Enea, la recensione del film di e con Pietro Castellitto in concorso a Venezia 80

Cinema
Gabriele  Acerbo

Gabriele Acerbo

L'attore e regista italiano, figlio di Sergio, torna al Lido dopo il successo di "I predatori", con un grottesco "gangster movie senza gangter" ancora una volta ambientato a Roma Nord. Enea sarà nelle sale italiane con Vision distribution dal 25 gennaio 2024

Uno chef che fa sesso con i salmoni che cucina, un cameriere assassino di un’anziana contessa, un bambino che al suo psichiatra dice “i voti sono la droga che ci danno per non farci un'opinione” e giù una bestemmia. Sono solo alcuni ingredienti di Enea, poderoso secondo film scritto, diretto e interpretato da Pietro Castellitto e ambientato a Roma Nord, tra ricche famiglie disfunzionali, circoli sportivi assai esclusivi, gangster filosofi di vita e cocaina a fiumi. In pratica la traduzione in immagini della dichiarazione che Castellitto fece tre anni fa e per cui fu criticato su social e tv: “Non credo esista un posto più feroce. Chi è cresciuto a Roma Nord, ha fatto il Vietnam”. In corsa per il Leone d’oro, l’attore-regista trentaduenne – dopo l’esordio con il grottesco I Predatori che nel 2020 vinse il premio Orizzonti per la sceneggiatura e il primo romanzo, Gli Iperborei, molto vicino ai personaggi e alle atmosfere di Enea - torna a raccontare l’Italia di oggi, mettendo di nuovo al centro della narrazione un clan familiare e un giovane eroe, o anti-eroe, a seconda di come lo si vuol vedere. E lo fa con una ferocia felicemente insolita.



Enea, la trama del film

Enea è un trentenne di famiglia altoborghese, la madre (Chiara Noschese) conduttrice di una rubrica di libri in tv, il padre psichiatra dall’etereo nome Celeste (il vero padre Sergio Castellitto, sempre magnifico, al suo centesimo film), un fratello adolescente che a scuola le prende. Auricolari bluetooth incollati perennemente alle orecchie, Enea passa le sue giornate al circolo sportivo a dare lezioni di tennis, ha un sushi bar di tendenza e assieme all'amico del cuore, il tormentato pilota di piper Valentino (l’esordiente Giorgio Quarzo Guarascio), trascorre le notti in feste a base di alcool droghe e scazzottate e spaccia quantitativi mostruosi di cocaina per conto di un boss, Giordano (Adamo Dionisi). Nella sua vita entra anche un potente giornalista (Giorgio Montanini) che diventerà il suo nemico numero uno. Ed Eva, ragazza conosciuta proprio al circolo (Benedetta Porcaroli), talmente bella da rendere la vita leggera “come un treno di nuvole”, le dice un romantico Enea.

 

Italian director Matteo Garrone (C) with actor/cast members Moustapha Fall (R) and Seydou Sarr (L) arrive for the premiere of 'Io Capitano' (Me Captain) during the 80th Venice Film Festival in Venice, Italy, 06 September 2023. The movie is presented in the official competition 'Venezia 80' at the festival running from 30 August to 09 September 2023.  ANSA/ETTORE FERRARI

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Giovani, carini e romanticamente malvagi

Un universo corrotto in cui gli adulti della Roma bene sono eternamente sconfitti dalla vita, incerti, inadeguati.  Come i genitori di Enea, sicuramente perbene, sensibili e amorevoli, che però vanno in tilt perché, dopo la fuga della cameriera filippina, non trovano nessuno che curi la casa, comprese le piante del giardino, fino a quando un'enorme palma non crolla sul tetto di cristallo del dehors. I giovani invece sono in continuo movimento, vitali, energici, romantici se pur irritanti e votati al male. È paradossale che l’unica autorità “morale” forte, vincente e che dispensa buoni consigli sull’amore, sui figli, sulla mamma, sia un boss uscito da Suburra (la scena in cui il mafioso parla della madre vale tutto il film).

 

 

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Fiaba horror

Dice Castellitto che il film è un gangster movie senza gangster. Ma nonostante la patina scintillante (produce con Lorenzo Mieli anche Luca Guadagnino), l’ironia tarantiniana di alcune sequenze, compreso il finale spietato ma buffo e gli eccessi sorrentiniani (le feste esagerate e i punti di vista impossibili come quello della cacca di un gabbiano), Enea è una fiaba horror. Tant’è che il direttore della fotografia assoldato da Castellitto è il polacco Radek Ladczuk, collaboratore di Jennifer Kent, esperta di fiabe orrifiche (BabadookThe Nightingale) e più di recente di Guillermo del Toro nella serie Netflix Cabinet of Curiosites.

Un horror sull’orrore di un mondo che si salverà, forse, grazie all’amicizia e all’amore. E dove tutti i baci scambiati nel film sono sempre fuori campo, invisibili allo spettatore, tranne uno: l’ultimo, quello magico, dato mentre il cielo romano è attraversato da un treno di nuvole.

Enea sarà nelle sale italiane con Vision distribution dal 25 gennaio 2024.

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