Christian De Sica replica alle polemiche sulla battuta del vino abruzzese

Cinema
©IPA/Fotogramma

Cosa è successo esattamente tra il comico romano e la Regione Abruzzo nelle ultime ore? Proviamo a ricostruire la vicenda

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Nel trailer del nuovo film “Natale a tutti i Costi” che uscirà su Netflix il 19 Dicembre Christian De Sica recita una battuta in cui denigra il vino abruzzese come un prodotto di pessima qualità. Queste parole hanno infastidito il Presidente della Regione Abruzzo che si è sentito offeso dall’attore e per questo si è scatenata una polemica di botta e risposta sul web. De Sica non ha accettato l’ammonizione e ha risposto prontamente alla critica dicendo: “È una sciocchezza, una stupidaggine. Perché la battuta era nel trailer, nel prosieguo del dialogo dico che è un vino buono, corposo. Potevano pazientare e vedersi il film, prima di giudicare. Se la sono presa con me, ma io dico quello che scrivono gli sceneggiatori, prendetevela con loro. Comunque non c’erano intenzioni offensive, e non ho nulla contro gli abruzzesi, figuriamoci, porto sempre i miei spettacoli a Pescara”.

“I comici non possono parlare”

Sicuramente viviamo in tempi discutibili per la libertà di parola e “qualsiasi cosa dici si offende qualcuno” ha sottolineato De Sica, aggiungendo una riflessione sui comici che spesso vengono messi alla gogna e censurati per i loro monologhi o battute che chiamano in causa vari argomenti, personaggi o eventi pubblici. “Per un comico è un problema, se rifacessi oggi i film di Natale andrei carcerato. Si ride col demonio: San Francesco non fa ridere. Il comico è cattivo, non buono. Vedo tante commedie eleganti, ma i boati di una volta in sala non ci sono più” ha aggiunto l’attore che ha alle spalle numerosi cinepanettoni.

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Solo Checco Zalone può essere scorretto

La battuta incriminata è stata estrapolata dal contesto finendo nel trailer di “Natale a tutti i costi”, ma fa parte di un dialogo più lungo e articolato all’interno della sceneggiatura. La comicità e la satira hanno spesso sconfinato nella provocazione, ma prendersela con un attore per una battuta del copione che appartiene quindi al personaggio e non a lui, sembra un po’ azzardato come movente per alzare un polverone mediatico. De Sica, alterato per l’accaduto, ha fatto notare come Checco Zalone sia al momento in Italia l’unico attore scorretto che può prendersi alcune libertà, mentre gli altri devono “restare abbottonati altrimenti non vincono il David di Donatello” e questo alimenta la crisi creativa perchè è un po’ come mettere il bavaglio all’artista e non lasciarlo libero di esprimere le proprie idee e il proprio talento.

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