"L'uomo con la macchina da presa", documentario del 1929, è stato proiettato al giardino del Visionario, fuori dal cinema. Il film era stato girato dal cineasta sovietico tra Mosca, Kiev, Odessa e Kharkiv
Un film e il cinema come "ponte" di pace e risposta alla guerra in Ucraina (LA DIRETTA). A Udine, nel giardino del Visionario, è partita sabato 12 marzo l’iniziativa solidale spontanea promossa dal mondo della cultura, che si è mobilitato, come spiegano gli organizzatori, “per dare un segno di solidarietà attraverso il cinema" e in particolare attraverso le immagini del film L'uomo con la macchina da presa, documentario girato nel 1929 da Dziga Vertov tra Mosca e il cuore dell'Ucraina (Kiev, Odessa, Kharkiv), "in cui il regista combatte tutto ciò che è messa in scena. Tutto ciò che è finzione. Tutto ciò che addormenta le coscienze".
Grande schermo fuori dal cinema
Un grande schermo è stato quindi allestito all'esterno del cinema per gli spettatori che hanno partecipato anche a una raccolta fondi a favore di Medici Senza Frontiere e del Centro di accoglienza Balducci di Zugliano (Udine), impegnato a offrire rifugio ai profughi provenienti dall'Ucraina. A promuovere l'iniziativa il CEC, il CSS, vicino/lontano, il Teatro Nuovo "Giovanni da Udine" e Cas'Aupa.
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MUSICA, CINEMA, TEATRO: LINGUAGGI CHE COSTRUISCONO PONTI
"Musica, cinema, teatro e arti performative sono i linguaggi più universali di cui disponiamo - si legge in una nota - i più diretti. Quelli che azzerano ogni tipo di lontananza. Quelli che costruiscono ponti dove anche l'ingegneria fa un passo indietro".