Santa Claus, il primo film di Natale della storia del Cinema

“Film come sogno, film come musica. Nessun'altra arte come il cinema va direttamente ai nostri sentimenti, allo spazio crepuscolare nel profondo della nostra anima, sfiorando soltanto la nostra coscienza diurna. Un nulla del nostro nervo ottico, uno shock: ventiquattro quadratini illuminati al secondo, e tra di essi il buio” Con queste parole, scritte nella sua autobiografia intitolata Lanterna Magica, il maestro Ingmar Bergman spiegava la malìa della Settima Arte. E proprio la lanterna magica, elementare strumento di proiezioni di immagini dipinte nonché antesignano della macchina da presa, era una delle grandi passioni George Albert Smith. Nato a Londra il 4 gennaio del 1864, Smith è stato regista, fotografo, inventore, astronomo, ma soprattutto autore di Santa Claus, il primo film di Natale della storia del Cinema distribuito nelle sale inglesi nel settembre 1898 e già nello stesso anno negli Stati Uniti. Qui sotto potete vedere il cortometraggio Un film sperimentale girato in famiglia La trama di Santa Claus, ça va sans dire girato in bianco e nero e privo di sonoro, è estremamente semplice. Siamo alla Vigilia di Natale, un bambino e una bambina vengono messi a letto dalla loro governante. Durante la notte compare Babbo Natale che prima si infila nel camino e successivamente infila nelle calze i regali per i due ragazzi per poi sparire magicamente. Al risveglio i bambini festeggiano per i doni ricevuti. Gli interpreti del cortometraggio della durata di poco più di un minuto, sono la moglie del regista, Laura Bayley, e i loro figli, Harold e Dorothy Smith. Tuttavia, non siamo di fronte a un elementare filmino domestico. Come ha dichiarato lo studioso Michael Brooke del progetto Screenonline del British Film Institute, Riteniamo che Santa Claus rappresenti il primo esempio di azione in parallelo . Questa scelta stilistica, unita alla tecnica della doppia esposizione impiegata da Smith già in altri lavori di quell'anno come The Mesmerist e Photographing a Ghost, dimostra che siamo di fronte uno dei film britannici visivamente e concettualmente più raffinati realizzati fino ad allora.” Il cinema è magia come il Natale Santa Claus, ci trasporta come una macchina del tempo in un’epoca in cui i film erano considerati una sorta di fantasmagoria, orchestrata da provetti illusionisti. Non a caso, gli storici definiscono le opere realizzate al 1895 al 1909 “Cinema delle attrazioni mostrative”. Eppure, basta pensare alla sequenza del Dracula di Francis Ford Coppola in cui il cinema viene definito “la meraviglia della civiltà moderna, il nuovo miracolo mondiale”, per comprendere quanto fosse stupefacente per il pubblico in quegli anni assistere a simili spettacoli. E in fondo la settima arte conserva ancora la volontà di sorprendere e incantare lo spettatore Siamo ancora in trepida attesa per partire insieme Georges Méliès per Il viaggio nella Luna. Perché il cinema è sogno, è magia. Come il Natale.

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