Pippo Zeffirelli, figlio adottivo del regista e presidente della Fondazione omonima, risponde a Olivia Hussey e Leonard Whiting (protagonisti del film del 1968) che hanno citato in giudizio la Paramount Pictures per oltre 500 milioni di dollari per una scena di nudo del film girata quando non erano maggiorenni. "E' imbarazzante che due anziani attori che devono la loro notorietà essenzialmente a questo film si sveglino per dichiarare di avere subito un sopruso"
Per la Fondazione Zeffirelli, le immagini di nudo in 'Romeo e Giulietta' non sono pornografia: "Esprimono la bellezza e il candore della donazione reciproca e non contengono nessun sentimento morboso". Pippo Zeffirelli, presidente della Fondazione intitolata al regista fiorentino, reagisce sdegnato all'azione legale presentata in California contro la Paramount in cui gli attori Olivia Hussey e Leonard Withing, allora adolescenti, accusano il regista di averli costretti a spogliarsi davanti alla macchina da presa
. Zeffirelli è morto nel 2019 e giusto il 12 febbraio si celebrerà il centenario della sua nascita. La sua fondazione non è coinvolta nell'azione che vede sul banco degli imputati solo la Paramount. "La scena d'amore è quanto di più lontano dalla pornografia di quanto si possa immaginare. Zeffirelli stesso fu accusato di essere reazionario proprio perché più volte si pronunciò contro la pornografia", ha detto Pippo Zeffirelli, convinto anche che i due produttori del film, John Brabourne e Anthony Haveclock-Allan, avessero ottenuto una liberatoria dai genitori dei due attori prima di girare la scena". L'azione legale arriva 55 anni dopo il film: "E' imbarazzante che due anziani attori che devono la loro notorietà essenzialmente a questo film si sveglino per dichiarare di avere subito un sopruso", ha aggiunto Pippo Zeffirelli ricordando il rapporto di gratitudine e amicizia di Olivia e Leonard nei confronti del regista: lei lavorò poi con lui nel Gesù di Nazareth, lui è venuto a Firenze per i funerali e ha poi parlato nel 2020 nel memorial che lo ha ricordato a Londra