The Tender Bar: George Clooney, Ben Affleck e il baby fenomeno
CinemaDa un video virale realizzato in famiglia al set diretto da George Clooney: la fulminea carriera di Daniel Ranieri, che a 10 anni ha recitato insieme a Ben Affleck. Il servizio di Sky Tg24
L’importanza della famiglia e la difficoltà della scalata sociale sono i pilastri della storia di “The Tender Bar”, il film diretto da George Clooney tratto dall’autobiografia di J.R Moehringer, un giornalista americano vincitore del premio Pulitzer. Negli anni ’70 e ’80 si sviluppa la vicenda di J.R., un ragazzino abbandonato dal padre, ma con una mamma determinatissima, un nonno accogliente e uno zio che diventa punto di riferimento per il giovane, che vuole diventare uno scrittore. La madre, con l’aiuto della famiglia, realizza l’ambizione di iscriverlo all’esclusiva università di Yale e il ragazzo, tra le difficoltà, cerca di prendere il volo nella professione e nella vita. È la storia di J.R., ma il personaggio di peso del film è Zio Charlie, gestore di un bar e amante della letteratura, un uomo di semplici e saldi principi che si ritrova a essere maestro di vita di un nipote vivace e intraprendente. Ben Affleck è Zio Charlie in una interpretazione forte e matura, ricca di sfumature e umori.
“E’ una storia e una testimonianza sulla potenza della famiglia e sull’importanza dell’amore nel far crescere i giovani.” Così Ben Affleck ha sintetizzato durante la nostra intervista il film, che è in esclusiva su Prime video dal 7 gennaio.
Due attori per il giovane J.R.
La trasformazione da ragazzino a adulto copre il periodo dai 9 ai 20 anni di J.R.. Ci sono due attori ad interpretarlo: il giovanissimo Daniel Ranieri e Tye Anderson, visto in molte produzioni importanti a partire dal suo esordio a 11 anni nel film di Terrence Malick “L’albero della vita”: la sua è una carriera tradizionale, fatta di traguardi in sequenza. Daniel Ranieri invece è partito da YouTube ed è rapidamente arrivato a Hollywood proprio con “The tender bar”. La storia di questo giovane talento è sensazionale: Daniel ha 9 anni quando sua madre realizza in casa un video dove il piccolo spiega con linguaggio colorito cosa significa per lui il lockdown. La scena, pubblicata su YouTube, diventa subito virale in America, viene ripresa da un importante talk show televisivo e la registrazione arriva da un amico a Clooney, in cerca dell’interprete del piccolo J.R. per il film in preparazione. Seguono contatti con la famiglia, provino via Zoom e la cosa è fatta: come in un sogno americano in versione social Daniel Ranieri è tra le star di “The tender bar”. Spiega George Clooney: “Quando devi scegliere un ragazzino per un ruolo, conta soprattutto quanto l’interprete sembra vicino al personaggio. E’ più importante anche della qualità della recitazione. Nel video Daniel era molto divertente e aveva una energia positiva, era proprio giusto per quella parte. Ogni scena girata con lui era buona al primo tentativo. E’ stato fenomenale”.
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Il baby attore che viene dal web
Nella nostra intervista Ben Affleck e Daniel Ranieri sono seduti l’uno accanto all’altro. Non c’è dubbio che la star sia Affleck, ma la dinamica dell’incontro mette subito al centro il ‘fenomenale’ Daniel. Lo stesso Ben lo ascolta con attenzione e talvolta si inserisce facendogli domande: sembra anche lui alla scoperta di un nuovo mondo.
Partiamo da George Clooney, il regista. Ben, come è stata l’interazione con lui?
B.A. “George è un grande, gli voglio bene e in realtà egli stesso ha una casa in Italia, mi dicono. E’ una persona carina e un brillante regista. Daniel, a te piace George?”
D.R. “Sì, George mi piace.”
Daniel, chi ti ha insegnato a recitare?
D.R. “Mi ha insegnato George. Prima sbagliavo, ma poi lui mi ha spiegato come recitare per la cinepresa.”
Qual è secondo te la differenza tra fare video per internet e recitare in un vero film?
D.R. “La differenza è che su YouTube non devi interagire con altri, sei online. Se devi invece girare un film interagisci.”
B.A “In un film hai a che fare con persone…”
D.R. “Sì”
Daniel, sapevi chi fossero Ben Affleck e George Clooney prima di fare questo film?
D.R. “Naturalmente, certo che li conoscevo”
Si inserisce di nuovo Ben rivolgendosi al giovanissimo collega:
B.A.” Ti piace di più andare al cinema o guardare YouTube?”
D.R. “Andare al cinema!”
B.A. “Ma tu guardi soprattutto YouTube e poi i film?”
D.R. “Probabilmente.”
B.A. “Probabilmente. E’ così anche per i miei figli…”
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Lo streaming secondo Affleck
Signor Affleck, “The tender bar” per il pubblico italiano è un’esclusiva Prime video. Come valuta la grande e crescente importanza delle piattaforme streaming per i film?
B.A. “E’ chiaro che i social media hanno cambiato il modo in cui la gente sceglie cosa fare. In combinazione con la pandemia, questo ha cambiato il modo di vedere i film. Probabilmente questo porterà alla riduzione del numero di titoli che usciranno in sala, anche se il numero di contenuti prodotti sta aumentando. La gente guarda molto di più: c’è più richiesta, c’è più pubblico che guarda in modi differenti. L’attività economica è cambiata. Nel tempo ci sono stati i film muti, quelli sonori, quelli a colori e poi la radio e la televisione. Ogni volta c’è stato il panico del cambiamento totale. In definitiva però si cerca sempre il dramma umano e il collegamento con la gente.”
E quali sono le sue abitudini di spettatore?
B.A. “Mi piace andare al cinema, ma credo anche che oggi ci siano ottimi televisori e sistemi domestici che ti permettono di vedere bene a casa i film come questo. Tutto ciò aumenta le possibilità di vedere film, cosa che mi rende felice. Per quanto riguarda il pubblico in sala credo che dovremo aspettare la fine della pandemia per fare un bilancio, quando ovunque le capienze dei cinema torneranno al massimo e potremo togliere le mascherine.”