggerlo”.

LA SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO

LUDIVINE SAGNIER: "BELLO VEDERE RUGHE SUL GRANDE SCHERMO"

Sagnier ha invece sottolineato che “è bello che in questo film ci siano attrici non più giovani. Questa è una volontà precisa di Ozon, un atto militante femminista di un regista che ha sempre amato tantissimo le donne”. L’attrice, che ha lavorato anche con Paolo Sorrentino in The Young Pope, ha concluso: “Devo dire che è bello vedere queste rughe sul grande schermo”.

LUDIVINE SAGNIER: "BELLO VEDERE RUGHE SUL GRANDE SCHERMO"