Lando Buzzanca, un anno fa la morte. La sua carriera in 20 scatti. FOTO
Nato a Palermo il 24 agosto 1935, e scomparso il 18 dicembre del 2022 ha interpretato grandi ruoli al cinema, in tv e a teatro. Famoso soprattutto per aver incarnato meglio di chiunque altro lo stereotipo dell’uomo siciliano passionale e geloso, anche per grandi registi come Pietro Germi e Antonio Pietrangeli. Ripercorriamo insieme la sua carriera
Gerlando Buzzanca detto Lando era nato a Palermo il 24 agosto 1935 (anche se alcune fonti riportano il giorno dopo). Lì vivrà fino ai 17 anni, quando si trasferirà a Roma.
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Gli inizi nella Capitale saranno difficili. Lando, che viene da una famiglia di attori, studia recitazione alla celebre Accademia Sharoff tra un lavoro saltuario e l’altro. Fa il cameriere ma anche il gigolò in attesa dell’occasione giusta sullo schermo
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L’esordio di Lando Buzzanca al cinema arriva nel 1959 in un film storico, non solo per l’ambientazione. Si tratta di Ben-Hur, dove l’attore appare nella piccola parte di uno schiavo
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La prima vera prova cinematografica di Lando Buzzanca arriva però un paio di anni dopo l’esordio, in un ruolo più ampio. Il film è un classico del nostro cinema: Divorzo all’italiana di Pietro Germi. Qui Buzzanca interpreta il personaggio di Rosario Mulé
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Buzzanca in questo periodo iniziale dimostra di non trascurare la televisione e partecipa a diversi sceneggiati come La trincea
Piano piano l’attore inizia a crearsi un suo personaggio, quello del provinciale amante delle donne e spesso poco furbo. Questa maschera ricorrente lo porterà a collaborare anche con grandi registi. Nel 1963 appare al fianco di Catherine Spaak in La parmigiana di Antonio Pietrangeli interpretando l’ottuso fidanzato della protagonista
L’anno dopo è ancora Pietro Germi a regalargli una grande parte, quella del fratello di Stefania Sandrelli in Sedotta e abbandonata
Negli anni Sessanta mostra anche la sua vena più apertamente comica spalleggiando Totò in Totò di notte n. 1 e Totò Sexy
Nel 1967 guadagna il ruolo di protagonista in Don Giovanni in Sicilia, di Alberto Lattuada. Nel film, Buzzanca è un playboy solo sulla carta, impegnato nel difficile compito di capire l’altro sesso
Nei primi anni di carriera Lando Buzzanca lavora con i migliori registi del panorama italiano: Germi, Pietrangeli, Risi, Nanni Loy e persino Elio Petri (che lo dirigerà nel neorealista I giorni contati). Poi negli anni Settanta inizia a interpretare ruoli in film meno d’autore, risultando un apprezzato caratterista in pellicole dove spesso torna a interpretare il siciliano focoso
In televisione conduce assieme a Delia Scala un varietà sperimentale per i tempi: Signore e Signora. Qui a momenti di puro varietà si alternano scenette che anticipano il formato delle future sitcom. La battuta “mi viene da ridere” di Buzzanca diventa un tormentone
Nel 1971 è protagonista de Il merlo maschio, la commedia sexy di Pasquale Festa Campanile che lo renderà una delle prime icone del genere e gli darà notorietà internazionale
Per il film L’arbitro del 1974 dà prova della sua capacità di entrare nei panni altrui. Il direttore di gara protagonista, Carmelo Lo Cascio da Acireale, è infatti chiaramente un quasi-sosia dell’arbitro più famoso in Italia ai tempi: Concetto Lo Bello
Tra la fine degli anni Sessanta e i Settanta, Lando collabora più volte con l’ennesimo grande regista della sua carriera: Lucio Fulci. Insieme i due gireranno tre film: Operazione San Pietro, Nonostante le apparenze... e purché la nazione non lo sappia... All'onorevole piacciono le donne e Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza
Gli anni Ottanta gli regalano poco spazio al cinema, anche perché per i gusti di Buzzanca la deriva che stava prendendo la commedia sexy italiana era ormai eccessiva. Si rifà con il successo in radio e in teatro. Uno delle sue migliori sortite cinematografiche del decennio è in Secondo Ponzio Pilato di Luigi Magni
Buzzanca conosce una rinascita artistica a metà degli anni Zero. A dargli nuova notorietà contribuisce il ruolo di protagonista nella fiction Mio figlio
Nel 2007 raccoglie il plauso anche della critica per la sua interpretazione nel lungometraggio I Viceré di Roberto Faenza. La partecipazione al film gli garantirà la vittoria di un Globo d’oro e la nomination al David di Donatello come miglior attore protagonista
La serie Il restauratore gli regala ancora un ruolo di successo sul piccolo schermo nel 2012
Nel 2017, Buzzanca e Carlo Delle Piane interpretano una coppia di anziani omosessuali nel toccante film Chi salverà le rose?
Oggi i problemi di salute hanno allontanato dalle scene Lando Buzzanca. L’attore rimane comunque una delle facce più conosciute di una stagione particolarmente felice per il nostro cinema