Will Smith ha raccontato di come Steven Spielberg lo ha convinto a fare Men in Black

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L'attore ha parlato con l'amico e comico Kevin Hart in occasione dello show di Peacock Hart to Heart. Argomento di discussione, i suoi ruoli cinematografici più importanti

Nel corso della chiacchierata, Will Smith ha espresso tutta la sua gratitudine a James Lassiter. Il produttore cinematografico, spiega, lo ha infatti convinto a realizzare i dieci film che lo hanno consacrato alla fama.

“Non volevo fare La ricerca della felicità, non volevo fare Ali”, ricorda Smith. Eppure, entrambi i film gli sono valsi una nomination all'Oscar come miglior attore.

A sorprendere, più di tutto, è però stato il racconto relativo a Men in Black.

Will Smith su Men in Black

Ad un certo punto, arrivò il turno di Men in Black. Un film che, all’inizio, non lo convinceva troppo. Era l’anno dopo Independence Day, e Will Smith non voleva fare due film sugli alieni uno dopo l’altro. Cosa gli fece cambiare idea? Un certo Steven Spielberg

"Spielberg mi mandò un elicottero per parlare", ha raccontato. “Atterrai a casa sua”. Qui il regista (che figurava tra i produttori della pellicola) gli chiese perché non volesse farlo. “Mi servì della limonata: era la prima volta che bevevo una limonata con acqua frizzante”, ricorda Smith. “Poi mi chiese: ‘Perché non vuoi fare il film…’, lasciando dei puntini di sospensione. Sapevo che, se avesse continuato, avrebbe detto: ‘Lo sai che ho fatto Lo Squalo, vero? Lo sai che ho fatto ET?’”. A quel punto, rifiutare era impossibile.

Will Smith su La ricerca della felicità

Per quanto riguarda invece il ruolo di Chris Gardner ne La ricerca della felicità, non ci fu alcun elicottero né della limonata gassata. A convincerlo furono piuttosto la sceneggiatura e l’incontro con il vero Chris Gardner. "C'è qualcosa di speciale negli esseri umani che hanno sofferto, e che hanno superato le difficoltà. Chris Gardner è una di quelle persone", ha spiegato. Gardner condusse Smith nel bagno di Oakland in cui fu costretto a dormire con suo figlio. Vivendo quel momento, l’attore capì di dover fare il film. Anche perché, secondo lui, persone come Gardner hanno capito qualcosa della vita che gli altri - più fortunati - non riescono a vedere.

L’intervista è proseguita poi con i progetti futuri di Will Smith. Attualmente, l’attore si trova in una fase della carriera in cui può permettersi di lavorare non per i soldi, ma per crescere, per incontrare persone, per evolversi. Prima dello sciopero SAG-AFTRA era tornato a lavorare su numerosi progetti, tra cui Bad Boys 4 e un remake di Un biglietto in due. Una sorta di rinascita, dopo lo schiaffo a Chris Rock, la sospensione dell’Academy e l’uscita passata (molto) in sordina di Emancipation - Oltre la libertà.

 

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