Nella presentazione del 74° Festival, il regista di Fa' la cosa giusta attacca frontalmente i capi di Stato di Brasile e Russia e la polizia del suo Paese: "Trent'anni dopo quel film, non possiamo ancora essere braccati come animali"
Non si è fatto pregare Spike Lee, Presidente della Giuria del 74° Festival di Cannes (le foto del red carpet della cerimonia d'apertura) (lo SPECIALE SKY TG24): il regista afro-americano di Fa' la cosa giusta, BlacKKKlansman e tanti altri capolavori è da sempre attivamente impegnato nella causa dei diritti per gli afro-americani del suo Paese.
Nella conferenza stampa d'apertura del Festival, Spike Lee ha indossato un cappellino nero con la data 1619 (anno di arrivo dei primi schiavi in America) e ha ricordato a più riprese le vittime nere delle violenze della polizia Usa che hanno dato vita al movimento Black Lives Matter, attaccando frontalmente leader come Putin e Bolsonaro: “Questo mondo è guidato da gangster senza scrupoli né morale. 30 anni dopo Fa' la cosa giusta ci saremmo aspettati che le persone nere non sarebbero più state braccate come animali, invece devo ricordare il fratello Eric Gardner e il re George Floyd, linciati e uccisi dalla polizia”. Spike Lee non è stato l'unico membro della giuria a esporsi su temi politici: anche il suo collega brasiliano Kleber Mendonça Filho ha criticato la strategia anti-Covid di Bolsonaro e il suo "disprezzo per la cultura".