Addio a Jean-François Stévenin, attore della Nouvelle Vague

Cinema
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Artista prolifico, aveva lavorato con i cineasti che hanno reso grande il cinema francese tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta. Aveva recitato nei film di Truffaut e di Godard

Il cinema francese perde un'altra icona della Nouvelle Vague: JJean-François Stévenin, attore che ha preso parte a pellicole di culto tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, si è spento a Neuilly, in Francia, dopo aver combattuto contro una malattia. Stevenin aveva 77 anni e lascia quattro figli, tutti attori.

Volto di pellicole di culto

La notizia è stata data all'AFP, l'Agence France-Presse, da suo figlio, Sagamore Stevenin. Jean-Francois Stevenin, attore di culto che aveva lavorato con tutti i registi che hanno contribuito a creare il fenomeno cinematografico della Nouvelle Vague, è deceduto in ospedale a seguito di una malattia contro la quale ha combattuto fino alla fine. Il cinema internazionale perde un attore e un regista, attività alla quale Stevenin si era dedicato nella seconda parte della sua carriera quando aveva smesso di stare davanti alla macchina da presa dove per decenni era stato protagonista di pellicole importanti per poi diventare “spalla” in molti altri titoli. L'attore era ben presto diventato una figura familiare del grande schermo per i francesi. Ingaggiato agli esordi per la sua prestanza fisica, gli fu proposto un ruolo di attore dopo aver trascorso diversi anni sui set in cui faceva l'assistente. Inizialmente gli fu offerta la possibilità di diventare il Brando nazionale, per la sua faccia tonda e i penetranti occhi azzurri. La sua carriera aveva beneficiato di un balzo di notorietà con la partecipazione ai film di Rivette e di Truffaut. Tra i titoli che lo vedono protagonista ricordiamo “Il ragazzo selvaggio” (1970), “Mica scema la ragazza!” (1972) e i leggendari “Effetto notte” (1973) e “Gli anni in tasca” (1976). Da Godard era stato diretto anche negli anni Ottanta in “Passion” al fianco di Isabelle Huppert e Michel Piccoli e in questa seconda fase della sua carriera aveva preso parte anche a titoli di successo come “Il patto dei lupi” di Christophe Gans e “L'uomo in treno” di Patrice Leconte.

La carriera di regista

Jean-Francois Stevenin si era dedicato completamente all'attività di cineasta firmando tre pellicole acclamate, per le quali gli è stato assegnato nel 2018 il prestigioso premio onorario Jean-Vigo, riconoscimento che viene dato ai registi che si sono distinti per creatività, visione originale, qualità e spirito indipendente. I film diretti da Stevenin sono “Passe-montagne” (1978), “Double Messieurs” (1986) e “Mischka” (2002). L'ultimo film cui ha preso parte come attore, “Illusioni perdute” di Xavier Giannoli, adattato da Balzac, sarà presentato alla prossima Mostra del Cinema di Venezia.

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