Tokyo Film Festival, tre pellicole italiane nel programma del 34°TIFF (tra cui Sorrentino)

Cinema

Camilla Sernagiotto

"Californie" di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, "È stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino e "Il Buco" di Michelangelo Frammartino sono tra i film attesi al TIFF, come la lineup completa e definitiva dell’edizione 2021 appena annunciata rivela. Première asiatica dell'unico film in concorso a Venezia dei tre, "Californie", presentato alle Giornate degli Autori della 78° Mostra del Cinema. Ma tutti e tre i titoli sono "figli del Lido", grandi protagonisti dell'edizione che si è tenuta quest'anno in Laguna

È stata annunciata la lineup completa e definitiva dell’edizione 2021 del Tokyo Film Festival che rivela la presenza di tre pellicole italiane.
Tra i film attesi alla 34a edizione del TIFF compaiono "Californie" di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, "È stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino e "Il Buco" di Michelangelo Frammartino.

La notizia arriva dopo quelle dell’omaggio a Keisuke Yoshida, della retrospettiva  Otsuka Yasuo e di Isabelle Huppert nel ruolo di presidente di giuria. E, senza nulla togliere a Yoshida, Yasuo e Huppert, per noi questa è la notizia più gradita.

Delle tre pellicole presenti nel programma del TIFF di quest'anno, uno solo è stato presentato in concorso a Venezia, ossia "Californie", che i registi hanno portato alle ultime Giornate degli Autori della 78a Mostra Internazionale del Cinema da poco conclusasi.

Non che gli altri due titoli non vengano anch'essi dal Lido, tutt'altro.
Ricordiamo infatti che "Il Buco" di Michelangelo Frammartino è stato insignito del premio speciale della giuria mentre il nuovo capolavoro firmato da Paolo Sorrentino è stato presentato nelle sezioni World Focus e Gala Selection.

E comunque, premi a parte, stiamo parlando di tre opere che sono state onorate innanzitutto dal pubblico di Venezia, con elogi, complimenti, standing ovation e applausi di svariati minuti, come quelli riservati al regista napoletano qui alla sua prima prova autobiografica.

Gli incontri, le Conversation Series

Questa edizione del festival asiatico vedrà ancora una volta le ‘Conversation Series’ inaugurate lo scorso anno e curate dalla Palma d’Oro Hirokazu Kore-eda.

Si tratterà stavolta di otto incontri informali tra autori e attori asiatici che racconteranno del proprio cinema e, in generale, di come nasce la loro arte.

In programma c'è l'appuntamento con il vincitore dell'Oscar Bong Joon-ho (Parasite) che converserà con il mito degli anime giapponesi Mamoru Hosoda (Mirai).
La presidente di giuria Isabelle Huppert sarà invece impegnata in un incontro in cui farà coppia con il giapponese Ryusuke Hamaguchi (vincitore del premio per la migliore sceneggiatura a Cannes 2021 per il suo ultimo Drive My Car). Non mancheranno all'appello il vincitore della Palma d’oro thailandese Apichatpong Weerasethakul e anche il divo giapponese Hidetoshi Nishijima.

Ma ora veniamo a noi, ossia ai nostri film presentati al Tokyo Film Festival.  

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"Californie" di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman

Tra i film attesi del Tokyo Film Festival, "Californie" di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman racconta la storia di Jamila, una giovane ragazza di cui vengono osservati i mutamenti del corpo in piena adolescenza, quelli che vanno di pari passo con i mutamenti di desideri e obiettivi.

La pellicola è stata girata nell'arco temporale di cinque anni e si rivela la poetica rappresentazione di come le decisioni che appaiono irrilevanti riescano invece a determinare il futuro di una persona.

«Un giorno, durante le riprese di Butterfly, una ragazzina di nove anni aveva "incrociato" le nostre videocamere, poi era sparita. Ci aveva donato degli sguardi intensi e una scena nella quale esprimeva, con forza e determinazione il suo desiderio di diventare una campionessa di pugilato. Durante il montaggio ci siamo soffermati spesso su quegli sguardi decisi, misteriosi: cosa stava osservando? Cosa pensava in quel momento? Dentro a quello sguardo c'era un mondo, una tensione, un mistero e, ne eravamo già convinti, una storia da raccontare [...]. Quando abbiamo capito che era in grado di sostenere il peso di un film, abbiamo iniziato a lavorare a una storia che le si confacesse, che intrecciasse temi del suo vissuto ma che non fosse esattamente la sua, lasciandoci così la libertà dell'invenzione drammaturgica», queste le parole di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman.

I due registi lavorano assieme fin dal 2015. Nel 2017 hanno firmato a quattro mani il loro primo lavoro, The Things We Keep, documentario presentato al Biografilm Festival 2018 dove ha vinto il premio del pubblico nella competizione internazionale. Butterfly (2018) è stato presentato ad Alice nella Città e ha partecipato a svariati festival internazionali, aggiudicandosi ben dodici premi fra i quali il Globo d'Oro come miglior film documentario italiano dell'anno.

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"È stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino

Questa nuova, nona, pazzesca fatica cinematografica di Paolo Sorrentino riporta il regista nella sua Napoli, l'amata città natale che era già stata scenario di uno solo dei suoi film, il primo: L'uomo in più (2001).

"È stata la mano di Dio" è ambientato negli anni Ottanta a Napoli e racconta la storia autobiografica di Sorrentino, che qui trova come suo giovane alter ego il personaggio di Fabio, da tutti chiamato Fabietto (Filippo Scotti).

Il protagonista vive nel capoluogo partenopeo in cui avrà l'occasione di vedere il suo mito quando a Napoli arriva il goleador Diego Maradona. Tuttavia l'enorme entusiasmo legato a quell'occasione unica si accompagnerà a un'inaspettata tragedia che sconvolgerà la sua vita per sempre.

Ciò che Fabietto capirà con gli anni è che gioia e tragedia sono in verità legate in maniera indissolubile e che entrambe hanno determinato il suo destino.

"È stata la mano di Dio" è stato uno dei film più attesi di questa Mostra del Cinema di Venezia nonché uno dei titoli più apprezzati della kermesse. Dopo la proiezione del film, Paolo Sorrentino si è visto acclamare con un applauso sentito e accorato di svariati minuti.

Sia in quell'occasione sia durante il discorso finale, quello che ha tenuto dopo la consegna del Gran Premio della Giuria, ci ha fatto piangere tutti quanti. Piangendo lui in primis. Se il suo celebre concittadino, Totò, era il Principe della risata, lui è il Principe dell'emozione. E stavolta pure un po' il Principe del pianto.

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"Il Buco" di Michelangelo Frammartino

Il film diretto da Michelangelo Frammartino è ambientato negli anni Sessanta, in pieno boom di crescita economica.

 

È questo il periodo in cui viene costruito nel nord Italia l'edificio più alto di tutta Europa. Dall'altra parte del Paese, al Sud, nell'estate del 1961 alcuni giovani speleologi partono per esplorare l'entroterra dell'altopiano calabrese, recandosi nel sottosuolo di quel Meridione da cui tutti se ne stanno andando.

 

Durante quella missione speleologica verrà fatta una scoperta incredibile, ossia una delle grotte più profonde al mondo, l’Abisso del Bifurto dell'altopiano del Pollino, quel buco messo a titolo della profondità di ben 700 metri.

La grotta è sorvegliata da un vecchio pastore, l'unico custode di quel territorio ancora puro e incontaminato.

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Il programma ufficiale del Tokyo Film Festival

Di seguito trovate i titoli cinematografici inseriti nelle principali sezioni del
TIFF, che verranno presentati tra il 30 ottobre e l’8 novembre nelle location di Hibiya, Yurakucho e Ginza e online.

COMPETITION / CONCORSO

Arisaka di Mikhail Red (World Premiere)
Californie di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman
Crane Lantern di Hilal Baydarov (World Premiere)
Hommage di Shin Su-won (World Premiere)
Just Remembering di Matsui Daigo (World Premiere)
La Civil di Teodora Ana Mihai
One and Four di Jigme Trinley (World Premiere)
Payback di Brillante Ma Mendoza (World Premiere)
Poet di Darezhan Omirbaev (World Premiere)
The Daughter di Manuel Martín Cuenca
The Dawning of the Day di Asoka Handagama (World Premiere)
The Four Walls di Bahman Ghobadi (World Premiere)
The Other Tom di Rodrigo Plá e Laura Santullo
Third Time Lucky di Nohara Tadashi (World Premiere)
Vera Dreams of the Sea di Kaltrina Krasniqi

GALA SELECTION

Churuli di Lijo Jose Pellissery (World Premiere)
GENSAN PUNCH di Brillante Mendoza
Last Night in Soho di Edgar Wright
Limbo di Soi Cheang
Memoria di Apichatpong Weerasethakul
Raging Fire di Benny Chan
The Eyes of Tammy Faye di Michael Showalter
The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun di Wes Anderson
È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino
The Power of the Dog di Jane Campion

WORLD FOCUS

Il Buco di Michelangelo Frammartino
Libertad di Clara Roquet
Murina di Antoneta Alamat Kusijanović
Swan Song di Todd Stephens
Terrorizers di Ho Wi Ding
The Box di Lorenzo Vigas
Veneciafrenia di Álex de la Iglesia
Vengeance Is Mine, All Others Pay Cash di Edwin


NIPPON CINEMA NOW

Blue di Yoshida Keisuke
Hime-Anole di Yoshida Keisuke
Intimate Stranger di Nakamura Mayu (World Premiere)
Intolerance di Yoshida Keisuke
Moonlight Shadow di Edmund Yeo
Nagisa di Kogahara Takeshi (World Premiere)
Riverside Mukolitta di Ogigami Naoko
Spaghetti Code Love di Maruyama Takeshi
The Unnamable Dance di Inudo Isshin
What She Likes… di Kusano Shogo

JAPANESE ANIMATION

Chie the Brat: Downtown Story di Takahata Isao
Fortune Favors Lady Nikuko di Watanabe Ayumu
Goodbye, DonGlees di Ishizuka Atsuko (World Premiere)
Hula Fulla Dance di Mizushima Seiji
Hyouhyou: Haikei, Otsuka Yasuo-sama di Ushiro Hidenori
INU-OH di Yuasa Masaaki
KAMEN RIDER DOUBLE the Movie Forever A to Z / The Gaia Memories of Fate di Sakamoto Kouichi
MASKED RIDER di Yamada Minoru
MASKED RIDER BLACK di Konishi Michio e Kaneda Osamu
The Little Prince and The Eight-Headed Dragon di Serikawa Yugo

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