"Un mondo a parte" Antonio Albanese e Virginia Raffaele insieme per Riccardo Milani

Cinema
Denise Negri

Denise Negri

Girato interamente nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, il nuovo film del regista romano celebra anche i cento anni del Parco, ricordando tra ironia, leggerezza e malinconia l'importanza di mantere vivi quei luoghi che rischiano lo spopolamento. Prima volta insieme sul grande schermo per i due attori. Il film arriva in sala il 28 marzo

C'è molto cuore in Un mondo a parte, il nuovo film di Riccardo Milani.

C'è la solidarietà tra le persone, l'amore per quei piccoli borghi arroccati che rischiano lo spopolamento, e il rispetto per la natura.

Ci sono anche le risate, quelle che Antonio Albanese e Virginia Raffaele, regalano, insieme per la prima volta sul grande schermo.

Girato interamente nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, luogo molto caro a Milani, l'anteprima per la stampa è una festa, con tutto il paese di Pescasseroli. Albanese è un maestro delle elementari trasferito in un borgo in Abruzzo, Virginia Raffaele è la Vicepreside: insieme lotteranno per evitare la chiusura della scuola.

Il film, in sala dal 28 marzo, sta anche facendo un tour nei piccoli comuni, per gli studenti delle scuole, grazie ad Alice nella Città.

Ecco che cosa ci hanno raccontato i protagonisti

 

RICCARDO MILANI

 

“Io credo che da questi piccoli borghi arrivi un segnale molto forte che dovremmo cogliere noi che viviamo nell’altro 'mondo a parte'. Risolvere i problemi nel concreto, superando le divisioni, i muri, le differenze ideologiche, politiche, sociali ed economiche, credo sia importante. Fare le cose utili e giuste serve sempre. Questi sono invece tempi in cui la divisione è dominante perché ci si abitua al peggio (come dice Agnese, il personaggio interpretato da Virginia Raffaele). Il perdere tutto un po' alla volta, il rassegnarsi, sono cose molto pericolose. Credo che a volte sia necessario alzare la testa, guardarsi attorno e iniziare a dire dei 'no'”.

 

VIRGINIA RAFFAELE

 

“La rassegnazione è un sentimento stranissimo perché è un dolore, è una nostalgia, è un qualcosa di profondo che purtroppo toglie le forze. Quello che dice il mio personaggio è proprio questo: ossia che spesso la colpa è proprio la nostra e quindi dobbiamo anche lottare con noi stessi e cercare di dire dei no, per reagire”.

 

ANTONIO ALBANESE

 

“Nel film vediamo come siano belli questi posti isolati e arroccati, ma noi spesso da turisti non ci rendiamo conto di quanto poi in verità sia difficile viverci. Quando arrivi vieni accolto e circondato da questi silenzi meravigliosi, però la vita qui è fatta di mille difficoltà e il mio personaggio scopre un po' questo. Ma lo scoprire questo aspetto nascosto di una vita in montagna gli regala anche un’umanità che non ricordava di avere e di poter vivere. Anche noi, mentre giravamo il film, siamo stati avvolti da questa umanità, da questo calore che ci hanno regalato le persone che vivono tra Opi e Pescasseroli. Per tornare al mio personaggio, la scoperta di questo 'mondo a parte' appunto lo sprona a cercare di salvare questa scuola e quindi la comunità del paese.”

 

“Io e Riccardo ci conosciamo ormai da trent’anni, da quanto abbiamo fatto la prima cosa insieme. Mi piace il suo cinema perché non è 'modaiolo', non fa i film seguendo le mode del momento, ma fa film sinceri e onesti e tratta argomenti importanti con una sana e nobile leggerezza. Tra di noi poi ormai basta uno sguardo per capirci e sono sempre molto felice di lavorare con lui. È una garanzia. Con Virginia, che io ho sempre amato come artista, è stato un incontro davvero fortunato”.

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