The Killer, Michael Fassbender nel thriller di David Fincher. La recensione del film

Cinema
Paolo Nizza

Paolo Nizza

Arriva in  streaming su Netflix (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick) dal 10 novembre,  l' intrigante lungometraggio diretto dal regista di Seven e Fight Club e  tratto da una Graphic Novel. Cadenzata dalle canzoni degli Smiths,  l'epopea di un antieroe sommesso e dagli occhi di ghiaccio 

Il cinema: la tua voce. Basta il talento anarchico, sarcastico, armonico e nichilista di Morrisey che intona The Charming Man e una schidionata di altre canzoni di The Smiths, protagoniste della stupenda colonna sonora, per comprendere quanto The Killer sia davvero un thriller sui generis, con protagonista un assassino a pagamento triste, solitario y final.  In streaming su Netflix (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick)  a partire da venerdì 10 novembre,  la pellicola è ispirata alla graphic novel francese datata 1998 scritta da Alexis Nolent ed illustrata da Luc Jacamon.

The Killer, la trama del film

“Attieniti al piano. Gioca d'anticipo, non improvvisare. Non fidarti di nessuno. Mai concedere un vantaggio. Combatti solo se sei pagato per combattere. L’empatia è una debolezza. Sono queste le norme a cui si attiene scrupolosamente il protagonista di The Killer, Un antieroe senza, vestito come un turista tedesco per passare inosservato (“nessuno vuole interagire con un visitatore proveniente dalla Germania, detta dell’assassino a pagamento) Mangia da MacDonald, per fare il pieno delle proteine necessarie e aspetta l’attimo giusto per  sparare da una finestra con un fucile di precisione  alla vittima predestinata. Solo che per un beffardo scherzo del destino il killer crivella la crudele dominatrice con cui il facoltoso obiettivo del killer. aveva un lussurioso rendez vous. L’assassino è costretto, quindi a scappare, seguendo il suo personalissimo codice.

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The Killer, Michael Fassbender assassino perfetto per David Fincher

Avvolto in abiti anonimi,  dalle tonalità tra il grigio e beige, con un cappello da pescatore, perennemente calato sugli occhi è l’antitesi del killer griffatissimo e cool spesso raccontato e immortalato dalla settima arte. Eppure, risulta appassionate osservare tutto il lungometraggio dal suo punto di vista. Maniaco del controllo, con i suoi aforismi tranchant, le sue occhiute percentuali tra nascite e morti atte a confermare statistiche del nostro pianeta, il personaggio interpretato da un glaciale e ottimo Michael Fassbender, il killer ti entra sottopelle parimenti a una puntura intramuscolare e non lo dimentichi più. Ed è un formidabile paradosso per un personaggio che fa di tutto per non essere notato.

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The Killer, una finestra su Bugie e Inganni

The Killer è una pellicola costruita sugli inganni, sulle bugie, sulle menzogne. La dicotomia tra i pensieri intimi dell’assassino e le sue azioni sono in fondo la cartina di tornasole delle nostre contraddizioni, della nostra incoerenza. Con la complicità dello sceneggiatore Andrew Kevin Walker. (con cui Fincher aveva lavorato in Seven) il regista americano orchestra una perfetta bomba a orologeria che deflagra lentamente e alla fine ti travolge. Con un crepuscolare inizio parigino che rende omaggio a La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock, la pellicola ci porta a spasso tra Santo Domingo, Chicago e New York. E come bonus, si palesa pure una straordinaria Tilda Swinton (paragonata da un improvvido tassista a un cotton fioc) che ci offre un sontuoso duetto con Fassbender, tra piatti stellati e whisky invecchiati e di gran pregio. Insomma The Killer, è un formidabile esempio di come se affidato agli interpreti giusti e a un regista capacissimo e immaginifico, anche la storia abusatissima di un omicidio su commissione e di un agognata vendetta, possa trasfigurarsi in un gioiello in grado di arrivare e di soddisfare sia la critica militante, sia al pubblico alla ricerca di un intrattenimento intelligente. Di questi tempi, un’autentica rarità

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