Il nuovo film di Cécile Allegra esce al cinema da oggi, giovedì 5 dicembre 2024, distribuito da Medusa Film. La storia, ispirata a eventi reali, vede protagonista il celebre attore che qui interpreta Mimmo Sannino, un ex insegnante trasformato in educatore di strada a Napoli. Scopriamo tutto quello che bisogna sapere su questo nuovo lavoro diretto dalla premiata documentarista
Criature è il nuovo film diretto dalla premiata documentarista Cécile Allegra che vede protagonista Marco D'Amore.
Esce al cinema da oggi, giovedì 5 dicembre 2024, distribuito da Medusa Film. La storia, ispirata a eventi reali, vede protagonista il celebre attore che qui interpreta Mimmo Sannino, un ex insegnante trasformato in educatore di strada a Napoli.
Il suo lavoro si concentra sul recupero di giovani che hanno abbandonato la scuola, utilizzando l’arte circense come strumento per reintegrare questi ragazzi nel sistema educativo.
Da buona documentarista qual è, Allegra non ha inventato di sana pianta una storia ma, anzi, si è ispirata alla realtà, traendo spunto dalla figura di Giovanni Savino, educatore e fondatore del progetto Il Tappeto di Iqbal nel quartiere Barra di Napoli.
Scopriamo tutto quello che bisogna sapere su Criature, questo nuovo lavoro diretto dalla premiata documentarista, che esce al cinema oggi.
Intanto potete guardare il trailer ufficiale del film Criature nel video che trovate in alto, in testa a questo articolo.
La trama di Criature racconta una parabola
Mimmo Sannino si dedica con passione a riportare sui banchi di scuola ragazzi che hanno lasciato gli studi, aiutandoli a conseguire il diploma di terza media.
Attraverso trampoli, letture ispiratrici come Il Barone Rampante e l’aiuto della sua collaboratrice Anna, un’assistente sociale, Sannino cerca di creare un’alternativa al degrado e alla criminalità che affliggono il quartiere.
Tra i giovani coinvolti, ci sono Daniela, costretta a lavorare al banco del padre, Margherita, che ha lasciato la scuola per diventare parrucchiera, e Ciro, cresciuto da solo con il fratello. Tuttavia, la sua missione incontra l’ostilità delle famiglie locali e dei boss criminali, rendendo la lotta per il riscatto sociale ancora più difficile.
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il cast
Nel cast, oltre a Marco D’Amore, troviamo Maria Esposito, Marianna Fontana, Alessio Gallo, Antonio Guerra, Ciro Minopoli, Giuseppe Pirozzi e molti altri talenti emergenti del cinema italiano.
La regista Cécile Allegra ha tratto ispirazione dalla figura di Giovanni Savino, educatore e fondatore del progetto Il Tappeto di Iqbal nel quartiere Barra di Napoli. Questo approccio, basato sulla pedagogia circense e sull’idea della “formazione tra pari”, ha influenzato profondamente la scrittura del film. L’obiettivo di Allegra era restituire il senso di rinascita e la possibilità di riscatto che il lavoro di Savino ha dato a molti giovani.
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L’esplorazione di temi di resistenza e resilienza
Cécile Allegra racconta come la sua esperienza documentaristica l’abbia portata a esplorare temi di resistenza e resilienza. Dopo anni trascorsi a documentare guerre e disastri umanitari, la cineatra ha trovato a Napoli un microcosmo unico, dove la vita e la lotta quotidiana convivono con il degrado.
Nel film, la regista ha voluto mettere al centro i giovani protagonisti, lavorando con loro per creare un’autentica coesione di gruppo e un’interpretazione spontanea.
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La regista: “Napoli fonte infinita d’ispirazione”
“Per tanti anni, ho girato film che parlavano solo di guerra, di morte e di desolazione”, fa sapere Allegra nelle note di regia. “Documentari che tentavano di raccontare l’origine del male, la condizione delle famiglie lacerate da interminabili conflitti. Dall’Afghanistan a Banda Aceh, dal Darfur al terremoto di Haiti, ho passato anni a correre da un disastro all’altro – finché un mio documentario, Voyage en barbarie ha ricevuto il premio Albert Londres, considerato come il Pulitzer francese. Un giorno mi venne chiesto di andare a Napoli, nel mezzo della faida di Scampia. Al mio arrivo, in pochissimi giorni, ho sentito che la città conteneva una fonte infinita d’ispirazione, era eruttiva e vitale come il vulcano che si alzava sopra di lei. Ne ho amato gli odori, le grida, i colori, ma soprattutto, le persone: ho passato mesi, anni a seguire il lavoro di una squadra di incorruttibili investigatori della sezione Narcotici artefici della grande indagine dalla quale è stata poi tratta la trama di Gomorra – poi dell’arresto di Raffaele Amato, il capo degli scissionisti di Scampia", spiega la cineasta.
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Allegra: "Ho incontrato diversi educatori di strada"
"Ho seguito le sottili indagini di magistrati capaci di smantellare pezzi interi del potere criminale campano. Infine ho incontrato diversi educatori di strada, che vedevo darsi anima e corpo al mestiere, camminare per ore nelle strade di Napoli, sostenendo ragazzi giovanissimi già in bilico nelle proprie esistenze perché senza una famiglia, senza la speranza di un futuro. Ogni giorno, li vedevo combattere per ottenere fondi, lavorare con pochi mezzi per riscattare una parte della popolazione", aggiunge la regista.
"Dalle guerre più lontane sono passata al cuore di una battaglia quotidiana, quella che si gioca per le strade, tra i più umili e disagiati, una battaglia per la vita. Per me Napoli è diventata questo: un simbolo di resistenza, di resilienza, essenziale per ricomporre l’identità italiana. Quella parte dell’Italia che vedevo da ragazzina nei film di De Sica, Comencini, Loi, mi sono messa a filmarla ed è diventata una parte essenziale della mia vita come regista", afferma Allegra.
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Savino, educatore e fondatore del Tappeto di Iqbal
"Per Criature mi sono ispirata alla storia di Giovanni Savino, educatore e fondatore del Tappeto di Iqbal, nel quartiere di Barra – la sua pedagogia circense, l’insegnamento di quello che gli psichiatri chiamano la 'formazione tra pari', è stata fondamentale nella scrittura della sceneggiatura, che volevo trasmettesse quel senso di ricomposizione dei valori e dell’identità di ogni ragazzo – dalla vergogna per la propria condizione, alla fierezza dell’alzarsi sui trampoli con un naso rosso, insieme, per raccontare al pubblico (diegetico e extra-diegetico) una storia nuova", queste le parole di Cécile Allegra.
"Ho lavorato a monte con i giovani attori del film per creare un gruppo solidale, sincero nei propri slanci: l’allenamento circense, in questo, mi ha aiutato. Per ottenere una recitazione spontanea, scartare il melodramma, abbiamo messo settimane, decostruito e esplorato le emozioni dei singoli personaggi. Era fondamentale ‘fare banda’ – con i ragazzi, condividere con loro musiche, letture, difficoltà ed emozioni, di modo da poter tradurre nel film la forza di quegli adolescenti che riescono a immaginare un futuro”, conclude la regista Allegra nelle note di regia.
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Chi è Cécile Allegra
Regista e documentarista di fama internazionale, Cécile Allegra ha vinto nel 2015 il prestigioso Premio Albert Londres per il suo documentario Voyage en Barbarie, che esplora i drammi dei giovani prigionieri nei campi di tortura del Sinai.
Con Criature, Allegra porta per la prima volta sul grande schermo una storia di fiction ispirata al suo lavoro sul campo e alla realtà delle periferie napoletane.
Potete guardare il trailer ufficiale del film Criature nel video che trovate in alto, in testa a questo articolo.