Promises, Pierfrancesco Favino: "Felice di interpretare un maschio fragile". VIDEO

Cinema

Denise Negri

"Sono un uomo che guarda sempre al futuro, per questo non ho mai molto tempo per i rimpianti". Così l'attore si racconta a Sky TG24 in occasione dell'uscita del suo ultimo lavoro, al cinema dal 18 novembre. Un film romantico in cui ricoscersi. Diretto da Amanda Sthers, con nel cast anche Jean Reno

Una storia d’amore che il tempo non riesce mai a completare fino in fondo.

Una donna e un uomo alla costante ricerca dell’altro: in mezzo la vita che li porta lontani dai loro veri desideri. In Promises, Piefrancesco Favino e Kelly Reilly sono diretti dalla regista nata a Parigi ma che vive a Los Angeles, Amanda Sthers.

Una storia che si divide tra l’Italia e l’Inghilterra, una pellicola internazionale recitata in inglese in cui nel cast troviamo anche Jean Reno.

Presentato alla Festa del Cinema di Roma (GUARDA L'INTERVISTA), il film arriva in sala il 18 novembre. Ecco le parole di Pierfrancesco Favino. Le potete ascoltare anche nel video che trovate in alto su questa pagina.

Pierfrancesco, per te questo è un ruolo insolito o certamente diverso dai tuoi ultimi lavori. Cosa ti ha spinto ad accettarlo?

È vero, sono stato, soprattutto ultimante, chiamato a recitare ruoli di uomini forti, decisionisti, con una leadership di qualche tipo mentre Alexander, uno dei motivi per cui mi è piaciuto molto sin dall’inizio è che non ricalcava questo tipo di mascolinità. In più mi piaceva che questa delicatezza d’animo in qualche modo la trovassi vicina a me, così come mi piaceva moltissimo il fatto che a raccontare quest’uomo con le sue fragilità e le sue contraddizioni, fosse una donna. La regista Amanda Sthers lo fa in maniera molto particolare perché non guarda a quest’uomo in maniera materna e nemmeno come fosse un antagonista. Mi è finalmente sembrato un bel modo per guardare noi 'maschi'.

 

Come mai Alexander e Laura non riescono mai davvero a 'trovarsi'?

È un storia d’amore sempre inseguita però queste storie al cinema sono belle da vedere anche perché magari ci fanno apprezzare di più il fatto che a noi è andata in una maniera diversa. Il tempo in realtà nel film è un altro dei protagonisti, perché proprio il tempo può determinare la realizzazione di una storia d’amore o la sua non riuscita, quando questi incontri fatali non riescono ad avverarsi.

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C’è l’amore, certo, ma nel film c’è anche molto spazio per l’amicizia.

Mi piaceva anche far vedere come gli uomini tra di loro parlano delle sofferenze d’amore, proprio come le donne. Insomma non fanno solo 'commentacci' e non si vantano solo delle loro capacità amatorie ma invece molto spesso stanno uno sulla spalla dell’altro a piangere e a chiedersi: "Mi richiamerà… ma lei non torna… questa volta mi ha lasciato!". Quelle cose che facciamo tutti.

Anche questo è un aspetto molto bello, cioè il fatto che il film racconti l’amicizia non come qualcosa che deprivi il rapporto d’amore ma che invece lo nutre fortemente. La serenità di quest’uomo deriva anche dalle sue amicizie. Questa è una cosa che io sento molto nella mia vita perché le amicizie secondo me sono una forma di amore.

 

Che ruoli hanno i rimpianti nel film e nella tua vita?

È abbastanza naturale che esistano i rimpianti. Quando arrivi ad una certa età ti guardi spesso indietro e inizi a domandarti che cosa sarebbe accaduto se avessi agito in un modo piuttosto che in un altro. Nella nostra età, nella mia età, sei ancora molto proiettato verso il futuro; certo inizi un po' a guardarti indietro e scopri che qualche porta si è chiusa. Però è normale che più vai avanti negli anni e più probabilmente hai di fronte a te la sensazione di avere meno tempo a disposizione e quindi senti più forte il desiderio di riparare alle cose passate, perché temi di non averne più modo.

Detto questo, personalmente non sono una persona che vive tanto di rimpianti e sono per natura molto proiettato al futuro, penso sempre alla prossima cosa da fare.

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Quando arriva, il grande amore travolge tutto quello che incontra. Alexander è un uomo con un'infanzia difficile alle spalle, finalmente felice con sua moglie e la loro bambina.

Laura è una gallerista d'arte in procinto di sposarsi. Quando si incontrano a una festa capiscono al primo sguardo che non avranno scampo. Ma la vita sembra avere altri piani per loro. Tra scelte che non riusciranno a compiere e un destino ripetutamente beffardo, attraverseranno tutta la loro esistenza tormentati da un sentimento che li divora. Perché un amore mai vissuto è un amore che non potrà mai morire.

CANNES, FRANCE - JULY 17: Pierfrancesco Favino attends the final screening of "OSS 117: From Africa With Love" and closing ceremony during the 74th annual Cannes Film Festival on July 17, 2021 in Cannes, France. (Photo by Daniele Venturelli/WireImage)

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NOTE DELLA REGISTA AMANDA STHERS

 

"Promises racconta il percorso di vita di Alexander, dai suoi ricordi d’infanzia fino alla morte di Laura, il suo amore di sempre. È un distillato di nostalgia, rimpianti e promesse mai mantenute.

Perché crescere significa anche iniziare a guardare più al passato che al presente, rivalutando le occasioni perdute.

Ho dato vita a questa storia come un romanzo, e solo in un secondo momento l’ho trasformata in una sceneggiatura per il cinema. È un film intimo, una storia che mi appartiene. È classica, garbata, riservata, ma quando si schiude mostra le ferite, le risate e le lacrime e anche le amicizie fraterne, le passioni, le paure, i traumi e l’ironia della vita.

“Promises” è ambizioso e originale, sia nella narrazione che nelle scelte artistiche (l’utilizzo di lenti particolari, le scene girate attraverso uno specchio, giochi di luci e ombre).

La passione e il coinvolgimento di Pierfrancesco Favino e di tutto il cast sono stati una grande spinta motivazionale, e la loro fiducia mi ha portato a superare i miei limiti. Forse è per questo che mi sento così emozionata alla fine di questo lungo viaggio".

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