Air, il film sullo storico accordo tra Michael Jordan e la Nike presto al cinema

Cinema

Manuel Santangelo

©Getty

La pellicola che racconta la storia della partnership tra il giocatore di basket più forte di sempre e la Nike arriverà nelle sale a partire dal 5 aprile, grazie anche all’impegno di due divi del calibro di Ben Affleck e Matt Damon. Air promette di raccontare dall’inizio l’incredibile vicenda di come uno sportivo e un brand decisero di crescere insieme fino ad arrivare a toccare l’Olimpo

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Oggi che il baffo della Nike appare persino sulle divise di tutte le franchigie NBA sembra difficile crederlo ma, a metà degli anni Ottanta, il marchio non era ancora entrato nel mondo della pallacanestro. L’azienda di Beaverton ai tempi era famosa per le sue scarpe da running ma non poteva nemmeno sognare di entrare seriamente in un mercato dove l’Adidas la faceva da padrona, seguita da altri colossi sul mercato da ben prima dello Swoosh, come Converse e Rebook. La Nike era un’azienda ancora giovane e per questo, pur di riuscire a sparigliare le carte in tavola, decise di andare all-in su un talento che si stava affacciando allora al professionismo: Michael Jeffrey Jordan. Di come nacque questa partnership che cambiò per sempre la storia di un brand e di uno sportivo parlerà Air, il nuovo film prodotto e recitato da Ben Affleck e Matt Damon nelle sale dal 5 aprile.

Ben Affleck e Matt Damon arrivano sul parquet

La storia d’amore tra Nike e Michael Jordan ha già in qualche modo influenzato la storia del cinema, grazie agli spot che aiutarono a lanciare la carriera di Spike Lee e fecero venire la prima idea per un classico come Space Jam. Eppure mancava ancora un film che raccontasse la storia di questa collaborazione che ai tempi sembrava quasi un azzardo da entrambe le parti. A riempire il buco ci ha pensato la coppia di amici formata da Ben Affleck e Matt Damon, che hanno deciso di fare di Air il primo progetto della loro nuova casa di produzione Artists Equity. Non solo, la coppia di star ha lavorato anche alla sceneggiatura della pellicola, che potrà contare sulla regia di Affleck e che vedrà la presenza di entrambi i divi pure nel cast. Sappiamo già che il protagonista de Il bar delle grandi speranze vestirà infatti qui i panni del co-fondatore di Nike Phil Knight mentre Damon si ritaglierà il ruolo del dirigente che più spinse per avere Jordan come testimonial: Sonny Vaccaro. Il cast sarà poi completato da altri grandi nomi come Viola Davis (nella parte della madre di Michael Deloris) e Jason Bateman che sarà un altro uomo importante nella vicenda, Rob Strasser. Il più entusiasta del progetto pare proprio Ben Affleck e la cosa sorprende fino a un certo punto. L’autore di Gone Baby Gone è infatti un grande appassionato di basket, tanto da decidere un paio di anni fa di regalare una grande prova attoriale nel ruolo di un allenatore alla ricerca di riscatto in Tornare a vincere - The Way Back. “Non vediamo l’ora che il pubblico possa guardare Air. Abbiamo avuto la possibilità di lavorare con alcuni dei migliori professionisti di questo settore, ed insieme abbiamo creato una storia capace d’ispirare”, ha assicurato il divo di Gone Girl.

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L’uomo che sapeva volare (e faceva volare anche i brand)

Il grande assente nel cast sembra proprio Michael Jordan ma, stando a quanto affermato dalla produzione, la scelta di non includere His Airness direttamente nel film è stata voluta: MJ sarà una "figura mitica sospesa sopra il film e mai vista”. D’altronde sarebbe anche difficile trovare un attore in grado di incarnare una simile icona, che pure ha un quasi omonimo nella star (con nessuna parentela) Michael B. Jordan. Negli anni Ottanta, quando il prodotto di North Carolina entrava in NBA dopo aver furoreggiato al college e anche alle ultime Olimpiadi, puntare su di lui significava fare una scommessa forte, con buoni margini di riuscita ma non certo sicura. Anche al Draft del 1984 i Chicago Bulls avevano scelto Jordan con la terza chiamata, dopo che Houston e Portland avevano preferito puntare sui centri Hakeem Olajuwon e Sam Bowie, segno che non tutti si erano resi conto di aver davanti il giocatore più forte della storia. Eppure Sam Vaccaro credeva che quel ragazzo fosse la persona giusta per lanciare Nike “sul parquet” e farla entrare in una lega sempre più seguita come la NBA. Aveva ovviamente ragione ma, come mostrerà il film, per realizzare il suo progetto dovette lavorare molto per convincere prima le persone all’interno della sua azienda e poi soprattutto lo stesso Michael. MJ sognava un accordo con Adidas e non sarebbe neanche andato all’appuntamento con Nike se sua madre Deloris non avesse insistito a fargli mantenere l’impegno, anche solo per educazione. Alla fine il contratto venne stipulato per la soddisfazione di tutti durante quello stesso incontro anche se Nike si era premunita da eventuali brutte sorprese, inserendo nell’accordo stipulato a cifre da record per il tempo tre clausole: Jordan avrebbe dovuto vincere il premio di rookie dell’anno, sarebbe dovuto essere un All-Star o ottenere almeno 20 punti di media e le calzature, in tre anni, avrebbero dovuto toccare almeno i 4 milioni di dollari. Come andò a finire? Che il numero 23 dei Bulls in quella stagione totalizzò 28.2 punti di media, venne convocato direttamente per l’All-Star Game e portò Nike a  vendere 70 milioni soltanto nei primi due mesi. Fu l’inizio di una storia straordinaria, con tanto di calzature inizialmente vietate dalla lega e spot in compagnia delle icone dei cartoni animati. Il legame tra Jordan e lo Swoosh è ancora oggi in essere e pare indissolubile, dopo aver fatto la storia delle partnership tra brand e sportivo. L’uomo che sapeva volare ancora oggi fa toccare vette impensabili in quel 1984 all’azienda che più di tutta scommise su di lui. A ripensarci è davvero una storia da film e devono averlo pensato anche Ben Affleck e Matt Damon.

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