Il film di Chloé Zhao, già Leone d'Oro all'ultimo Festival di Venezia, ha vinto l'Oscar per il miglior film, la miglior attrice protagonista ( Frances McDormand) e la miglior regia. La pellicola arriverà il 29 aprile nelle sale italiane e il 30 aprile su Star all’interno di Disney+. (visibile anche su Sky Q)
Le previsioni sono state rispettate e Nomadland si aggiudica 3 premi su 6 Nomination in questa edizione degli Oscar 2021. Chloé Zhao è così la prima asiatica a vincere un Academy Award, come miglior regista e la seconda donna in assoluto. Per Frances Mc Dormand si tratta, invece della terza statuetta, dopo quelle vinte per Fargo e Tre Manifesti a Ebbing, Missouri.
Il trionfo di Nomadland rappresenta una sorta di rivoluzione per gli Academy Award, visto che si tratta un film fieramente indipendente, alieno da qualsiasi logica commerciale, in cui il confine tra fiction e documentario è molto labile e in molti punti inesistente, visto che quasi tutti i personaggi compaiono sostanzialmente nel ruolo di sé stessi (compresa la protagonista Frances McDormand – ma ci torneremo).
Nomadland è il terzo lungometraggio della regista cinese Chloé Zhao, 39 anni compiuti lo scorso 31 marzo, dopo Songs My Brothers Taught Me (2015) e The Rider (2017). Anche questi due film sono recitati quasi interamente da attori non professionisti: il protagonista del secondo, Brady Jandreau, interpreta un mandriano, ex stella del rodeo, affetto da crisi epilettiche, personaggio fedelmente ricalcato sulla vera vita di Jandreau. Partendo dal romanzo di Jessica Bruder Surviving America in The Twenty-First Century, Nomadland riprende le atmosfere western dei due precedenti lavori ma allarga il respiro anche “politico” della vicenda: la storia di Fern, ex dipendente Amazon che dopo aver perso il lavoro decide di condurre una vita errabonda per gli stati USA più anonimi e desertici, dal Nevada al South Dakota, a bordo del suo van. Non una homeless, semmai una houseless.
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L'idea anticonvenzionale di raccontare il nomadismo “per scelta”, dando voce alle storie personali dei tanti portabandiera di questa filosofia a cominciare da Bob Wells (il cui canale su Youtube sfiora i 500mila iscritti), ha attirato su Nomadland l'attenzione prima dei festival e poi del cinema mainstream: sono arrivati il Leone d'Oro al Festival di Venezia 2020 più altri premi in giro per le varie rassegne, dai Chicago Film Critics Association Awards ai British Independent Film Awards, fino ai due Golden Globes vinti a fine febbraio (miglior film drammatico e miglior regia)
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Come detto, il cast di Nomadland è quasi interamente composto da attori non professionisti, con sole due eccezioni. La prima è David Strathairn, attore di lungo corso (che ricorderete per esempio come protagonista nel bellissimo Good Night, and Good Luck di George Clooney) che interpreta Dave, l'uomo con cui la protagonista Frances McDormand (è lei la seconda eccezione) potrebbe pensare a una vita insieme. La grande attrice musa dei Coen, due volte premio Oscar per Fargo e Tre manifesti a Ebbing, è perfettamente in tono con il tono composto e naturalista di Nomadland, in cui interpreta un personaggio che sembra portare il suo stesso cognome: non lo sentiamo mai per intero, ma in una scena iniziale ne indica le iniziali M-C-D a un'impiegata...
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Nomadland è uno di quesi rari casi di film vincitore di uno o più Oscar senza mai essere stato presentato al grande pubblico italiano: a parte le proiezioni “veneziane” dello scorso settembre. Il film comunque arriverà il 29 aprile nelle sale italiane e il 30 aprile su Star all’interno di Disney+ (visibile su SKy Q)