Martin Scorsese: "Ecco come ho capito che Ray Liotta era perfetto per Quei Bravi Ragazzi"
CinemaIl regista, che dopo l'uscita de L’ultima tentazione di Cristo aveva ricevuto persino minacce di morte, ha apprezzato la calma mostrata dall'attore di fronte al cordone di sicurezza che lo stava proteggendo in un hotel di Venezia: "È stato allora che ho capito che sarebbe stato Henry Hill”
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Il 24 febbraio sulla Hollywood Walk of Fame una nuova stella ha celebrato un cinquantennio di opere televisive e cinematografiche di Ray Liotta, scomparso lo scorso maggio. Tra gli indimenticabili ruoli interpretati quello di Henry Hill, protagonista di Quei bravi ragazzi, film del 1990 diretto da Martin Scorsese, ha svelato il fascino complesso e contraddittorio dell’attore. Il regista ha capito che Liotta avrebbe interpretato un perfetto Hill, un personaggio astuto, attraente e sicuro di sé, ben prima dei casting o del lavoro sul set. Inizialmente, Scorsese aveva selezionato per il ruolo del protagonista una stretta cerchia di attori, ma aveva espresso qualche dubbio sulla riuscita della performance di Liotta come protagonista di un intero film: “Doveva sembrare che potesse venire fuori da quel mondo, doveva avere una certa innocenza, doveva avere autorità, ma soprattutto aveva bisogno di fascino come contrappeso alla violenza e al comportamento orribile” ha raccontato a Variety. “E poi, qualcosa è scattato”. Le strade del regista e dell’attore si sono incrociate in un hotel di Venezia, dove Scorsese ha soggiornato in occasione della proiezione di L’ultima tentazione di Cristo. “Si è diretto verso di me per salutare e si è trovato di fronte ad una falange di sicurezza. E... l’ha gestita. Perfettamente”. Nonostante la celebrità di Scorsese, infatti, l'adattamento cinematografico del ritratto di Gesù dello scrittore Nikos Kazantzakis aveva generato un’ondata di polemiche e il regista, destinatario persino di minacce di morte, aveva richiesto una protezione aggiuntiva. “Ray ha reagito in modo molto silenzioso, molto calmo, educato. Ha permesso loro di osservare i protocolli e ha disinnescato la situazione. Mi ha guardato, io l’ho guardato, ci siamo fatti cenno che avremmo parlato in un momento più opportuno, e ci siamo separato”. Subito dopo, Scorsese ha ufficialmente selezionato Liotta per la parte. “È stato allora che ho capito che sarebbe stato Henry Hill”.
IL MOTORE DEL CORAGGIO
Liotta è apparso con disinvoltura in quasi tutte le scene di Quei bravi ragazzi, ma Scorsese ha svelato che dietro le quinte l’attore ha affrontato una complessa sfida. “Un giorno, mi è stato detto che Ray aveva appena ricevuto una chiamata con cattive notizie. Sono andato nella sua roulotte e quando sono entrato era in lacrime. Sua madre stava morendo. Ricordo le sue parole, ripetute più e più volte: “Mi ha adottato a mi ha cresciuto, è la donna più dolce, perché deve avere questo terribile cancro?” Gli ho detto che doveva andare lì per stare con lei e...ha detto di no”. Nonostante la drammatica situazione in corso, Liotta ha proseguito le riprese supportato anche dall’intera squadra di lavoro: “La solidarietà che tutti abbiamo provato per Ray, la sensazione di lutto collettivo, ha alimentato l’euforia del momento sullo schermo: lacrime e dolore sono stati trasformati in risate e giubilo. Non avevo mai sperimentato nulla di simile, e non è più successo da allora”. Scorsese ha proseguito: “John Cassavetes una volta ha detto qualcosa che ho ripetuto molte volte: per fare film, non devi aver paura di nessuno o di niente. Punto. Forse un modo migliore per dirlo è: va bene avere paura, ma non lasciare che detti ciò che fai. Un attore ha bisogno dello stesso livello di coraggio. Hanno bisogno di esporsi come esseri umani, e di avere la tecnica di usare quell’esposizione a loro vantaggio. E hanno bisogno di essere a loro agio con il provare tutto, fallire, sembrare degli idioti, ancora e ancora fino a che non trovano la loro strada. Ray aveva queste qualità”. In particolare, “era il suo coraggio, combinato con il suo controllo e la sua intelligenza, che l’ha reso così grande”.