Schindler's List, la bambina con il cappotto rosso ora aiuta i rifugiati ucraini

Cinema

Camilla Sernagiotto

Oliwia Dabrowska, l’ex attrice che all'età di tre anni ha interpretato un'icona della storia del cinema nel film premio Oscar di Steven Spielberg, oggi ha 32 anni e aiuta i profughi ucraini a entrare in Polonia. "Lei è sempre stata il simbolo della speranza", ha scritto Dabrowska sui social. "Lasciate che lo sia di nuovo”. Si riferisce proprio alla bambina del film, di cui ragazza ha modificato il colore del cappotto rendendolo blu, in omaggio alla bandiera ucraina

La bambina con il cappotto rosso del film Schindler's List ora aiuta i rifugiati ucraini che arrivano in Polonia. Sembra la trama di un nuovo film, degno della pellicola premiata con l'Oscar e diretta da Steven Spielberg, ma invece è tutto vero.

Oliwia Dabrowska aveva circa tre anni quando è diventata un'icona indelebile della storia del cinema. Si è calata nei panni celeberrimi della bambina con il cappotto rosso, l'unico colore di quella pellicola che per il resto era quasi totalmente in bianco e nero (diciamo "quasi" perchè anche le fiammelle di quattro candele risultano colorate, oltre alla scena finale). Un cappottino simbolico che è un omaggio ad Anatomia di un rapimento di Akira Kurosawa, messaggio di denuncia contro l'indifferenza verso il massacro degli Ebrei, ma anche una metafora dell'innocenza e l’emblema del sangue versato dalle vittime dell’Olocausto. Oggi quella bambina è diventata una donna: ha 32 anni e sta aiutando i rifugiati ucraini che arrivano in Polonia.

Il 9 marzo l’ormai ex attrice ha condiviso sui suoi social network una nuova versione della scena iconica di Schindler's List, modificando il colore rosso del suo capospalla con il blu, in omaggio alla bandiera blu e gialla dell'Ucraina.

"Lei è sempre stata il simbolo della speranza", ha scritto Dabrowska. "Lasciate che lo sia di nuovo”.

Dopodiché si è recata al confine polacco-ucraino per assistere i profughi che stanno scappando dal Paese invaso dalla Russia. Oltre a essere lì fisicamente ad aiutarli, si è rivolta a tutto il mondo per chiedere aiuto a loro nome, facendo un appello via social media.

"Abbiamo bisogno del vostro aiuto qui al confine polacco-ucraino", ha scritto Oliwia Dabrowska. “Ogni piccola cosa aiuta: abbiamo bisogno di donazioni materiali e finanziarie, potete anche fare volontariato per dare una mano di persona. La situazione è drammatica. Sono anche un volontario qui, al confine, e l'ho visto con i miei occhi…”.

Potete guardare i post pubblicati su Instagram da Oliwia Dabrowska in fondo a questo articolo.

Vivere quell’orrore dal set alla realtà: un trauma per lei

Per lei, che quando era così piccola si è ritrovata sul set di uno dei film più duri e indigesti della storia del cinema (tanto duro e indigesto quanto meraviglioso), vivere oggi quelle scene non più tra un ciak e l'altro ma nella realtà si rivela assai traumatico.  

"Oggi la Russia ha bombardato Yavoriv", ha scritto la ragazza. “A soli 20 chilometri dalla Polonia. Così vicino! Ho paura, ma questo mi motiva di più ad aiutare i rifugiati”.

Oliwia Dabrowska trent'anni dopo la sua interpretazione in Schindler's List si ritrova davvero tra le bombe. Ha incontrato una madre ucraina con i suoi due figli, in fuga dalla guerra. Aveva bisogno di essere trasportata in una città vicino al confine tedesco. “Di solito trasportiamo profughi nella nostra zona, ma questa volta non potevamo semplicemente dire di no. Volevano disperatamente raggiungere la loro sorella. Quei ragazzi... mio Dio, riesco a malapena a trattenere le lacrime", ha scritto su Instagram.

"Non posso dirvi tutto quello che ho visto lì, perché non ho [sic] parole giuste nella mia mente... Nessuno che non l’abbia mai visto può immaginare questo incubo negli occhi di quelle persone”, ha aggiunto l’ex attrice oggi volontaria.

Mercoledì 6 aprile Dabrowska ha aggiornato i suoi social network dopo alcuni giorni di silenzio. Ha pubblicato una sua foto corredata da una didascalia in cui racconta che lei e sua madre stanno fornendo kit di pronto soccorso ai soldati ucraini. Hanno istituito un meccanismo per le donazioni per aiutare “attivamente i rifugiati, fisicamente o in linea."

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La bambina con il cappotto rosso

Nel film premio Oscar Schindler's List la bambina con il cappotto rosso cammina per il ghetto di Cracovia mentre i residenti vengono trucidati dalle truppe tedesche.

La pellicola diretta da Steven Spielberg nel 1993 racconta la storia di un imprenditore tedesco, membro del partito nazista, che aiutò migliaia di ebrei a sfuggire alla morte. Ispirato al romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally, è basato sulla storia vera di Oskar Schindler, il tedesco che durante la seconda guerra mondiale salvò 1000 ebrei dalla Shoa.

La situazione in cui si trova ora quella bambina, diventata adulta, non è dissimile da ciò che ha vissuto sul set: civili ucraini assassinati in massa dalle truppe russe. E proprio come l'eroe di Schindler's List interpretato da Liam Neeson, oggi Dabrowska si sta battendo per aiutare i civili che tentano di fuggire dalla guerra.

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Schindler's List

Grazie a Schindler's List, Steven Spielberg è stato consacrato tra i grandi registi. Quel film ha ricevuto 12 nomination agli Oscar e ha vinto 7 statuette, tra cui quelle per il miglior film e la miglior regia.

È considerato uno dei migliori film della storia del cinema. La pellicola è tutta girata in bianco e nero, eccezion fatta per quattro scene: quella iniziale in cui vediamo due candele spegnersi, così come altre due candele riacquistano colore nella fiammella verso la fine. Poi la seconda e la terza scena in bianco e nero in cui appare la bambina con il cappotto, l'unico indumento colorato, dalla nuance non a caso rosso sangue. La bambina si vede nella scena del rastrellamento del ghetto e in quella relativa alla riesumazione delle vittime. L’ultima scena, invece, è totalmente a colori: ambientata nel presente, si vede porre dei sassi in segno di rispetto sulla tomba del vero Oskar Schindler presso il cimitero di Gerusalemme.


Nel 1998 l'American Film Institute ha inserito Schindler's List al nono posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, lista in cui è salito all'ottavo posto dieci anni più tardi. Nel 2004 è stato scelto dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti per essere preservato nel National Film Registry.


Spielberg usò parte degli incassi per creare la Survivors of the Shoah Visual History Foundation, organizzazione no-profit che si occupa di collezionare e preservare testimonianze audio-video dei sopravvissuti, circa cinquantaduemila ebrei scampati all'uccisione da parte dei nazisti.

Di seguito potete guardare l'estratto del film di Steven Spielberg con la bambina dal cappotto rosso e poi i post pubblicati su Instagram da Oliwia Dabrowska.

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