Tilda Swinton e il suo discorso politico al Festival del cinema di Berlino

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L’attrice britannica - dopo aver ricevuto l’Orso d’oro alla carriera, consegnatole dal regista di Conclave Edward Berger - si è espressa in merito allo scenario attuale e ai governi che lo determinano. "L'omicidio di massa sta terrorizzando più di una parte del mondo", ha sottolineato

Tilda Swinton, durante la cerimonia di apertura del Festival del cinema di Berlino nella quale le è stato consegnato l'Orso d'oro alla carriera, ha colto l’occasione per lanciare un messaggio di denuncia sociale contro le ingiustizie e i conflitti che dominano lo scenario attuale. L’attrice britannica, definendo il Festival come “un regno senza confini, senza politiche di esclusione, persecuzione o deportazione” e il cinema come un “grande stato indipendente intrinsecamente inclusivo immune agli sforzi di occupazione, colonizzazione, acquisizione, proprietà”, ha spostato l’attenzione degli ascoltatori (quelli presenti e non solo) sul contesto odierno, dove "l'inumano viene perpetrato sotto i nostri occhi". La Berlinale di quest’anno, infatti, si svolge in un clima particolare, tra i vari disordini politici in Germania in vista delle elezioni federali del 23 febbraio - ultimo giorno del Festival - per il rinnovo del Bundestag (il Parlamento tedesco), segnate dall’ascesa del partito di estrema destra Alternative für Deutschland e dalla sua rigida politica anti-immigrazione. Peraltro, gli Stati Uniti hanno recentemente assistito all’insediamento di Donald Trump con la sua seconda presidenza e, nonostante sia stata concordata una tregua nella guerra tra Israele e Hamas, la situazione a Gaza rimane instabile e precaria. 

Il discorso di Tilda Swinton

La pluripremiata attrice ha affermato che “l’omicidio di massa perpetrato dallo stato e consentito a livello internazionale sta attualmente terrorizzando attivamente più di una parte del nostro mondo”. “Questi sono i fatti. Devono essere affrontati - ha proseguito Tilda Swinton - Quindi, per motivi di chiarezza, diamogli un nome. L'inumano viene perpetrato sotto la nostra sorveglianza. Sono qui per nominarlo senza esitazione o dubbio nella mia mente e per prestare la mia incrollabile solidarietà a tutti coloro che riconoscono l’inaccettabile compiacenza dei nostri governi avidi e che si comportano bene con i distruttori di pianeti e i criminali di guerra, da qualunque parte provengano”.

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L’assegnazione del premio e le parole di Berger

Tilda Swinton, durante la sua carriera, ha recitato in 26 film selezionati per il Festival, tra cui Caravaggio, che vinse l’Orso d’argento nel 1986, Il Giardino (1991), La spiaggia (2000), Derek (2008), Giulia (2008), e L'ultimo e il primo uomo (2020); nel 2009 ha anche presieduto la giuria principale. Quest’anno, l’Orso d’oro alla carriera le è stato consegnato dal regista di Conclave, Edward Berger, con cui collaborerà nel prossimo film The Ballad of a Small Player. “Per te, il regista viene prima di tutto. Per te i buoni film nascono dal rapporto con l'autore. Le tue performance sono portali che possono condurci a molti mondi”, ha dichiarato Berger, continuando: “Adoro la tua teatralità quando scegli di provarci. Perché per te è meglio fallire che essere al sicuro. Abbiamo così tanto da imparare da te, Tilda”.

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