Red carpet per il film di Paolo Sorrentino, "È stata la mano di Dio"; prima è stato il turno di "The Power of the Dog" di Jane Campion. Atteso anche l'omaggio al fotoreporter Pietro Coccia con il docu italiano "Pietro il Grande" di Antonello Sarno. Ieri sera Benigni insignito del Leone d'Oro: "È di Nicoletta". E a Mattarella: "Rimanga qualche anno in più". Elegantissime le celeb sul red carpet della cerimonia d'apertura
Sorrentino torna nella sua Napoli per raccontare la sua storia più personale
È stata la mano di Dio, intimista e autobiografico
Georgina Rodriguez: "Un altro meraviglioso anno al Festival di Venezia"
Alle 16 la masterclass di Roberto Benigni (che si può seguire in diretta)
“Pochi artisti hanno saputo come lui fondere una comicità esplosiva a mirabili doti d’interprete”, ha affermato il direttore della Mostra, Alberto Barbera.
È stata la mano di Dio, Luisa Ranieri: "Il mio personaggio in fuga da una realtà troppo dolorosa"
“La prima cosa che ho percepito di Fabrizia, il mio personaggio, è stato il suo dolore. Non ho pensato che fosse pazza ma che fosse semplicemente una donna che cerca di scappare da una realtà troppo dolorosa", ha detto Luisa Ranieri.
Paolo Sorrentino: "Mi sento abbastanza maturo per affrontare un film personale"
“Sono in un momento della mia vita in cui mi sento abbastanza maturo per affrontare un film personale, per fare un bilancio del passato e rivivere la mia adolescenza, piena di amore e dolore", ha dichiarato il regista de "È stata la mano di Dio".
The Power of the Dog, il western "tossico" di Jane Campion
Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons e Kodi Smit-McPhee e si snoda con un andamento lento, quasi "tossico". Ciò che si sta rivelando della storia ha i giusti tempi... Tratto dall'omonimo romanzo Thomas Savage (edito in Italia da Neri Pozza), il film è ambientato in Montana nel 1920.
Si rivela un post- western, con Benedict Cumberbatch nei panni dell'allevatore Phil Burbank che incute paura e timore reverenziale a tutti coloro che lo circondano. Quando suo fratello George, interpretato da un incredibile Jesse Plemons, porta a casa la nuova moglie, la vedova Rose (Kirsten Dunst), con il figlio di lei, Phil incomincia a tormentare quelli che considera degli estranei. Si genera così una guerra spietata, senza esclusione di colpi.
Paola Turani mostra la silhouette della dolce attesa
Paola Turani è incinta del suo primo figlio e la maternità la rende ancora più bella.
The Card Counter, il regista si è ispirato a Taxi Driver
“Per realizzare il personaggio di #WilliamTell mi sono ispirato ai protagonisti di altri film, per esempio #TaxiDriver: personaggi colpevoli che ottengono il perdono dalla società ma non da loro stessi", queste le parole del regista di The Card Counter.
Elisa Maino, arrivata la celebre tiktoker (in Ferragamo)
Da Benedict Cumberbatch a Jane Campion, tutti i Vip approdati al lido per il secondo giorno
Festival di Venezia, gli arrivi dei vip nella seconda giornata
Leggi su Sky TG24 l'articolo Festival di Venezia, gli arrivi dei vip nella seconda giornataArgomenti politici tra le righe in Mondocane, Borghi: "Una responsabilità del cinema prendere queste strade"
In un film come questo "ci si può fermare a godersi la storia, ma chi vuole può anche leggere una tematica importante legata a Taranto e all'Ilva. È anche anche una responsabilità del cinema prendere queste strade, è ciò in cui hanno sempre creduto registi come Claudio Caligari", ha aggiunto Alessandro Borghi.
Mondocane, una dura e cruda satira sociale dietro la distopia narrata
Mondocane, regista: "Non è fantascienza: sorti dell'acciaieria di Taranto e della sua gente"
"Questa distopia non nasce come un racconto di fantascienza ma è ispirata dal vivo dibattito sulle sorti dell'acciaieria di Taranto e della sua gente. Ho immaginato un fallimento sociale, la regressione a un Terzo Mondo dai grandi contrasti", ha spiegato nelle note di produzione il regista.
Mondocane, Borghi "bandito" in una Taranto distopica
Un futuro post-apocalittico non definito, forse non troppo lontano, che prende forma in una Taranto devastata dal caos. Divisioni di classe, legge marziale e bande di ragazzini 'banditi' come le Formiche, capeggiate dal carismatico e pericoloso Testacalda (Alessandro Borghi).
Gli ospiti più attesi sul tappeto rosso di questi giorni
Festival di Venezia 2021, gli ospiti più attesi sul red carpet. FOTO
Leggi su Sky TG24 l'articolo Festival di Venezia 2021, gli ospiti più attesi sul red carpet. FOTOLa scena in cui Cohen benedice in ebraico il pubblico al concerto di Tel Aviv
Una delle scene più belle di "Hallelujah: Leonard Cohen, a Journey, a Song" è quella che mostra le riprese dello storico concerto a Tel Aviv nel 2009, quando davanti a 50mila persone in rigoroso silenzio il musicista poeta - ebreo di padre polacco e madre lituana - benedice in ebraico il pubblico, recitando una versione abbreviata della Birkat ha Kohanim.
"Hallelujah: Leonard Cohen, a Journey, a Song", un documentario sulla condizione umana
Un documentario in cui il cerchio si stringe, per finire a parlare della condizione umana e di questioni profonde come la fede.
Hallelujah, un concentrato di riferimenti biblici
Il suo testo fa risaltare un doppio Hallelujah, quello del sacro, dettato dalla fede e dal cuore, e quello profano, del godimento dell'amore e del sesso e li collega e li unisce in una sorta di struggente elegia d'amore.
"Hallelujah: Leonard Cohen, a Journey, a Song" apre il filone dei documentari sulla musica
Oltre alle stesse interpretazioni dell'artista canadese, Leonard Cohen, con la sua voce profonda e inconfondibile, ricordiamo quelle di Jeff Buckley, John Cale, Judy Collins, Brandi Carlile, giusto per citarne alcuni.
Un brano profondamente religioso che trascende i generi e anche le generazioni.
"L'idea iniziale era ricostruire la genesi di questo pezzo, lavorare sui materiali dell'epoca e mettere in luce gli aspetti più profondi di Hallelujah", hanno dichiarato in conferenza stampa i registi Daniel Geller e Dayna Goldfin.