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Introduzione
Va in onda su Rai 1, mercoledì 29 gennaio, la pellicola che racconta la vera storia di Giulia Spizzichino. Sfuggita alla deportazione degli ebrei (il 16 ottobre 1943 a Roma), Giulia trascorse nascosta la sua adolescenza. Nel 2013 ha raccontato quegli anni nel romanzo autobiografico "La farfalla impazzita"
Quello che devi sapere
La farfalla impazzita, dal romanzo al film
La farfalla impazzita, con Elena Sofia Ricci nei panni della protagonista, va in onda su Rai 1 mercoledì 29 gennaio. Al centro della trama, una storia vera. Quella di Giulia Spizzichino, scampata alla deportazione ebrea di Roma il 16 ottobre 1943 e costretta a nascondersi per gli anni a venire. Giulia, scomparsa nel 2016, tre anni prima ha raccontato la sua storia nel romanzo omonimo. Ed è proprio dal romanzo, pubblicato da Giuntina, che la pellicola trae spunto.
Una storia vera
Segnata dalla deportazione, e dalla strage delle Fosse Ardeatine in cui morirono 24 membri della sua famiglia, Giulia Spizzichino si sentiva come una farfalla che sbatte le ali senza trovare pace. A lungo ha combattuto per l'estradizione di Erich Priebke, criminale nazista e fautore dell'eccidio romano, tanto che la sua testimonianza si rivelò fondamentale per l'estradizione in Italia, il processo e la condanna del boia. Passata alla storia per quella vicenda, è oggi ricordata anche per una frase: "Le vittime sono tutte uguali, come lo sono i carnefici". Una frase, questa, che pronunciò in Argentina, laddove Priebke si era nascosto, durante l'incontro con le Madri di Plaza de Mayo, associazione che riunisce le parenti dei desaparecidos del regime militare.
La trama
Nel 1994, Giulia Spizzichino, interpretata da Elena Sofia Ricci, vede una foto della mamma, da poco scomparsa, nel programma Rai Combat Film. In quel filmato, la donna stava riconoscendo i corpi dei familiari uccisi nell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Quel giorno, la sua sete di giustizia si riaccende. Accetta di andare ospite di quel programma, facendosi notare dall'avvocato Restelli (Fulvio Pepe), rappresentante della Comunità ebraica romana, e deciso a ripotare in Italia il nazista Erich Priebke (Jürgen Heinrich), colui che ordinò l'eccidio romano. Con lui, Giulia parte per Bariloche, laddove il boia si è riscotruito una vita, per mostrare al mondo quell'ingiustizia. E per accelerare l'estrazioni. Qui trova il supporto delle Madri di Plaza de Mayo, associazione che riunisce le madri dei desaparesidos. Solo grazie all’amicizia speciale che instaura con una di loro, Elena (Mariangeles Torres), trova il coraggio di andare avanti. Il confronto con Priebke avviene a Roma, durante il processo. Un processo in cui le sue parole si rivela fondamentali.
Il cast
La protagonista del film La farfalla impazzita è Elena Sofia Ricci, attrice italiana notissima al piccolo e grande schermo, vicintrice di tre David di Donatello: per Ne parliamo lunedì, Loro e Io e mia sorella. Qui nel ruolo di Giulia Spizzichino, il marito Umberto ha il volto di Massimo Wertmuller, di recente visto nella serie RIS Roma (nei panni del generale Abrami) e in 1992, su Sky. Josafat Vagni interpreta invece il figlio Marco. Ci sono poi l'attore tedesco Jürgen Heinrich nei panni del criminale nazista Erich Priebke, Fulvio Pepe in quelli dell'avvocato Restelli e Mariangeles Torres nei panni di Elena.
Le parole di Elena Sofia Ricci
"Interpretare Giulia è stato profondamente difficile", ha confessato Elena Sofia Ricci. "Ho dato voce a donne straordinarie nella mia carriera, ma mai a una che avesse vissuto un dolore così lacerante". ll dolore di Giulia, del resto, è enorme. Durante l'Olocausto ha perso decine di familiari e, anni dopo, il suo figlio maggiore. Darle volto e voce, dunque, non è stato per nulla facile per l'attrice. "Giulia era una donna forte, determinata, ma anche segnata da un raggelamento emotivo. Il figlio Marco la definiva una ‘donna alfa’, quasi maschile nella sua determinazione. Ho lavorato molto per restituire questa forza, ma anche la fragilità che portava dentro".