Claude Lelouch e Kad Merad a Venezia 2024 con Finalement, un film tra musica e vita

Cinema
Paolo Nizza

Paolo Nizza

Il regista francese, Premio Oscar per “Un uomo, Una donna”, porta fuori concorso al Lido il suo cinquantunesimo lungometraggio, un inno alla "follia dei sentimenti" magnificamene interpreto dal grande attore transalpino di origine algerina. Per l’occasione li abbiamo incontrati. Tra la voglia di esser ottimisti, la sfida al politicamente corretto e le canzoni come “miglior medicina”, ecco cosa ci hanno raccontato

Claude Lelouch ha 86 anni ma ha l’energia e l’entusiasmo di un adolescente, lo ascolteresti per ore parlare di arte e vita. E il sessantenne Kad Merad, interprete di successi come Giù al Nord (2008,) L'immortale (2010) Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute (2014) non è da meno. Quando, durante l’intervista inizia a cantare Caruso di Dalla, vorresti assistere a un suo concerto. D’altronde ha un passato da batterista rock. Alla mostra del Cinema di Venezia (SEGUI LA DIRETTA - GUARDA LO SPECIALE), il cineasta ha portato Finalement – Storia di una tromba che si innamorò di un pianoforte , una sorprendente avventura, emozionante e divertente, una sorta di antologia della ricchissima cinematografia dell’iconico autore che è stato omaggiato dalla Biennale di Venezia e da Cartier con il premio Cartier Glory to the Filmmaker. Il lungometraggio uscirà nelle sale italiane dal 19 settembre. Nell’attesa abbiamo intervistato il regista e il protagonista di questa meraviglio favola musica sulla “follia dei sentimenti”.

Intervista a Claude Lelouch

Finalement è un travolgente mix di commedia, dramma, melò. Un’opera che parla del passato, del presente e del futuro Come è riuscito a realizzare e a inserire questa infinità di elementi?

In realtà ci vuole una vita per fare un film del genere. Io ho avuto la fortuna di fuggire dalla guerra. Quando hai avuto una opportunità del genere cerchi sempre di realizzare pellicole che abbiano qualcosa di positivo. Lungometraggi che riescano a cogliere tutti i momenti di felicità che l’esistenza ci offre.

Lei è ottimista?
A 86 anni dopo aver diretto oltre 50 titoli posso affermare di essere fermamente ottimista. Sono sempre propenso a dire sì. Ma ringrazio pure tutti quelli che mi hanno detto no perché ho potuto in questo modo trovare persone che mi hanno detto no perché attraverso quella negazione ho poi potuto incontrare persone che mi hanno detto di sì.

In Finalement, c’è un ‘esilarante sequenza in cui sbertuccia il politicamente corretto.

Sono sempre stato legato al mio ambiente, al mio Paese e sono ben radicato nella mia realtà. Ho sempre lottato contro qualunque forma di estremismo o di eccesso.

E' questo il tema di questo film?
Sì, è un’opera che ci fa capire che la gente oggi ormai teme di dire qualunque cosa, ha paura di tutto e diventa folle. È questo il motivo per cui il mio personaggio a un certo punto dice basta a questa follia e ha bisogno di tornare agli elementi essenziali della vita. Io credo che il mondo oggi debba essere guidato dal caso e dalla casualità perché l’intelligenza ha dimostrato di non essere in grado di governarlo.

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Claude Lelouch e Valérie Perrin hanno detto sì. FOTO

Intervista a Kad Merad

Nel film il suo personaggio pronuncia la battuta “la musica è la miglior medicina”: condivide?

E’ un pensiero che condivido anche io. La musica mi accompagna da sempre, Prima ancora di recitare in teatro, io facevo il musicista, giravo nei locali, Ero un batterista di musica pop, rock e persino hard rock.  In questo sono simile a Claude Lelouch: ho mille vite. La musica però è un qualche cosa che non smetterò mai di fare.

Sappiamo che è anche musicista.
Con gli amici mi piace ancora suonare, ritengo che sia un ingrediente assolutamente importante in un film e che contribuisca ad alzare la qualità della pellicola: quante volte ci è capitato di non ricordare un dettaglio di un film ma di ricordarne la musica? Pensiamo a Cantando sotto la pioggia.

In questo film la musica è trainante.
Ho avuto la fortuna di lavorare a questo progetto con Claude che ritiene la musica sempre di grandissima importanza in un lungometraggio.

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