Austin Butler, Tom Hardy, Jodie Comer e Michael Shannon nel lungometraggio ispirato all’omonimo libro fotografico di Danny Lyon. DIiretta da Jeff Nichols, la storia di un club di motociclisti del Midwest, i Vandals, e il racconto delle vite dei suoi componenti. In prima tv lunedì 3 febbraio alle 21:15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOWe disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K
Scritto e diretto da Jeff Nichols, The Bikeriders arriva in prima tv lunedì 3 febbraio alle 21:15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOWe disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.
Uno sguardo intimo e senza pregiudizi sulla nascita e la fine dei gruppi di motociclisti che hanno attraversato gli Stati Uniti, il lungometraggio affronta le origini di una banda frutto della finzione, i Vandals, attraverso gli occhi di uno dei suoi membri fondatori. Ispirato dal lavoro del fotoreporter Danny Lyon, che pubblicò un influente libro nel 1968 realizzato dopo quattro anni vissuti come membro del Chicago Outlaws Motorcycle Club, la pellicola esplora in prima persona come un gruppo di sbandati amanti della velocità si trasformi in una pericolosa gang criminale che mette in discussione l’originaria visione del gruppo, “vivi e lascia vivere”, durante un periodo di tumultuosi cambiamenti politici, economici e sociali che attraversano l’America

La trama del film
The Bikeriders presenta 10 anni cruciali per l’evoluzione che investe la figura autorevole del fondatore Johnny (Tom Hardy), di Benny alla continua ricerca di adrenalina (Austin Butler) e dei loro compagni di scorribande Zipco (Michael Shannon), Funny Sonny (Norman Reedus), Cal (Boyd Holbrook), Brucie (Damon Herriman), Wahoo (Beau Knapp), Cockroach (Emory Cohen), Corky (Karl Glusman), ) e The Kid (Toby Wallace) in una storia che li vede muoversi in un mondo romantico e violento, che esalta pistole, alcool, droghe e indipendenza. Da quanto racconta a Danny (Mike Faist), una nuova componente del gruppo, Kathy (Jodie Comer), accidentalmente si trova in un bar e decide di salire in sella dietro alla motocicletta di Benny per diventare parte del gruppo.
Il decennio che cambiò l'America
Nel corso di un decennio, mentre il Paese è travolto da continui stravolgimenti, il gruppo evolve da punto di incontro per antieroi ostinatamente solitari in un’impresa criminale più drammatica che vedrà Kathy e Johnny scontrarsi per definire il loro rapporto con Benny. Figure esterne si fanno largo in questa vicenda e coinvolgono i Vandali in traffici di droga, gioco d’azzardo, omicidi su commissione e guerre senza esclusione di colpi con gang rivali, portando il gruppo verso l’oblio con una corsa senza freni. Autentico, personale e intransigente, The Bikeriders propone uno sguardo crudo sulla figura iconica di motociclisti fuorilegge che hanno attraversato le strade della nostra immaginazione per più di mezzo secolo, facendo il pieno di una cultura ribelle da cui sono nati.

Approfondimento
The Bikeriders, una clip in esclusiva del film con Austin Butler
Le parole del regista
"Ho sempre provato a tirar fuori un tema universale dai miei film. Se c’è un pensiero profondo alla base della tua storia, diventa possibile poter raccontare una storia dal gusto personale, anche in una zona del mondo molto specifica, a dir poco unica, e riuscire comunque a toccare corde di pubblici diversi per provenienza ed età. The Bikeriders parla della nostra continua ricerca di un’identità. Molto è legato a una cultura americana e maschile, ma presentarlo in questo modo non aiuta a comprendere l’idea più grande che lo sorregge. Siamo tutti impegnati nella ricerca e nella costruzione di una nostra personalità. Sono convinto che si tratti di una delle forze trainanti della società contemporanea. Sono passati i tempi in cui per definirsi bastava il proprio lavoro o la scuola di provenienza. Oggi ci affermiamo con l’identificazione di genere, con l’etnia di provenienza, la nostra cultura e il nostro passato, arrivando a trovare una caratterizzazione più profonda e appagante. Quello che trovo interessante ed è quanto cerco di esprimere in The Bikeriders, coincide con la convinzione che, la nostra ricerca per un’identità unica, ci porti spesso a confluire in un gruppo. Risiede nella natura umana la necessità di voler appartenere, ma quella sensazione è amplificata quando il gruppo che scegliamo sembra essere ancora più unico e distintivo. Più è specifico il gruppo, più chiara è l’identità che assumiamo. In alcuni momenti può essere una dinamica meravigliosa per le nostre vite. In altri rischia di essere terribilmente distruttivo. The Bikeriders racconta entrambi i momenti."
